Il cammino del CRV della Sardegna
“La Chiesa italiana è consapevole che la promozione delle vocazioni è compito essenziale della sua azione pastorale” (P.P.V. n. 9).
Questa consapevolezza è stata recepita anche nel cammino del Centro Regionale Vocazioni della Sardegna che, quale organismo di collegamento tra il Centro Nazionale e i Centri Diocesani, ha vissuto in questi ultimi cinque anni (dalla data della sua ricostituzione) momenti particolarmente significativi di un cammino unitario.
Guidato dal suo Vescovo delegato, Mons. Pietro Meloni, e dai componenti del Consiglio ha voluto, innanzitutto, riprendere le file di un coordinamento che “favorendo il sorgere di vivi Centri Diocesani” (P.P.V., 53), permettesse l’organizzazione periodica di incontri, convegni ed esperienze di comunicazione e di approfondimento.
Le iniziative più caratteristiche e decisive, divenute veri e propri appuntamenti fissi, si possono così individuare:
– Un Camposcuola (quattro giorni, annuale), per la formazione di validi animatori vocazionali;
– Un Convegno regionale (due giorni, annuale), aperto a tutti coloro che operano nelle comunità cristiane, hanno a cuore la propria e l’altrui formazione e, con riferimento particolare ai giovani, cercano occasioni per interrogarsi sulla propria chiamata;
– Un Convegno giovanile (un giorno, annuale), che sensibilizzi i giovani sul tema della Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni.
A questi momenti si aggiungono occasioni più saltuarie ma non meno importanti, quali l’incontro della Segreteria con i Centri Diocesani, l’approfondimento di qualche tema specifico con i membri del Consiglio (invitando qualche esperto), la stesura e la pubblicazione degli atti del Convegno e del Campo scuola.
Uno sguardo d’insieme sulla realtà della pastorale vocazionale in Sardegna, permette di trarre diverse considerazioni.
Risultano positive e incoraggianti esperienze e situazioni quali:
– la gioia di constatare i segni che lo Spirito continua a effondere nella nostra terra, e che suscita (anche in un tempo considerato “avaro” di vocazioni specifiche) risposte entusiaste e cammini vocazionali che coinvolgono le nuove generazioni;
– il rilevare il crescente numero di iniziative che, ai vari livelli, fioriscono nell’ambito dell’animazione vocazionale;
– la crescente richiesta di una formazione adeguata, che giunge da coloro che sono impegnati in una pastorale vocazionale diretta;
– i segni di un nuovo interesse che affiora verso gli organismi diocesani e regionali, chiamati a promuovere specificatamente l’animazione vocazionale.
Insieme a questi segnali confortanti, permangono delle considerazioni che meritano di essere affrontate e approfondite. Tra esse:
– il permanere delle difficoltà di collegamento e di intesa tra il CDV e le altre realtà pastorali diocesane;
– una mancata chiarezza tra il ruolo del CDV e quello del Seminario Diocesano in ordine all’animazione;
– sovrapposizioni e incomprensioni tra l’azione del CDV e l’animazione vocazionale degli istituti religiosi maschili e femminili;
– il perdurare di un’eccessiva distanza tra i Centri Diocesani e i vari istituti secolari.
È compito del Centro Regionale rafforzare tutti gli elementi positivi emersi e, contemporaneamente, impegnarsi per la soluzione delle difficoltà prospettate; ci guida, in questo lavoro, la consapevolezza di poter contare sull’azione della Grazia di Dio, di cui non è lecito dubitare e sull’impegno di tutte le Chiese particolari della Sardegna, guidate dai loro Pastori.
L’annunciato Concilio Plenario Sardo potrà essere l’occasione, auspicata e invocata nella preghiera, per un rilancio definitivo e permanente di tutta l’azione pastorale, a dimensione vocazionale, della nostra Regione.