Un progetto tutto vocazionale per la preparazione alla cresima dei ragazzi ACR
Il servizio vocazionale che svolge l’Azione Cattolica dei Ragazzi si inquadra dentro due precisi orizzonti: il primo, quello del Piano Pastorale per le vocazioni della CEI, il secondo, quello dell’Iniziazione Cristiana dei Ragazzi. Sono questi due ineliminabili punti di riferimento che intersecandosi e illuminandosi reciprocamente guidano l’animazione vocazionale degli educatori nei gruppi dell’ACR. A questo proposito alcune parole di precisazione: l’ACR essendo Azione Cattolica per sua intrinseca natura è chiamata a fare proprie le linee pastorali della CEI e quindi a servirne ogni piano; a questo proposito nell’88 ha riletto con l’aiuto del Centro Nazionale Vocazioni, il proprio Progetto Educativo e l’ha specificatamente orientato al servizio del Piano Pastorale per le Vocazioni (cfr. “ACR: Quale pastorale vocazionale? AVE”; n. 3 di “Vocazioni” del 1989 p. 49: “Il progetto educativo – vocazionale dell’ACR”).
L’ACR serve l’Iniziazione Cristiana dei Ragazzi vivendo con tutta la comunità e tutti i ragazzi iniziandi i momenti di vita liturgica e caritativa della medesima, promuove all’interno dei suoi gruppi degli itinerari differenziati di catechesi che facendo perno sul Documento Base, sul Progetto Catechistico Nazionale, sui catechismi CEI, intendono promuovere, come hanno richiesto i nostri Vescovi Italiani nella “Lettera per la riconsegna del testo – Il rinnovamento della catechesi” al n. 7, progetti educativi e catechistici più personalizzati. All’interno quindi di un servizio più globale all’Iniziazione Cristiana l’ACR prepara a vivere la tappa della celebrazione del sacramento della Confermazione.
Fatte queste considerazioni è possibile ora illustrare l’operato specificamente vocazionale dell’ACR con particolare attenzione alla tappa sacramentale della Cresima.
L’itinerario battesimale – vocazionale in ACR ha come mete: dal dono di sé alla responsabilità; dono di sé; rapporto personale con Cristo; vivere la Chiesa; responsabilità; atteggiamenti: dallo stupore alla fortezza; stupore, apertura; fiducia; ricerca; fortezza; obiettivi: dalla scoperta di sé alla scoperta della propria “vocazione” personale, e più precisamente, in rapporto alle mete, abbiamo i seguenti obiettivi: il ragazzo scopre la propria persona come valore e come dono, scopre il suo rapporto con gli altri, si apre al rapporto con gli altri, scopre il suo essere figlio di Dio; scopre e conosce Gesù come persona che gli parla e lo coinvolge, affronta i perché della vita e li confronta con le risposte di Cristo (capacità di interrogarsi e di “leggere”), scopre il rapporto di amicizia con Cristo e lo vive, vede Cristo presente nei fratelli e negli avvenimenti, testimonia con l’adesione personale la chiamata di Cristo; scopre e vive la chiamata ad essere membro vivo della Chiesa, scopre e vive la chiamata alla costruzione della Chiesa, vive la comunione dentro il gruppo e nella comunità cristiana, scopre la presenza del regno di Dio nel mondo, collabora alla edificazione di questo Regno; inizia ad intuire quella che potrà essere la propria vocazione, si sente soggetto attivo di scelte, inizia a conoscere un progetto di vita personale, alla luce della Parola acquisisce la capacità di ascolto di Dio, di sé stesso, della vita, della storia, degli altri, della propria chiamata, scopre i compiti ai quali Dio chiama personalmente, nella comunità.
Questi obiettivi educativi vengono perseguiti all’interno di un cammino di vari anni (circa 4/5) attraverso itinerari catechistici ciclici (i singoli volumi del catechismo CEI per la preparazione alla cresima e alla mistagogia ad essa – gli attuali cfr. 3 e CdR1 – sono proposti ai ragazzi attraverso le loro tre dimensioni fondamentali – quella battesimale/crismale, quella eucaristica/ecclesiale – quella penitenziale) e itinerari apostolici – missionari (chiamati “Iniziativa annuale” perché si snodano in 4 tappe durante tutto il corso dell’anno: settembre/Mese del Ciao; gennaio/Mese della Pace; maggio/ Mese degli Incontri; giugno-luglio/ Tempo Estate Eccezionale).
Punti focali dell’opera vocazionale in ACR sono ovviamente gli anni in cui l’itinerario catechistico è ispirato dalla dimensione battesimale – crismale dei catechismi CEI. In questi anni gli obiettivi educativi e conseguentemente le esperienze proposte divengono ancor più mirate e precise.
A titolo esemplificativo riportiamo ora l’articolarsi di due itinerari catechistici proposti nei gruppi ACR, il primo a servizio del CdF3, il secondo a mediazione del CdR1. (Per uno studio più puntuale di questi due itinerari si rimanda alle seguenti pubblicazioni AVE: “ORIGINALI” vol. 2 e vol. 3).
1 ° ITINERARIO
Io, proprio io
Il ragazzo scopre il valore della sua persona, riconosce i doni di cui è portatore, coglie i segni della sua crescita; sperimenta nei propri doni l’amore di Dio Padre; interpreta i suoi doni e la sua crescita come “segni” della Presenza di Dio che lo interpella e lo chiama. Riferimento al CdF3 unità 6 “A servizio del Signore e degli uomini” pp. 97-106.
