Il “Tabor” di Perugia
“…bisogna dare ai giovani il ‘tempo’ e lo ‘spazio’ dove possano maturare un potenziale di bene, un bisogno di pace, un desiderio di comunicazione, una riscoperta degli altri alla Luce di Dio. (Giovanni Paolo II, 1980).
Questo ‘tempo’ e questo ‘spazio’ per noi, oggi, è il Tabor. Benedetto e inaugurato l’8 dicembre 1990 dall’Arcivescovo, il Tabor si qualifica in diocesi come “Centro di spiritualità vocazionale”.
Ci si dà tanto da fare “vocazionalmente” nelle varie parrocchie (settimane – giornate – campi – week end – feste…), ma è il “Centro Tabor” il punto di riferimento, il luogo di incontro, il “monte” della trasfigurazione.
Posto su una collina, antistante la città di Perugia, il Tabor ha tanto spazio di terra verde e di cielo azzurro. La struttura-edificio è accogliente, ospitale, familiare: una sala per incontri, dialogo, scambio di esperienze, un’altra saletta per il colloquio e la direzione spirituale, e una cappella dalle linee semplici, essenziali, raccolte con il soffitto a “tre tende”: è il richiamo ad una forte esperienza di Dio nella contemplazione, da testimoniare poi nella vita. Maria SS. è venerata e pregata qui come “Vergine dell’ascolto”: la sua Icona invita e accompagna al Tabor.
“Signore, com’è bello stare qui!”: nell’ascolto della Parola, nella preghiera personale e fatta insieme, nel discernimento vocazionale e nella direzione spirituale; ma… bisogna “scendere”, per portare nelle scelte, nelle decisioni, negli atteggiamenti, la luce del Signore e dire della Vita come Vocazione.
I “discepoli” del Tabor sono più dei tre del Vangelo: sono giovani e meno giovani: mamme, papà, laici impegnati nei gruppi, movimenti, associazioni ecclesiali; sacerdoti e religiosi; persone che si preparano al diaconato e altre alla verginità consacrata: il Signore Gesù “trasfigura” la sua vita nell’ascolto di Dio Padre, e …anche noi “siamo chiamati” a trasfigurare la nostra nell’ascolto “favorevole” (ob-audire) della Parola-Vita, che è Cristo Gesù.
Il Tabor è “tempo” e “spazio” aperto a tutti per incontrare il Signore e per incontrare gli altri: quando c’è il primo, tanto più c’è l’altro. Il Tabor è avvertire e sperimentare la varietà delle vocazioni, per favorire sempre di più l’unità e la carità ecclesiale. Il Tabor è “ascolto” (in un silenzio anche esteriore) di quella “voce” portata come “un mormorio leggero”: voce che sazia in pieno ogni desiderio del cuore. Il Tabor è prendere coscienza di se stessi, degli altri, di Dio per fare della propria vita “dono – grazia”. Il Tabor è Vangelo, “la bella notizia” di una Montagna carica di luce che… raggiunge ogni pianura.
Qual’è il calendario Tabor?
– Ogni giorno
alle ore 7 la celebrazione della Lode;
alle ore 16,30 la celebrazione eucaristica, cui segue la celebrazione del vespro.
– Ogni settimana
il martedì tempo per la direzione spirituale con la disponibilità di due sacerdoti;
il giovedì dalle ore 16,30 alle 18: adorazione eucaristica vocazionale;
il sabato alle ore 20,45: lectio divina;
la domenica dalle ore 16 alle 18: tempo per l’adorazione.
– Ogni mese il primo martedì alle ore 20,45: Preghiera vocazionale Mariana.
– Tempi forti preghiamo con l’icona del Natale della Pasqua, della Pentecoste.
– Estate Esercizi spirituali presso la Comunità di Bose.
– Per approfondire questa “esperienza” Tabor, ogni quindici giorni (lunedì, dalle ore 18 alle 20) è programmato un incontro di formazione vocazionale.
Dal Tabor siamo chiamati a diventare sempre più chiesa, ognuno per quello che è e per quello che fa aprendoci a quel “tempo” e a quello “spazio” di trasfigurazione per manifestare nella vita il Signore “bello” così com’è! E sei giovani quest’anno hanno iniziato il cammino di preparazione al sacerdozio:… anche questi sono “raggi” da Tabor!
La preghiera che si fa impegno è che il Tabor “trasfiguri” ogni vita in Vocazione!.