N.04
Luglio/Agosto 1994

La “Scuola Vocazionale” Diocesana di Milano

A Merate, trenta chilometri da Milano, all’interno di “Villa Perego” , una splendida costruzione signorile dell’Ottocento, immersa in un vasto parco, è sorta da tre anni la “Scuola Vocazionale” della Diocesi di Milano intitolata al Beato Giovanni Mazzucconi, missionario lecchese del PIME morto martire in Papua Nuova Guinea. Nell’anno scolastico 1993/94 la scuola è frequentata da settantotto alunni delle medie divisi in tre classi. A uno sguardo distratto potrebbe apparire una sorta di seminario, oppure una scuola d’élite, o ancora, un collegio.

Si tratta invece di una proposta rivolta a ragazzi preadolescenti del territorio pastorale circostante che pone al centro un duplice obiettivo: aiutare coloro che la frequentano ad un discernimento riguardo il proprio futuro, attraverso la graduale conoscenza di sé e la maturazione della capacità decisionale. Ogni ragazzo è chiamato all’orientamento vocazionale in senso cristiano a 360 gradi prendendo in seria considerazione l’ingresso in Seminario al termine dei tre anni.

Questa scuola, legalmente riconosciuta e parificata in quanto sezione staccata del Collegio Arcivescovile “A. Volta” di Lecco, offre la possibilità al ragazzo di percorrere un itinerario umano e culturale guidato da insegnanti laici preparati e scelti all’interno delle nostre Comunità Parrocchiali e un altrettanto significativo cammino di fede avvalendosi della presenza di un giovane sacerdote per il confronto e il dialogo personale.

La proposta prevede la compresenza di quattro elementi tra loro in equilibrio: l’impegno scolastico dello studio, l’attività sportiva e ricreativa del gioco, il cammino spirituale e di preghiera, la fraternità della vita comunitaria. Il calendario settimanale prevede tre pomeriggi da trascorrere “in Villa”, organizzando per i ragazzi il tempo della refezione e della ricreazione del primo pomeriggio seguito dallo “studio guidato” a classi fino alle ore 16.

Ogni settimana inoltre viene celebrata l’Eucaristia “tematica” a classi incentrata su un percorso spirituale che vede al centro la lettura e meditazione della parola di Dio: prima media – la figura del Re Davide, scelto da Dio per essere guida del Popolo; seconda media – il discepolo che segue e vive col “Maestro”; terza media – l’apostolo, inviato dal Risorto in missione.

A tutti i ragazzi viene consegnata all’inizio dell’anno e per le vacanze una piccola “regola quotidiana” tascabile dal titolo: “Sette minuti per il tuo futuro”, un impegno di preghiera personale da vivere ogni giorno approfondendo di anno in anno un Vangelo. Non è una scuola per privilegiati, semmai una proposta educativa esigente che vede protagonisti dell’esperienza i ragazzi, affiancati da educatori, insegnanti, giovani e famiglie, insieme ai Parroci e alle loro Comunità, il tutto unificato da un comune progetto educativo.

Quest’ultima considerazione merita alcune precisazioni, essa mi pare oggi la sfida che la “Scuola Vocazionale” lancia all’interno della pastorale e in specie all’attenzione del settore vocazionale. Oggi più che mai è urgente un raccordo tra la pastorale ordinaria delle nostre Comunità Cristiane verso i preadolescenti e le loro famiglie e il progetto di vita di questi ragazzi, inteso nel suo risvolto vocazionale e decisionale.

A questo proposito un accenno mi pare doveroso rivolgere al metodo col quale vengono accolte le richieste di ingresso alla scuola. È il Parroco o un suo Vicario Parrocchiale a rivolgere direttamente l’invito a ragazzi di quinta elementare, sensibili per generosità, carattere, disponibilità alle attività Parrocchiali ed Oratoriane. La famiglia è coinvolta dal ragazzo stesso, se lo ritiene opportuno, dopo alcuni incontri mensili vissuti presso la sede della Scuola la domenica mattina durante l’anno “propedeutico” all’ingresso.

La proposta educativa durante il terzo anno, oltre ad un contatto diretto di alcuni alunni della Scuola con la Comunità Ginnasiale del Seminario Minore, attraverso giornate residenziali di fine settimana (sabato pomeriggio con pernottamento fino a tutta la domenica mattina) prevedrà alcuni incontri di accompagnamento spirituale e fraterno con coloro che terminata l’esperienza triennale, desiderassero continuare la ricerca vocazionale anche nell’età adolescenziale-giovanile sbloccando eventuali immaturità o paure riscontrate al momento del discernimento conclusivo.

 

Un’ultima scelta infine da privilegiare è il rapporto con le famiglie e le Comunità Parrocchiali di provenienza: i genitori e i responsabili delle Parrocchie spesso domandano di essere sostenuti nella loro missione educativa; è pertanto compito della Scuola prevedere durante l’anno incontri personali e comunitari, di spiritualità o fraterni attraverso i quali conoscere e comunicare meglio all’interno della “Comunità educante”: famiglie, Parrocchia e Scuola.

Come si vede il progetto è ricco e articolato, i ragazzi e le famiglie che lo percorrono ricevono un autentico bagaglio umano – culturale – spirituale… allo Spirito Santo il compito di generare nuove vocazioni al Ministero Ordinato.