La liturgia e le celebrazioni liturgiche nei momenti forti di spiritualità per giovani
Giovani insieme: e già liturgia della gioia
Migliaia di giovani nell’agosto del 1991 si sono ritrovati con il Santo Padre in Polonia, ed è stato subito festa! Ai piedi del “Chiaro Monte” in occasione della VI giornata della gioventù, questa volta non hanno sfidato i carri armati con la stella rossa, ma hanno coniugato i verbi dei giovani e, imitando la Giovane di Nazaret, hanno vegliato, riscoperto e deciso per Cristo, oggi!
Solenne veglia
Giovani di tutta l’Europa sono convenuti in forti momenti di confronto mai disgiunti da incontri di profonda spiritualità. Questi appuntamenti oltre che avere un grande valore in sé, educano i giovani alla comunione fra popoli di versi, al senso della Chiesa e soprattutto al “vegliare con Cristo”, in liturgie… “non da messa delle 12 in parrocchie assonnate e annoiate, con fedeli ancora lesionati dalle ‘battaglie’ del sabato notte…” . Se i giovani arrivano a capire la liturgia come gioiosa esperienza del mistero del Risorto che salva, allora sì, sapranno celebrare in Cristo tutta la loro esistenza, diventando protagonisti nella sinfonia della salvezza.
Le parole del Papa in quella “grande liturgia” giovanile
Cogliendo alcuni flash della proposta di Giovanni Paolo II, possiamo ripensarli, riproporli e ricelebrarli in occasione di ritiri – esercizi spirituali dove poniamo solo fiducia nel Signore, più che in tanti simposi, test, dibattiti in cui rischiamo di essere noi gli attori, eludendo gli appelli del Padrone della messe. Il Papa ha coniugato 3 Verbi: IO SONO, IO RICORDO, IO VEGLIO.
“Io sono: Il mondo che vi circonda, la civiltà moderna, ha influito molto a togliere quell’Io Sono divino dalla consapevolezza dell’uomo. Esso è proteso a vivere così, come se Dio non esistesse. Questo è il suo programma. Se però Dio non c’è, tu, uomo, davvero potrai esserci? Guardate alla croce e non dimenticate! Il sono vicino a te rimanga la parola chiave della vostra vita…”.
“Io ricordo: Non dimenticate le grandi opere di Dio. Guardatevi dal dimenticare il Signore… La Sacra Scrittura, la Bibbia, è il libro delle opere di Dio e delle Parole del Dio vivente. È un testo umano, ma scritto sotto ispirazione dello Spirito Santo. Egli stesso, lo Spirito, è pertanto il primo Autore della Scrittura… L’uomo davanti a Dio, rimane presso Dio mediante l’azione del ricordare…”.
“Io veglio: Qui, a Jasna Gora la parola veglio ha un contenuto mariano, corrispondente al significato dell’icona della Madre di Dio. Veglio, esprime l’atteggiamento della Madre. La sua vita e la sua vocazione si esprimono nel vegliare. Essa veglia sull’uomo sin dai primi attimi del suo esistere. Tale veglia si accompagna con la tristezza e con la gioia… La Chiesa ha preso con sé questo vegliare materno di Maria, gli ha dato espressione in tanti santuari su tutta la terra… Che cosa vuol dire: veglio? Vuol dire: mi sforzo di essere un uomo di coscienza. Non soffoco questa coscienza. Non soffoco questa coscienza e non la deformo; chiamo per nome il bene e il male, non li confondo; in me faccio crescere il bene e cerco di correggermi dal male, superandolo in me stesso” .
Le nostre liturgie
Da più parti del mondo ecclesiale si sente ripetere un sapiente slogan: “Più Messa, meno Messe!”. Non è un detto dissacrante ma piuttosto un invito a non cadere nell’inflazione liturgica ripetitiva, priva di fantasia e di un’anima abitata dallo Spirito. Se è vero come è vero che il Vaticano II ci ha detto che “la liturgia eucaristica è la fonte e il culmine della vita cristiana”, ciò significa che dobbiamo crescere in qualità più che in quantità di riti.
È perciò auspicabile che saggi educatori sappiano offrire ai giovani dei propri gruppi, forti momenti di spiritualità in una delle oltre 700 case-centri di spiritualità presenti in Italia. Lì in un clima di deserto, sperimentando i “piaceri di fede” (secondo una felice espressione del P. Dagnino), possono ripercorrere quanto su riportato. Si aiuteranno così questi nostri fratelli in ricerca a coniugare i tre verbi… fino a decidere per il quarto verbo: “Io scelgo!”, per Cristo a tempo pieno, nella vita sacerdotale, consacrata, missionaria…
Un metodo
Il Centro Nazionale Vocazioni, in occasione della XXX Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni, fra i ricchissimi e validi sussidi, ha predisposto un volume per un Corso Esercizi Spirituali Vocazionali per Giovani. Oltre ai contenuti per le meditazioni troviamo diverse celebrazioni propedeutiche alla Messa. Il mattino si propone il “meditare” mentre nei pomeriggi il “celebrare” (spiritualità della strada. In Cammino con i discepoli di Emmaus “a due a due”, Celebrazione penitenziale, ViaCrucis, Veglia notturna… Adorazione eucaristica della croce; Veglia mariana… Veglia alle stelle..).
Dobbiamo reagire all’impoverimento di questi anni! Se sapremo ben coniugare l’attività ordinaria della vita di gruppo con forti momenti di spiritualità, non mancheranno splendide vocazioni. Così, se sapremo ben coniugare momenti di riflessione con luminose liturgie ben curate e ricche di sobri simbolismi pluriforme, allora i giovani incontreranno il Risorto, che si fa compagno di strada e di scelte. Con Maria di Nazaret e tanti eroici figli della Chiesa, senza attendere i grandi raduni polacchi, sapranno dire “Sì”.