“Io sarò con te… il mio amore è fedele”
Questo numero di ‘Vocazioni’ annuncia alla Chiesa Italiana il tema di preghiera e catechesi della prossima Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, che quest’anno si celebra Domenica 10 Maggio.
Il tema è riassunto in questo slogan: “Io sarò con te… il mio amore è fedele” e intende annunciare il valore vocazionale della “fedeltà di Dio”.
La riflessione attorno a tale valore vocazionale, naturale sviluppo del tema di catechesi della Giornata dell’anno scorso: “…Ti ha amato per primo” intende continuare una lettura vocazionale degli “Orientamenti” della Chiesa Italiana “Evangelizzazione e Testimonianza della Carità”; al fine di favorire nella comunità cristiana una proposta educativo – vocazionale delle giovani generazioni. Una lettura vocazionale degli “Orientamenti” pastorali dell’Episcopato Italiano per gli anni ‘90, oltre evitare “pastorali parallele” nelle comunità cristiane, conferma una delle opzioni di fondo maturate in quest’ultimo decennio dalla pastorale vocazionale: “la vocazione è dimensione essenziale e qualificante che deve permeare tutta l’azione evangelizzatrice della. Chiesa particolare, per cui la pastorale delle vocazioni non può e non deve essere un momento isolato o settoriale della pastorale globale”[1].
Il ‘progetto’ di lettura vocazionale degli ‘Orientamenti’ CEI per gli anni ‘90
Per meglio comprendere il valore vocazionale della “fedeltà di Dio”, che viene presentato e sviluppato nelle pagine che seguono e nei Sussidi preparati per celebrare la XXIX Giornata, ritengo opportuno presentare il progetto completo del Centro Nazionale Vocazioni, per una lettura vocazionale degli “Orientamenti” CEI per gli anni ‘90.
La prospettiva vocazionale di tale progetto è offerta dagli stessi “Orientamenti”: “Il Vangelo della carità permette anche di sottolineare alcune dimensioni essenziali della vita cristiana che è indispensabile proporre nell’educazione dei giovani alla fede. Innanzi tutto, la sua costitutiva risonanza vocazionale. La vocazione cristiana è fondamentalmente unica e concorde con la sequela di Cristo e la perfezione della comunità. Siamo però chiamati a vivere questa vocazione lungo diversi cammini: nelle vie del matrimonio e dell’impegno laicale, o in quelle del presbiterato, della vita religiosa, degli istituti secolari o di altre forme di speciale donazione”[2].
Anche lo spazio teologico pastorale, per una coerente lettura vocazionale, è offerto dagli “Orientamenti”, che riconducono il credente alle sorgenti della sua fede e della sua vocazione: “Dio è carità: un Dio che sceglie, perdona, rimane fedele al suo popolo”[3].
Tale spazio teologico pastorale ha un punto convergente – “il Vangelo della carità al centro della nuova evangelizzazione”[4] – e tre vie per annunciare e testimoniare il Vangelo della carità: “l’educazione dei giovani al Vangelo della carità; l’amore preferenziale per i poveri; la presenza responsabile dei cristiani nel sociale e nel politico”[5].
Il progetto del Centro Nazionale Vocazioni ne propone una lettura vocazionale a partire da questa angolatura: “Il Vangelo della Carità: dalla iniziativa di Dio alla risposta dell’uomo”.
Tale lettura vocazionale si svilupperà in due quinquenni. Nel primo quinquennio, già iniziato con il tema della Giornata delle Vocazioni dell’anno scorso, viene approfondito il tema teologico – pastorale di fondo degli Orientamenti: “la carità dono di Dio” ovvero “l’iniziativa dell’amore di Dio” (EtC, 12), che provoca e motiva la risposta dell’uomo.
Nel secondo quinquennio verrà approfondita la “testimonianza della carità” (EtC, 25), ovvero la “risposta dell’uomo” come testimonianza vocazionale del cristiano nelle diverse vocazioni a servizio dei fratelli.
