N.06
Novembre/Dicembre 2021

Bellezza sorgiva

Diversamente in cammino/18

La rivista Vocazioni in questo numero si interroga su natura e vita soprannaturale ed il tema, per me persona autistica, è di particolare importanza considerato quanto la natura sia per me un rifugio. 

 

Nei luoghi in cui la natura è incontaminata, possiamo vedere l’impronta dell’azione di Dio. La natura allora ci parla del suo Creatore e noi ammirandola viviamo pace, bellezza, sensazione di infinito, tutte percezioni ed emozioni che ci riconducono a Dio. 

 

In un certo senso, la contemplazione del creato è una contemplazione indiretta del suo Creatore. 

 

Ma quando in un luogo così bello arrivano a vivere degli esseri umani, all’impronta creativa di Dio si sovrappone l’azione trasformativa dell’uomo e può aggiungere bellezza a bellezza, arte ad arte. 

 

Non si contano infatti i luoghi che grazie all’azione operosa dell’uomo hanno accresciuto e di molto la loro bellezza: castelli sulle alture, colline bionde di messi o verdi di filari di viti; città cariche di arte. 

 

Ma dal cuore degli uomini non esce solo il bene ma anche il male e questo non è solo per la natura uno squilibrio ecologico: I luoghi si imbruttiscono, diventano fatiscenti, si riempiono di confusione, di luci disarmoniche, di rumori inutili ed eccessivi, di odori nauseanti. 

 

È singolare che sia l’uomo a creare un habitat in cui l’uomo stesso vive male. 

 

Io autistico che sono ipersensoriale, queste differenze le percepisco potenti. 

 

Allora la persona di fede non sarà solo rispettosa dell’ambiente ma sorgiva di bellezza e di pace che si irradiano sul mondo circostante evitando di generare impatti disarmonici. 

 

Forse anche muoversi senza fretta e non fare rumore, se non proprio necessario, può essere un modo per rendere lode a Dio. 

 

 

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