N.02
Marzo/Aprile 1993

Avvento-Natale: tempo forte di annuncio e accoglienza vocazionale

L’intero Anno Liturgico è un itinerario di fede ecclesiale e può guidare un cammino di vocazione e missione dentro la comunità cristiana, per ogni membro di essa, adulto e giovane.

Il Tempo Liturgico di Avvento e Natale, per il fondamentale significato del suo Mistero, è un eccezionale “evento vocazionale e missionario” e può facilmente tradursi per i giovani in “itinerario” di ispirazione e guida, chiamata e risposta. Basta che colleghino la narrazione potente del primo accadere storico di quei Misteri con la sua permanente attuazione efficace liturgica e sacramentale lungo i secoli, fino a oggi e sempre, annuale, locale, comunitaria, personale. Ancora attesa di invocazione, Avvento, Natale.

 

 

Una tematica vocazionale fondamentale

Celebriamo la liturgia del primo lungo Avvento che ha preparato il Natale del Signore nella pienezza dei tempi. Celebriamo la liturgia del primo Natale che è stato insieme punto di arrivo del lungo cammino di preparazione, pienezza di accadimento e partenza del grande progetto missionario della Chiesa nei secoli. Apriremo possibilità privilegiate vocazionali e missionarie.

Offriamo ai giovani luoghi e tempi di meditazione, di appello, di proposta. Potranno maturarvi risposte di esplorazione, di riflessione, di attrazione, ipotesi e opzioni, in condizioni di chiarezza e forza avvincenti e convincenti, di adesione responsabile, attuatrice, in molte direzioni.

 

– La liturgia del Mistero di Avvento e Natale invita a immergersi nei grandi temi del progetto originale della creazione, della caduta e della promessa, dell’alleanza offerta a Israele e per suo mezzo a tutti i popoli, della redenzione. Vi è dominante il tema della salvezza, fino a una nuova santità. Uomini e Donne di Dio sono stati chiamati a collaborare alla sua attuazione prima di Cristo, attorno a Cristo, dopo Cristo.

La meditazione si distende ai temi della storia dell’Uomo, degli Uomini, della Umanità, alla propria storia personale. Dalla creazione a Cristo: il buio dei tempi, la rivelazione dell’alleanza, l’annuncio dei profeti, i pochi in attesa e in ascolto, disponibili ad accogliere la continuità e la novità di Cristo, ad aderire, a prendere una parte attiva. Cristo vocazione e missione del Padre per progetti di Amore di verità, perdono, salvezza, progetti di Popolo, Chiesa, Regno nel e per il Mondo. Progetti avviati, in corso, non ancora finiti, bisognosi di adesioni generose per prolungarli, per completarli. Perciò carichi di chiamata, di proposta secondo talenti, intenzioni, ispirazioni, situazioni ed esperienze.

 

– La liturgia approfondisce e coltiva gli atteggiamenti interiori che meglio fanno vivere l’Avvento e celebrare il Natale. La riflessione attenta, sapiente, critica, anche sofferta. La vigilanza nella preghiera, l’apertura attenta e disponibile a riconoscere i “segni” del Signore che viene e visita. La invocazione d’attesa, prima lontana, poi vicina e sicura. La necessità della conversione per riconoscere Gesù e per capire i significati della sua venuta, della sua offerta, della sua proposta di accettazione della legge di amore povero e per i poveri, per aderirvi.

Sono proposti alcuni temi: tenersi pronti, aspettando Cristo, Signore della pace, liberatore, Dio con noi, redentore, che viene per la gioia dei poveri. Dio che salva, Figlio di Maria, perciò veramente Uomo e per gli Uomini. Verbo che incarna la sua divinità e si fa Uomo per noi. Lo dà al mondo Maria perché sia la nostra pace. Ha la missione di essere il volto visibile di Dio Padre. Intende rivelarsi a tutti i popoli. Riceve nel Battesimo la sua esplicita vocazione e missione.

 

 

È liturgia delicatamente umana e divina

È piena della presenza attiva di Dio, del Dio di amore per gli uomini, per i popoli, per tutti i popoli. Del Dio di verità, amore, potenza, ma anche di misericordia, di progetti di annuncio e di salvezza. L’annuncio narrativo, celebrativo, progressivo, propone un arco di avvio, un cammino, tappe e arrivi per la ripartenza definitiva dopo il tempo di Natale.