Figlio ed erede
Il ragazzo individua i cambiamenti che avvengono in lui; apprezza le persone che gli sono vicine (genitori, sacerdote, educatori); coglie il suo ruolo di “figlio” come una chiamata e cerca di aderirvi. Riferimento al CdF3 unità 6.
Gruppo più, la chiamata ad essere fratello
Il ragazzo interpreta la vita di gruppo come una chiamata a crescere insieme; aderisce con fedeltà agli impegni che il gruppo vive. Riferimento al CdF3, unità 6, “Lo Spirito suscita nella sua Chiesa doni diversi per l’utilità comune e rivela ad ogni persona la propria vocazione e l’impegno che è chiamata a svolgere nella Chiesa e nel mondo”.
Sulle orme di Gesù, la chiamata ad essere discepolo
Il ragazzo è consapevole che Gesù lo chiama a seguirlo come ha fatto con i discepoli; coglie nella vita quotidiana il luogo dove rispondere alla chiamata di Gesù; confronta il suo modo di vivere con quello di Gesù e impara a rispondergli con il coraggio di fare scelte nuove di impegno. Riferimento al CdF3, unità 7 “Uomini nuovi per un mondo nuovo”: Lo Spirito Santo ci rende uomini nuovi rivestendo ciascuno di Cristo. È necessario crescere nella disponibilità alla sequela, richiesta da Gesù.
Il fuoco, la chiamata ad essere per la comunità
Il ragazzo scopre i compiti che gli sono richiesti nella comunità; riconosce nel sacramento della Confermazione un segno e un aiuto per rispondere alla chiamata di Gesù; sa verificare con gli altri la fedeltà ai compiti assunti; individua occasioni di impegno personale. Riferimento al CdF3: l’attenzione è rivolta ai diversi ministeri presenti nella Chiesa. Vengono prese in considerazione tutte le vocazioni. Esse esprimono modi diversi di servire il Signore e i fratelli. (n.b.: le altre unità del CdF3 sono approfondite negli altri due anni del ciclo catechistico)
2° ITINERARIO (mediazione del CdR1)
Sussurri e grida
Il ragazzo interpreta la propria vita come una chiamata da parte di Dio, chiamata che si fa strada fra i tanti progetti degli uomini; accetta se stesso come dono di Dio; accetta gli altri come parte del progetto che Dio ha su di lui. Riferimento al cap. 4 “Protagonisti e responsabili”. La vita è un dono che viene da Dio ed è impegno. È talento prezioso da non nascondere gelosamente, ma da spendere con fiducia e senso di responsabilità.
Input in famiglia
Il ragazzo riconosce nei membri della propria famiglia le persone con le quali risponde ad una precisa chiamata del Signore; si impegna ad aderire al “disegno” che il Signore ha su di lui e che incomincia a farsi strada anche fra i vari progetti che i suoi genitori hanno su di lui. Riferimento al cap. 1 “C’è speranza nel mondo”. Testimoni di Cristo scegliendolo con sempre maggiore consapevolezza fra i tanti progetti di vita pubblicizzati dai “media” o dalla propria famiglia.
Le due metà del cielo
Il ragazzo riconosce le novità fisiche e psicologiche che fioriscono dentro la sua persona come appello al dono di sé; scopre che tutta la sua vita (corporeità, affettivitàsessualità) appartiene ad un progetto più grande; valorizza personalmente e con il gruppo le caratteristiche dell’affettività; impara a collocare nel progetto di vita le caratteristiche della sua persona; testimonia Cristo con tutta la sua persona: spirito e corpo. Riferimento al cap. 4 “Uomo e donna immagine di Dio”. Accogliere la propria creaturalità di maschio o di femmina è il primo passo per maturare un impegno vocazionale nella comunità cristiana.
Voglio una vita
Il ragazzo scopre la diversità tra i progetti che il mondo gli propone e il progetto di Gesù per la sua vita; conosce i valori proposti da Gesù e li colloca dentro il proprio progetto di vita; coglie in Gesù una persona pienamente realizzata; è capace di fare prime scelte coerenti di vita (scuola o lavoro), impara ad orientare nella ricerca vocazionale la propria adolescenza. Riferimento al cap. 4 e al cap. 6 “A servizio del Signore e degli uomini”. Ogni ragazzo spontaneamente si domanda: cosa farò da grande? È imparando ad ascoltare il Signore che uno può comprendere la propria personale vocazione.
E ora tocca a me.
Il ragazzo scopre le diverse vocazioni presenti nella comunità cristiana; si interroga sulla particolare chiamata che Dio gli va rivelando; si apre sempre di più al rapporto con gli altri per costruire il progetto di Dio. Riferimento al cap. 4 “L’essere e l’agire dello Spirito Santo nella Chiesa è per l’avvento del Regno e per questo lo Spirito chiama alle diverse vocazioni”. Sono questi due itinerari, qui molto sinteticamente esposti nei loro momenti principali, che come mi auguro sia risultato chiaro, cercano di legare fortemente i contenuti dell’itinerario crismale con la vita dei preadolescenti, con le ansie, i loro progetti, il loro corpo che esplode, la loro famiglia sentita sempre più troppo avvolgente e limitante ma al tempo stesso indispensabile. È questa una peculiarità degli itinerari in ACR e quindi anche ovviamente di quelli vocazionali: proporre ai ragazzi delle esperienze educative dove il Vangelo si fa vita quotidiana, risposta ai propri problemi, provocazione ad andare oltre le proprie personali vedute, disponibilità ad intraprendere una grande avventura con l’unica certezza che il Signore ti vuol bene e mai ti lascerà solo.