Catechista: un modo con cui Dio può farsi presenza d’amore
Antonia: Catechista per annunciare l’amore
L’amore di Dio è grande: egli ha scelto una ventenne in crisi per farla annunciatrice della sua Parola d’Amore.
Avevo perso la strada. Dopo la mia cresima, addio a tutto. La via sorrideva o travolgeva per conto suo. C’erano ben altre cose da fare e di cui preoccuparsi.
Un giorno ho incontrato quasi per caso il mio parroco che direttamente mi ha chiesto di fargli il catechismo a un gruppo di ragazzi. Mi sono messa a ridere. Però mi ha colpito il fatto che lui avesse fiducia in me. Gli ho risposto sì.
Qualcosa ricordavo della catechesi dell’adolescenza. Mi avrebbe aiutato a ripassare, a approfondire. È avvenuto. Ma soprattutto mi ha dato una meravigliosa chiave per capire per me e per farmi capire dai ragazzi: l’amore. Tutta la verità e tutta la risposta di vita era attorno a un amore ricevuto e restituito, diffuso attorno.
Al centro della mia catechesi ora c’è l’Amore. Prima l’amore con il quale Dio mi ama e ci ama. Poi l’amore con il quale noi lo riamiamo.
Tutto il mio catechismo si svolge attorno al grande primo comandamento: Amerai. Chi? Il Signore Dio tuo. Il Signore che è il tuo Dio, un Dio per te. Il fondamento della mia catechesi è proprio questo: la narrazione della meravigliosa storia dell’amore con il quale Dio ha amato creando il mondo e gli uomini, ha amato chiamando Abramo e Mosè, mandando i profeti e scegliendosi un popolo. Ha amato mandando Gesù, il Figlio fatto Uomo per amare nel Vangelo, con la Croce, con la Pasqua, per ascendere presso il Padre e mandarci lo Spirito. Anche la Chiesa la presentò come un atto di amore di Dio. Così i Sacramenti, le vocazioni che ci guidano e ci aiutano, il bene morale.
Insieme ho fatto un’altra scoperta che adesso mi dà gioia e bei risultati. Ai miei ragazzi posso chiedere di amare nella misura in cui faccio sentire che sono amati. La scoperta della paternità di Dio e della amicizia di Gesù li gratifica profondamente: scoperta che vivono ogni volta che ci incontriamo nel mio amore per loro, nelle verità di amore che annuncio in ogni lezione.
Perché proprio questo è il centro della mia catechesi. Ragazzi, anche oggi vi parlo di amore, del bene che il Padre vi vuole, del bene che Gesù vi vuole. Poi faccio la mia lezione, dove sempre racconto e insegno un tema di amore, e invito alle risposte di amore che sono credere con fede, fidarsi, confidarsi, ubbidire, fare la volontà di Dio amando, amando se stessi secondo il suo progetto completo, e il prossimo come se stessi, perché anche possano tutti vivere di amore.
Io sono ancora sempre in crisi, perché non mi lascio ancora amare dal Signore con tutto il bene che mi vuole, perché non so ancora annunciare tanto amore come si deve. Sto sistemando il mio avvenire, ma forse sarò sempre catechista dell’amore.
Enrico: Catechista di un amore difficile
Sono da qualche anno catechista abituale di gruppi di giovani che si preparano alla cresima per il matrimonio.
Alla base: una grande amicizia. L’accettano e la ricambiano. Aumenta la loro sicurezza verso un passo importante. All’inizio si presentano molto diversi. Qualcuno viene per necessità, per obbligo. Altri sono contenti di trovare l’opportunità per completare qualcosa che sentivano mancare. Poi è proprio il tema dell’amore cristiano nella sua pienezza che li conquista, li riempie quasi tutti della gioia di un ritorno meraviglioso. Cresce l’amore di coppia e anche di gruppo. Non indulgo al patetico.
L’amore di Dio che presento è serio e, da un nostro punto di vista, faticoso, di un Dio tanto grande quanto povero. Do l’idea di quanto sia complesso per il Signore amare e creare e governare il mondo, tutte le creature, gli uomini, tutti gli uomini, per tenerli sulla via della bontà, della giustizia, dell’onestà, per salvarli, per perdonarli e convertirli, per convincerli a riamarlo e ad amarsi tra loro. Gesù è un bel fatto di amore. Ma quanta fatica gli è costato e gli costa.
Dopo bisogna amare il prossimo come noi stessi. Cioè molto e bene noi stessi e il prossimo vicino e lontano, per quel che ne ha bisogno, che non è poco. Sono tanti ad avere bisogno e di molte cose. Il discorso si fa serio. Non tanto sul male, ma sul bene che manca, la vita che manca, che è mortificata, profanata, violentata. Stanno già inserendosi nel mondo. Lo faccio rivedere dalla parte dell’amore di Dio per tutti, per i peccatori, gli atei, i volgari e i violenti, gli abbandonati, quelli peri quali l’amore è lontano. Eppure Dio faticosamente ama tutti.
E anche nel loro amore di coppia capiscono che non è facile ad un uomo amare bene una donna e a una donna amare bene un uomo. Qui faccio capire l’amore dello Spirito Santo. Se ne entusiasmano scoprendo l’illustre sconosciuto e sentono che basterebbe ascoltarlo ogni volta per essere felici. Ci provano e migliorano molto, facendo propositi per domani. Hanno trovato un amico che merita di fare il terzo in casa.
In due coppie che si sono sciolte un lui e una lei hanno trovato che era possibile e migliore continuare l’amore seguendo la vocazione missionaria. Il tema del progetto della vita di coppia diventa facilmente vocazione, perché è scoperto dentro il più grande progetto di Dio, dell’amore di Dio.
Nei gruppi qualche volontariato è diventato facile. Fare insieme qualcosa per qualcuno. Si meravigliano che pochi lo sappiano e lo capiscano. Sperano solo di continuare anche dopo sposati ad approfondire un argomento così affascinante: servire, amati e amando, un amore così completo.