È liturgia colma di realismo umano. Vite umane in ricerca aperta e disponibile. L’Uomo e la Vita vissuti come luoghi della “invocazione” di qualcuno che abbia la missione di fornire vie di soluzione adeguata. Invocazione che nasce nell’umano, ma si slancia oltre l’umano, perché già spesso delusa dalle soluzioni puramente umane. La liturgia di A-N è spesso liturgia di avvicinamento, di venuta, di visita, di dono, di permanenza. Perciò si fa invocazione. “Vieni Signore Gesù”. Per ognuno, per gli altri, la chiesa, il mondo…

 

 

È liturgia convocante 

La liturgia dell’A e N offre tempi e luoghi di con-vocazione, per condividere insieme situazione e prospettiva, momenti comunitari dell’emergere dei bisogni, delle attese, delle ricerche, dell’attuazione dei progetti di Dio.

Oggi moltissime persone vivono l’attesa, il desiderio, la preparazione per qualcosa che ancora non sono e non hanno. Soprattutto i giovani. Dopo il tumulto estivo, amano fermarsi a riflettere sulla vita, il suo presente, le sue speranze future. Vivono in attesa attiva, in ricerca e progettazione, potenzialmente in discernimento d’una propria vocazione e missione. Cercano luoghi, tempi, forme fertili di accoglienza, dove siano possibili incontri di preparazione natalizia, di fine anno, di bilancio e di ripresa, in atteggiamento che ben può risolversi come progettazione del futuro attorno a Cristo.

Utilizzano la Parola di Dio così come viene proposta nella liturgia di Avvento e Natale, ma penetrano la grande potenza di chiamata e missione vocazionale generale e specifica. In clima di silenzio, raccoglimento, contemplazione di misteri intimi. Nella frammentarietà dei desideri diffusi, emerge privilegiato “un desiderio”: l’incontro con Cristo, gli incontri con Cristo.

 

 

Cristo, la massima figura di vocazione e missione

L’evento di Natale può risultare decisivo nella vita di una persona, di un giovane o ragazzo se vi colloca l’avvio di un “incontro” che decide la vita. Può essere la esperienza natalizia dell’UomoDio Gesù, Uomo tra gli uomini, per essi davanti a Dio, nella Chiesa e per il Mondo.

La liturgia ne offre il Mistero nelle celebrazioni. Mistero da meditare, capire, seguire nella sua vicenda di vocazione e missione negli eventi di incarnazione, manifestazione, redenzione missionaria. Esperienza di Cristo che è vocazione-missione centrale, universale, assoluta. Ma solo iniziata e in corso di attuazione mediante continue vocazioni e missioni, soprattutto giovanili, mediante nuove adesioni e vari prolungamenti.

 

 

 

Maria, figura somma di vocazione e missione

Maria (celebrata con opportuna accentuazione nell’inciso della Immacolata), emerge nella liturgia di Avvento e Natale come figura di universale Vocazione e Missione, con un significato che è insieme unico e meravigliosamente imitabile di maternità Verginale, vocazionale e missionaria…

È la Madre-Vergine salutata e annunciata piena di Grazia, in ricerca e attesa della volontà di Dio. La sua vocazione è nascosta nel Mistero eterno di Dio creatore dell’uomo in condizione di infinità e salvezza filiale, dopo la caduta, senza pentimenti e rinunzie. La elezione diventa vocazione esplicita quando l’angelo del Signore gliene porta l’annuncio.

Brilla lo stile vocazionale e missionario di Dio che parte da doni di alta qualità, comunica un disegno che è progetto e sempre missione e incarico per suo Popolo, con disegni di amore, di chiamata a un consenso. Permette la riflessione. Dà la necessaria dimostrazione, garantisce la assistenza.

Così in Maria sboccia il consenso libero: “si compia in me la sua parola”. La risposta a Dio è per operare cose importanti, portarsi nel cuore della salvezza, fare emergere l’immagine di Dio che ogni uomo porta in sé.

La liturgia mariana di Avvento e Natale propone il modello universale tipico di ogni vocazionemissione cristiana: essere disponibili e in intelligente attesa, ricevere un annuncio divino, concepire e maturare Gesù, darlo alla luce del Mondo, accompagnarne gli sviluppi, partecipare ai momenti quotidiani e forti, attuando in pienezza, verginale, povera, ubbidiente, la vocazione-missione di varia maternità, di generazione e dono al Mondo, di riflessione che permette di maturare nel corso degli avvenimenti che permettono di assumere con maturità ogni compito futuro.

