La scuola del Seminario Romano Minore
La scuola del Seminario Romano Minore, il Liceo “Bachelet”, si propone di offrire agli adolescenti, in collaborazione con le famiglie, una consapevole educazione cristiana, umana ed intellettuale. È una scuola frequentata dai seminaristi della diocesi di Roma, da alunni di vari Istituti Religiosi e da altri alunni esterni, provenienti dai quartieri circostanti. A tutti si vuol dare un valido aiuto nel cammino cristiano e vocazionale.
Le Congregazioni Religiose che vi inviano i loro alunni sono: i Claretiani, i Canonici Regolari Lateranensi, il Pre-seminario S. Pio X in Vaticano, affidato all’Opera Don Folci, i Servi del Cuore Immacolato di Maria, i Servi di Nazaret, i Teatini.
Gli insegnanti sono scelti dal rettore del Seminario che rappresenta legalmente la diocesi quale ente proprietario della scuola, sulla base dei titoli professionali richiesti, tra candidati fortemente impegnati da tempo in associazioni e movimenti ecclesiali e particolarmente dotati per l’impegno educativo, in conformità alla condizione generale indicata dalla Santa Sede: “L’educatore laico esercita un lavoro che ha innegabilmente un aspetto professionale, ma che non può ridursi ad esso. La professionalità è inclusa e assunta nella sua soprannaturale vocazione cristiana. Deve, quindi, viverla effettivamente come una vocazione personale nella chiesa e non solo come l’esercizio di una professione” (Congregazione per l’Educazione Cattolica, Il laico cattolico, testimone della fede nella scuola, n. 37).
Il carattere “vocazionale” della scuola impone l’attenzione ai singoli alunni ed alle specifiche dinamiche di crescita e di sviluppo, in particolare, dei seminaristi che si orientano a scegliere la consacrazione a Dio ed al ministero sacerdotale. Due sacerdoti educatori del Seminario curano l’insegnamento della religione ed animano alcune attività extra-scolastiche, proposte a tutti gli alunni.
È un liceo sperimentale, fondato nel 1975 in attuazione dei “Decreti delegati” sulla scuola, suddiviso in biennio e triennio con tre indirizzi di studio: classico, scientifico e magistrale; conferisce titoli di studio legalmente riconosciuti ed è sede di esami di Maturità.
La finalità educativa a cui tende consiste nell’aprire i giovani alla conoscenza della società, della vita e dell’uomo illuminata dalla fede. In questa prospettiva l’intento dei docenti è di cercare di favorire un’esperienza educativa in cui fede, cultura e vita non soltanto coesistano ma possano interagire per risolversi in atteggiamenti mentali e comportamenti sociali caratterizzati dalla sincera e continua ricerca della verità, dalla critica equilibrata e serena, dal senso di responsabilità, dal senso della giustizia, dalla solidarietà e dal servizio per gli uomini, soprattutto i più deboli.
Gli obiettivi didattici
Per raggiungere queste finalità la scuola si prefigge alcuni obiettivi che, seppure non esauriscono la finalità educativa generale, tuttavia possono offrire condizioni favorevoli alla sua attuazione. Tali obiettivi consistono nel fornire metodi efficaci di lettura della realtà umana, sociale, storica, politica, artistica, fisico-matematica, naturale per poterla valutare in maniera critica, comprendendola nella sua complessità ed evoluzione, così da poter incidere efficacemente su di essa.
Si tratta, in sostanza, di favorire l’acquisizione di una mentalità di “ricerca”, intesa come operazione culturale verso la maturità, e l’autonomia di pensiero la quale comporta, oltre a sicure conoscenze, la graduale acquisizione di varie capacità ed abilità come: la padronanza della lingua nei suoi vari registri e la comprensione delle sfumature di pensiero; l’analisi e l’indagine diretta dei testi originali; l’elaborazione, il confronto e la correlazione dei dati, dei molteplici punti di vista e la loro collocazione in una visione unitaria; la valutazione personale.
Si ha la consapevolezza che un forte ostacolo allo sviluppo della personalità può essere rappresentato dall’uso di un linguaggio che non consenta adeguato sviluppo intellettuale, ampie possibilità di scambi sociali ed affettivi, capacità di astrazione. Si interviene con determinazione per portare gli alunni ad una sicura padronanza della sintassi e dell’analisi logica, e ad ampliare notevolmente il proprio lessico.
La metodologia
Al conseguimento degli obiettivi contribuisce la scelta di preferire l’attività di apprendimento svolta in classe come un’esperienza culturale personale e partecipata. La metodologia, con le opportune diversificazioni ed adattamenti alle singole angolazioni di ricerca secondo le differenti aree del sapere, si basa sul contatto diretto con i nuclei tematici, da parte dello studente, sia attraverso il lavoro svolto sul libro di testo che mediante gli altri canali di formazione culturale come: visite guidate, videocassette, incontri con specialisti, dibattiti, ecc. L’intervento del docente, con le spiegazioni, le consulenze, le correzioni, il sostegno, rimangono alla base del processo di apprendimento.
L’insegnamento della religione
Il discorso religioso ha la priorità nella proposta educativa del Liceo del Seminario e si propone di consentire agli studenti di conseguire un’adeguata sintesi tra fede e cultura. L’insegnamento pur tenendo conto della programmazione tematica, che si dispiega durante tutto l’anno scolastico, è attento ad individuare le esigenze personali di ogni alunno e la situazione di partenza della classe in riferimento alla fede ed alla appartenenza ecclesiale. L’obiettivo finale è di raggiungere l’intelligenza più profonda del patrimonio di fede cattolica, tanto come eredità storica e componente attuale della società italiana: quanto come presa di posizione personale di fronte ad esso.
I vantaggi
La collaborazione tra gli insegnanti e gli educatori dei seminaristi si trasforma con facilità in stretta intesa educativa. L’evoluzione dei singoli viene osservata da differenti punti di vista che, confrontati con assiduità, consentono di acquisire la conoscenza più completa degli alunni e di percepire tempestivamente l’emergere di problematiche emotive e di socializzazione o di orientamento vocazionale. Ne derivano interventi personalizzati che nascono da analisi comuni e da strategie condivise con il pieno coinvolgimento dei genitori.