Bibliografia ragionata sulle nuove forme di accompagnamento vocazionale
1. Sono abbondanti la ricerca e il commento realistico delle possibilità e delle condizioni vocazionali di preadolescenti e adolescenti. Ogni forma di proposta, accompagnamento e discernimento dovrà tenerne conto. Che cosa è distintivo? Per preadolescenti: rispondere alla curiosità; per adolescenti: sostenere l’interiorizzazione; per i giovani: condurre alla scelta.
AA.VV., “Le vocazioni e le età”, in ‘Vocazioni’ 4 (1988), 24-42.
La vocazione degli adolescenti è possibile, ha molti agganci umani e divini. Ma la dinamica, il linguaggio, l’itinerario devono essere nuovi, come essi sono nuovi. Chiara e forte la proposta, intima e incisiva, fluida nelle forme di accompagnamento, ben individualizzata.
AA.VV., Nuovi adolescenti e Vocazione. La Vocazione nelle varie età. Maturazione vocazionale e Adolescenza oggi in ‘Vocazioni’ 6 (1988), 1-55.
Questi indirizzi sono confermati da AA.VV., Nuovi adolescenti e Vocazioni, Roma, ed. Rogate, 1989 e AA.VV., La maturazione vocazionale, in ‘Vocazioni’ 3 (1989).
Un accento sulle dimensioni interiori dell’itinerario vocazionale preadolescenziale pone SOVERNIGO G., Progetto di vita e proposta vocazionale ai preadolescenti; in Rogate Ergo 4 (1986) 13-23.
2. Sulla crisi dei seminari minori istituzionali non ci sono in Italia studi completi. Controlli e malcontenti alti hanno impedito di trattare liberamente l’argomento. Si sono vissuti i fatti e tratte conseguenze imprudenti.
3. Poi è esplosa la ricerca e la prassi delle alternative adulte e delle forme di gruppi e comunità vocazionali.
Ufficio Vocazioni CISM, Forme di proposta e accompagnamento vocazionale per preadolescenti alla vita religiosa, Roma, ed. Rogate, 1981. Id., Adolescenti e Vocazione, ivi, 1983, AA.VV., Gruppi – Movimenti – Associazioni. Quale Pastorale Vocazionale, Roma, ed. Rogate, 1987. Mostrano quello che era e è ancora valido nei luoghi e forme di accompagnamento.
Nelle riviste vocazionali abbondano riferimenti alle iniziative di generica pastorale vocazionale. È quasi nulla o resta generica la elaborazione del progetto e metodo di lavoro di continuità costruttiva per i passaggi maturi ai seminari maggiori e noviziati.
4. Poi l’argomento si fa aperto, ma resta ancora debole e incerto. Quanto è matura la ipotesi che la comunità cristiana e le sue forme di pastorale giovanile possono diventare luoghi ordinari per l’accompagnamento e il discernimento delle vocazioni di preadolescenti e adolescenti fino all’entrata in seminari minori di età maggiore e di programma formativo più avanzato? O è opportuno qualificare alcuni gruppi e comunità come vocazionali per tracciarvi e percorrervi itinerari di orientamento più chiari e significativi? Allarga gli orizzonti. Non sempre è presente il riferimento all’eventuale passaggio ai seminari. L’alternativa o la complementarietà ai seminari minori deve dar luogo a precise ricerche e sperimentazioni di pedagogia di accompagnamento, diversa, ma dotata di sufficiente valore formativo e di sicurezza di difesa attiva e positiva.
BARTOLOMEI I., I ‘Gruppi Vocazionali’ per le vocazioni presbiterali in ‘Vocazioni’ 2 (1988) 57-61.
CASTELLANI I. Parrocchia e pastorale vocazionale; in Orientamenti Pastorali, 11/12 (1992), 74-80.
In parrocchia si avvia l’accompagnamento, maturando tempi e modi di passaggio ai seminari minori. Ma si può pensare a una futura formazione abituale esterna per i preadolescenti e alla preferenza dei seminari minori per adolescenti primi (15-16) o almeno più maturi (17-20)? 0 è da decidere ogni volta sul posto e quasi caso per caso? Seminario minore tornerà sinonimo di seminario introduttivo e preparatorio al maggiore, a qualunque età, parallelo ai prenoviziati dei religiosi?
5. Intanto i seminari minori o almeno il tema che li riguarda, riprendono quota. Qualcosa si vuol fare, le riaperture crescono, si crede di poter fare perché possibile e significativo, pur con le molte innovazioni necessarie, forse non ancora abbastanza maturate.
Nella Spagna apre una panoramica indicativa DEL RIO J.F.: Los seminarios menores o instituciones andlogas. Lectura del Magisterio in Confer 1984, 86/87, 209-227.
In Italia è ottima la riflessione di DOROFATTI F., La validità pedagogica del seminario minore e la pastorale vocazionale; in Rogate Ergo 8/9 (1989), 23-30/.
a) La possibilità vocazionale dei preadolescenti e adolescenti, reale, documentabile, forse spesso disturbata e poco attesa coltivata; b) l’azione della comunità cristiana e dei suoi luoghi educativi e pastorali aperti alla vocazione; c) la validità di seminari minori profondamente rinnovati nella struttura, nei programmi, nei rapporti interni ed esterni.
Id., La proposta vocazionale nell’età evolutiva, in La Rivista del Clero 5 (1994) 387-392.
Riafferma la stessa fiducia vocazionale nelle stesse età, precisando le dinamiche degli sviluppi, perciò dell’accompagnamento.
Nella stessa linea si muove MAGNI W., Seminario minore e pastorale vocazionale, in La Rivista del Clero 1 (1994), 59-67.
6. La Chiesa acconsente al duplice regime.
La lettera della CEI del 29-6-1989, La formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana riconosce ai seminari minori struttura pedagogica e formativa vocazionale molto diversificata.
POVE, Sviluppi della pastorale per le vocazioni nelle chiese particolari 6-1-1992 abbina forme nuove di accompagnamento vocazionale e seminari minori.
La funzione coordinatrice di molte altre iniziative svolta dal Seminario minore è notata da HERRANZ J., Importanza del Seminario Minore e del Seminario Diocesano; in Seminarium, 1983, 4, 508-518.
La Esortazione Pastores dabo vobis 25-3-1992 accosta “Il Seminario Minore e le altre forme di accompagnamento”, con programma e metodo ispirato a OT 3. Riconosce inoltre i gruppi vocazionali non permanenti per adolescenti e giovani.