 

 

Altre figure vocazionali

Isaia, chiamato e mandato a preparare i Misteri, ma anche a fornire testi e messaggi di comprensione e adesione in ogni tempo, oggi a noi.

Giuseppe, la vocazione e missione accanto a Maria e Gesù, per condividerne, custodirne, proteggerne i Misteri.

Giovanni emerge nella liturgia con vocazione e missione di preparatore che scava dentro le anime, l’animatore e primo accompagnatore a Gesù mediante la testimonianza, la proposta e la indicazione, la guida, l’interpretazione.

Zaccaria, Elisabetta, Simeone, la profetessa Anna, ciascuno con un compito di partecipazione attiva al disegno del Padre.

I poveri sono in bisogno e attesa. Gesù, con Maria e Giuseppe, condivide la loro condizione (Nascita a Betlemme povero tra loro). Venuto per i poveri, ne fa i primissimi chiamati e inviati per l’annuncio.

I sapienti in attenta e interrogante osservazione di segni di avvenimenti e di direzione, di cammino, di incontro, sono altre figure di vocazione e missione. Con loro tutti noi. Genti lontane cercano, scrutano, leggono i segni, credono, si mettono in cammino, portano doni simbolici che lasciano davanti a Gesù, ritornano con grazie che segneranno la vita (Epifania).

Le folle attendono un annuncio di salvezza (Battesimo di Gesù, Cana). Gesù si fa carico dei loro bisogni profondi di perdono presso Dio.

La liturgia del tempo si chiude con l’immediato accenno agli apostoli e discepoli, che ripartono da Gesù, ormai alla sua sequela, per conoscerlo, stare con lui, e maturare altre chiamate, altri invii…

Il mistero della in-vocazione e attesa prosegue con la chiamata di uomini e donne di Dio per sviluppare i progetti di quel e dei nuovi Natali.

 

 

Pastorale vocazionale di Avvento e Natale

Che cosa fare per offrire ai giovani d’oggi esperienze liturgiche che siano veri luoghi di Pastorale vocazionale e perciò itinerari vocazionali crescenti e maturanti?

Per gli adulti: offerte di senso, conversione e apertura più autentica. Per i giovani: progetti di vita, inviti d’invio; la vita come ricerca, attesa, invocazione, speranza, venuta, incontro, coinvolgimento; l’avvio a Natale di programmi umani e divini. Per gli adolescenti: linguaggio di intimità coinvolgente, risonante. Per i bambini: la forma narrativa del racconto, meraviglia, ammirazione e lode, ringraziamento; crescenti solidarietà e generosità natalizie.

È tempo di informazione e contemplazione: lectio divina, lettura biblica, commentata, meditata, spiegata, attualizzata. Per quanto è possibile occorre una partecipazione sacramentale, nel senso di una vita partecipante e rivivente, personalizzando il Mistero nella sua storicità, perennità permanente, attualità. Senza sforzo, far capire e vivere, applicare a sé la verità piena del Mistero vocazionale e missionario di Natale. La nostra vita è vocazione e missione dentro a quel Mistero di primo Avvento e Natale, lo compie oggi.

Evitare un Natale consumistico, esteriore che non coinvolge, festa, rito formale, superficiale, estetico, desacralizzato, attivismo… natalizio. Danno il senso giusto particolari attenzioni natalizie attraverso i quali il Signore parla e chiama: i poveri, i lontani, la pace, i fatti della storia, le condizioni della vita…

Attorno e dentro la liturgia di Avvento e soprattutto di. Natale troveranno posto canti, movimenti, espressioni gesti e simboli. Far celebrare nel Mistero l’avvio di un progetto che vuole un fiume di vocazioni e missioni per attuarsi, carico di inviti per aderirvi. Si spiega la ripetizione annuale lungo le età, “fino alla età matura in Cristo” (cfr. Ef 4,13). In questa maniera si coinvolgono nelle prospettive natalizie l’esperienza e il dinamismo crescenti dei giovani che il Padre sta chiamando, l’insieme organico del loro sistema virtuoso spirituale e umano.

Il Natale deve essere celebrato come Pedagogia cristocentrica che ha insieme la forza dell’esempio, dell’insegnamento, del comando e della perpetuazione, per ricavarne il potenziale vocazionale. L’evento del primo Avvento e Natale si prolunga attraverso l’oggi di tutti i tempi e luoghi e diventa il domani vocazionale e missionario. Vocazioni per la Liturgia di Avvento e Natale. La messe è molta, gli operai pochi. Pregate il Signore della messe.