Ciò premesso, riassumo schematicamente per una visione d’insieme i “valori vocazionali” sottolineati dai temi di preghiera e catechesi per la celebrazione della Giornata di Preghiera per le Vocazioni lungo il quinquennio 1991-95.
È anche opportuno ricordare che la progressione dei temi e valori vocazionali esplicitati rispecchia tra l’altro lo “schema” biblico dell’alleanza tra Dio e l’uomo: Dio ama da sempre, con amore fedele, indissolubile, fecondo, con un amore che sceglie e interpella personalmente l’uomo.
1991: Valore vocazionale: Dio è amore.
“Tutta la storia della salvezza ci dice che Dio è carità” (EtC, 12).
“Un Dio, anzi, che per libero amore crea tutti gli uomini e il cosmo… Ma fino a che punto Dio è carità e quale carità egli è, lo si scopre solo in Gesù Cristo e nella sua morte di croce per la salvezza degli uomini” (EtC, 12).
Tema della Giornata: “…Ti ha amato per primo”.
1992: Valore vocazionale: Dio è fedele nell’amore.
“Tutta la storia della salvezza ci dice che ‘Dio è carità’: un Dio che rimane fedele al suo popolo” (EtC, 12).
Tema della Giornata: “Io sarò con te… il mio amore è fedele”.
1993: Valore vocazionale: Dio ama con amore totale e indiviso.
“Nella luce della carità Trinitaria, l’esistenza cristiana ci viene rivelata come un’esistenza ‘sponsale’: sia nella vocazione al matrimonio sia nella chiamata a seguire Gesù nella strada dei Consigli Evangelici con dono d’amore totale e indivisivo” (EtC, 15).
1994: Valore vocazionale: Dio ama, con amore gratuito e che supera ogni misura.
“Tutta la storia della salvezza ci dice che ‘Dio è carità’: un Dio che perdona” (EtC, 12).
“Chi contempla il crocifisso scorge un amore tanto gratuito e sconfinato da apparire incredibile”
(EtC, 22).
“L’Eucarestia, sacramento della carità” (EtC, 16).
1995: Valore Vocazionale: Dio ama e sceglie.
“Tutta la storia della salvezza ci dice che Dio è carità: un Dio che sceglie…” (EtC, 12).
I sussidi per la “Giornata”: una proposta di itinerari vocazionali
I contenuti di preghiera e catechesi della “Giornata” – specificamente l’annuncio quest’anno del valore vocazionale della “fedeltà” – vengono mediati alla comunità ecclesiale attraverso i Sussidi che il Centro Nazionale Vocazioni è solito preparare con cura e competenza.
Di fronte al servizio che tali Sussidi intendono offrire è opportuno un salto di qualità. Partendo da un’altra grande opzione pastorale maturata nell’ultimo decennio a riguardo della pastorale delle vocazioni – “una scelta vocazionale non matura soltanto attraverso esperienze episodiche di fede, ma attraverso un paziente cammino spirituale”[6] – i Sussidi per la celebrazione della Giornata non vanno accolti e utilizzati solo per supportare l’una o l’altra iniziativa vocazionale che può essere messa in atto in una chiesa locale, bensì come proposta di veri e propri itinerari vocazionali.
Tali Sussidi sono infatti stati studiati e impostati in modo tale che favoriscano tale mentalità e offrano tale servizio.
Un itinerario vocazionale per la comunità parrocchiale
È il cammino proposto dal “Sussidio di preghiera per comunità parocchiali” attraverso le schede per l’animazione vocazionale della Messa di tutte le domeniche del tempo di Pasqua sino alla solennità di Pentecoste e le schede per l’animazione di incontri di preghiera in parrocchia per categorie (fanciulli, ragazzi, ammalati, comunità parrocchiale, comunità religiose, ecc.).
Un vero e proprio itinerario vocazionale per le comunità parrocchiali è poi offerto, in particolare, dal sussidio esplicitamente denominato “Settimana Vocazionale parrocchiale”.
Seguendo un itinerario vocazionale di preghiera le nostre comunità sono aiutate a educarsi e a riconfermarsi nella consapevolezza che cardine della pastorale vocazionale è la preghiera in tutte le sue forme che impegna i singoli e la comunità ecclesiale nel suo insieme.
