Proposta vocazionale per i cresimandi nel CDV di Lodi
Vivere (o sopravvivere) in diocesi “piccole”, significa molto spesso sottostare, quasi obbligatoriamente, a diverse premesse pastorali. Una fra queste è l’esigenza di una collaborazione stretta con i vari centri promotori di iniziative pastorali diocesane: Uffici di curia, Centri diocesani, Azione Cattolica, solo per citarne alcuni. La necessaria sintonia e collaborazione sviluppa certamente una pastorale più organica e finalizzata, ma sopperisce anche alle deficienze di organizzazione e alla possibilità di coinvolgimento delle parrocchie non indifferenti.
Riguardo ai cresimandi si è cercato di lavorare in stretta collaborazione con l’ufficio liturgico diocesano. Vocazionalmente parlando il CDV si è mosso con un duplice intendimento: animare il tradizionale incontro del vescovo con tutti i cresimandi della diocesi (in stretta collaborazione con l’ufficio liturgico);
inserire i cresimandi nell’alveo più specifico della pastorale vocazionale dei ragazzi attraverso due iniziative di raccordo:
1. iniziativa di preghiera “Pietre Vive”
2. incontro specifico con il gruppo cresimandi nel contesto della giornata vocazionale parrocchiale.
Incontro dei cresimandi con il vescovo
Usufruendo di tre consecutivi pomeriggi del sabato, tutte le parrocchie, divise opportunamente per vicariati, si sono raccolte nella Cattedrale (Duomo) in Lodi.
L’incontro si è sviluppato in tre momenti: presentazione e animazione del tema; preghiera comunitaria e riflessione del vescovo; consegna da parte del vescovo di un “impegno” per ogni gruppo parrocchiale.
Il tema dello scorso anno (1990) può essere sintetizzato molto semplicemente così: “I doni dello Spirito Santo” completano i talenti che abbiamo già ricevuto da Dio fino ad oggi e ci impegnano a vivere da cristiani per un servizio (vocazione) più cosciente “con” e “per”la Chiesa.
Naturalmente un concetto così articolato ha impegnato non poco la fantasia degli animatori soprattutto per renderne “visibile” ai ragazzi il contenuto. Si è pensato, allora, di costruire un grande pannello di polistirolo che non avesse nessuna forma geometrica regolare e che simbolizzasse la complessità della persona umana, aiutati poi dalla parabola dei Talenti si sono sovrapposti, dei pannelli raffiguranti ognuno un dono di Dio (i talenti) ed infine sette grandi pannelli raffiguranti i “doni dello Spirito Santo” che, aggiunti al pannello iniziale (uomo) e incastrati fra loro, hanno formato un grande cerchio colorato, simbolo della perfezione e della completezza ormai raggiunta con il sacramento della Confermazione.
I ragazzi hanno assistito passo passo alla definizione della figura e hanno partecipato attivamente nella ricerca dei talenti e alla giusta comprensione di ogni passaggio (i catechisti e gli animatori hanno svolto tutto il lavoro di coinvolgimento).
La preghiera successiva e la riflessione del vescovo hanno sottolineato il riferimento all’impiego di tutto questo “ben di Dio” a servizio della chiesa e per il Regno, con esplicito riferimento alla vita dei ragazzi e ad una futura decisione vocazionale matrimoniale o di speciale consacrazione, sottesa dalla conformazione stessa del sacramento.
Per concludere, il vescovo ha voluto affidare ad ogni gruppo parrocchiale un impegno di preghiera, secondo una sua intenzione particolare, da ricordare ad ogni incontro di catechesi e da presentare il giorno della cresima come sacrificio di preparazione insieme ai doni offertoriali. Tutto ciò ha permesso di far comprendere ancora meglio ai ragazzi il loro inserimento perfetto nella comunità ecclesiale garantita dalla figura del vescovo stesso. Inutile dire che le intenzioni del vescovo contenevano un’attenzione vocazionale tutta particolare.
Iniziativa di preghiera “Pietre Vive”
Come già sottolineato in precedenza questa iniziativa, oltre alla validità dei suoi contenuti propri, configura la particolare attenzione per i cresimandi nel contesto più ampio della pastorale vocazionale dei preadolescenti e adolescenti.
In cosa consiste la proposta: seguendo l’insegnamento di Gesù che ci invita a pregare il Padrone della messe perché “mandi operai alla sua messe” ogni ragazzo si assume l’impegno di assicurare la sua preghiera, per questa intenzione, in un giorno della settimana da lui liberamente scelto. Opportunamente consigliati dai catechisti o dagli educatori questa “giornata particolare” può diventare occasione anche per un incontro di preghiera comunitario, una meditazione personale, un impegno di servizio (in casa, in oratorio, in parrocchia…) o di carità verso gli altri.
Ognuno riceve dal suo catechista aderendo all’iniziativa, un cartoncino stampato con la preghiera da recitare e una tabella per inserire i propri dati e il giorno dell’impegno.
Il titolo dell’iniziativa “Pietre Vive” vorrebbe ripresentare l’insegnamento contenuto nella prima lettera di S. Pietro 2,4-5: “Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo”.
Con il battesimo, ciascuno trova un posto nel grande progetto di Dio, un posto unico, prezioso, insostituibile. Ognuno di noi contribuisce come pietra viva alla costruzione di questo edificio spirituale, che è la chiesa, attraverso la risposta generosa alla “chiamata di Dio”.
In diocesi esistono quasi 700 ragazzi che aderiscono a questa iniziativa, suddivisi nei sette giorni della settimana. Il CDV ad ogni scadenza liturgica importante contribuisce, con un foglio di collegamento, a sostenere e proporre ai catechisti l’animazione vocazionale dei gruppi parrocchiali iscritti.
La giornata vocazionale parrocchiale
Ogni domenica e durante la settimana in una parrocchia della diocesi si svolge la giornata vocazionale. Incontrando i diversi gruppi un rilievo particolare è dato all’animazione dei cresimandi. A livello di contenuti si insiste molto sull’inserimento dei ragazzi nella comunità e sulle particolari “piccole” chiamate di Dio che invitano i ragazzi stessi a mettersi al servizio di questa comunità in ordine poi ad una chiamata “più grande” di tipo ministeriale.
Si insiste, in particolare, in questi incontri, e con notevole interesse da parte dei ragazzi, sui segni e i modi attraverso i quali il Signore ordinariamente si serve per “invitare” anche alcuni fra loro ad un cammino di fede orientato ad una vocazione di speciale consacrazione.
Due considerazioni per concludere. Ci sono principi e convinzioni che determinano la corretta impostazione della pastorale vocazionale dei preadolescenti.
Una di queste riguarda la consapevolezza da parte degli educatori in genere (preti, catechisti, educatori ACR ecc.) che anche i ragazzi e gli adolescenti sono recettivi di segni e orientamenti verso una vocazione di speciale consacrazione. Purtroppo l’assenza di tale attenzione pregiudica non poco l’incisività vocazionale di qualsiasi iniziativa.
D’altra parte è necessario che l’attenzione vocazionale dei ragazzi sia inserita nel contesto più ampio di un itinerario di fede di tutta la comunità, così da evitare l’esclusivo impegno di pochi e la frammentarietà di iniziative sporadiche e poco collegate fra loro, tra cui potrebbe eccellere (purtroppo, a confermarne la regola!) “l’occasione” del sacramento della Confermazione.