Significativo è il fatto che diverse parrocchie si stiano trasformando in veri e propri “monasteri invisibili” attraverso l’adesione di tante persone ad un’ora di preghiera mensile o ad altre forme di preghiera per le vocazioni.
È la documentazione viva di una presa di coscienza crescente nelle comunità parrocchiali dell’urgenza di aderire al comando di Gesù “…Pregate…”, perché salga al cielo una preghiera continua, incessante, perché il Signore mandi con abbondanza gli operai per il Suo Regno.
Il sussidio suddetto desidera da parte sua favorire questo impegno di preghiera per le vocazioni di tutta la comunità, in preparazione alla celebrazione della Giornata, ma anche in vista di un impegno permanente della comunità parrocchiale stessa nella preghiera per le vocazioni e nell’animazione vocazionale.
È ormai noto come il punto di partenza della pedagogia vocazionale si trova ordinariamente in comunità cristiane sensibilizzate mediante la Parola di Dio, i Sacramenti, la preghiera, l’impegno apostolico.
Tale finalità è raggiunta in particolare attraverso la proposta di una “settimana vocazionale parrocchiale” che, seguendo l’ordinario cammino liturgico di una comunità parrocchiale, vissuto come “tempo forte” vocazionale – è un’occasione unica e privilegiata per ricondurre la comunità cristiana alle radici e motivazione della propria fede ed alla responsabilità di tutti per le vocazioni nella Chiesa.
Un itinerario vocazionale per i giovani
Un itinerario vocazionale per giovani e ragazze passa, tra l’altro, attraverso la proposta degli “Esercizi spirituali” o della “Scuola di preghiera”, sostenuta dal metodo della “Lectio divina”; nonché attraverso la valorizzazione, in chiave vocazionale, di momenti comunitari forti che integrano l’ordinario cammino di fede di un gruppo ecclesiale.
È il cammino proposto dallo specifico sussidio degli “Esercizi spirituali” e dal sussidio che propone una “Lectio divina” sui testi biblici inerenti al tema della Giornata, nonché da un itinerario di preghiera per gruppi giovanili comunitariamente coinvolti a vivere in chiave vocazionale tradizionali appuntamenti ecclesiali quali la Giornata della Gioventù, la Veglia di Pentecoste, la Veglia Mariana e la stessa Giornata di Preghiera per le Vocazioni.
Tra gli educatori alla fede, che nella comunità cristiana operano in modi e forme diverse tra i giovani, ritorna spesso il seguente interrogativo: come, quando, dove far passare la proposta vocazionale?
Tale interrogativo, mosso da una profonda consapevolezza cristiana che la “vita è vocazione” e da una corretta concezione di pastorale vocazionale “come paziente cammino spirituale”, ha una precisa indicazione nella prassi ecclesiale più illuminata dei nostri giorni nonché nel Piano Pastorale per le Vocazioni: “la proposta delle vocazioni di speciale consacrazione trova il clima migliore nei momenti forti di spiritualità: corsi di esercizi, ritiri…”[7].
Il cammino di fede proposto alle giovani generazioni – in gruppi giovanili seriamente impegnati e vitalmente inseriti nella comunità ecclesiale – nella misura in cui vuole essere completo, non può infatti non essere mirato vocazionalmente: non tanto per incanalare la scelta verso una meta predeterminata, ma per sostenere la fedeltà di ognuno alla ricerca e al dono libero di sé.
Il tema della Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni “Io sarò con te… il mio amore è fedele” è, tra l’altro, decisivo nel provocare nei giovani la presa di coscienza di un necessario punto fermo – “Io, il Signore Iddio, ti ho amato per primo e ti amo di un amore fedele” – e, per favorire una risposta personale libera e incondizionata.
È necessario però fermarsi, sostare un po’ per fare spazio allo Spirito!
Ed ecco allora la proposta, lungo un itinerario spirituale di una ragazza o di un giovane, degli “Esercizi spirituali” in chiave vocazionale. La “Lectio divina” offre anch’essa tale servizio, sia se vissuta in un itinerario di preghiera scandito da una “Scuola di preghiera” sia dalla preghiera personale.
È noto come l’accostamento alla parola di Dio, in spirito e in clima di preghiera – come nella Lectio divina, che si avvale di regole codificate da una lunga esperienza che risale ai primi tempi della chiesa e che è stata specialmente coltivata nella tradizione monastica – è decisivo nell’aprire in particolare le giovani generazioni al gusto della Parola di Dio.
Il silenzio, la Parola pregata, la guida di una persona adulta nella fede sono dunque doni preziosi per poter imparare ad ascoltare il maestro interiore nonché di pratica necessità per chiunque desidera compiere un cammino di fede aperto alla ricerca vocazionale.
Un itinerario vocazionale per cresimandi
È un “cammino vocazionale” sostenuto e proposto da uno specifico sussidio per i ragazzi che vivono l’ordinario itinerario catechistico in preparazione alla celebrazione del Sacramento della Cresima.
Si va facendo strada tra gli educatori alla fede uno slogan e, grazie a Dio, una sana consapevolezza: “Età di cresima, età di vocazione”.
L’età in cui si celebra la cresima nelle nostre comunità cristiane è per lo più l’età della preadolescenza.
Un’età in cui i ragazzi e le ragazze cominciano ad aprirsi alla vita, ad una fede più cosciente, a piccole ma significative scelte personali…
È l’età in cui la convergenza educativa dei vari educatori alla fede – genitori, sacerdoti, catechisti… – diventa decisiva sul piano della maturazione vocazionale.
Importante è che gli educatori siano convinti che educare alla fede significa aiutare ciascun ragazzo a trovare la propria strada, aiutarli a rispondere alla vocazione a cui Dio li chiama.
La preparazione alla celebrazione del sacramento della cresima diventa dunque tempo privilegiato per aiutare i preadolescenti ad accogliere con fiducia il disegno di Dio, accettare che la vita gli è donata, crescere nella consapevolezza che Dio li ama con amore fedele, li chiama a crescere in pienezza a imitazione di Gesù.
La cresima offre anche la possibilità – attraverso i nuovi Catechismi – di un itinerario di catechesi particolarmente atto a far prendere coscienza della chiamata ad un servizio nella Chiesa.
I vari educatori alla fede che sono vicini ai ragazzi in questo cammino, in particolare i catechisti, sono sollecitati dunque ad avere particolare cura nell’accompagnare i cresimandi, perché la cresima e il postcresima siano un vero e proprio itinerario di fede vocazionale.
Concludendo questa riflessione, mirata a favorire la celebrazione della Giornata delle Vocazioni nello spirito degli “Orientamenti” della Chiesa per gli anni ‘90, desidero sintonizzare il tema di preghiera e catechesi della Chiesa Italiana con il Messaggio del S. Padre per la XXIX Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Il Messaggio è tematizzato quest’anno sulla “consacrazione religiosa”.
Non è difficile cogliere come questa vocazione nasce, matura e porta i suoi frutti attingendo essenzialmente all’amore fedele di Dio: “la vita consacrata – afferma il S. Padre nel Suo Messaggio – è testimonianza privilegiata della ricerca costante di Dio, di un amore unico e indiviso per Cristo, di una dedizione assoluta alla crescita del Regno. Senza questo segno concreto, la carità che anima l’intera Chiesa rischia di raffreddarsi, il paradosso del Vangelo di smussarsi, il ‘sale’ della fede di diluirsi in un mondo in fase di secolarizzazione”[8].
Note
[1] CEI, Vocazioni nella Chiesa Italiana, Piano Pastorale per le Vocazioni, Roma 1985, n. 26.
[2] CEI, Evangelizzazione e Testimonianza della Carità, n. 46.
[3] CEI, idem n. 12.
[4] CEI, idem n. 25.
[5] CEI, idem n. 43.
[6] CEI, Vocazioni nella Chiesa Italiana, idem n. 45.
[7] CEI, idem n. 43.
[8] Giovanni Paolo II, Messaggio per la XXIX Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, 10 Maggio 1992.