Bibliografia ragionata su Vocazione e Comunicazione
1) La Chiesa vuole pastori formati alla comunicazione.
Congregazione per l’Educazione Cattolica, Orientamenti per la formazione dei futuri sacerdoti circa gli strumenti della comunicazione sociale, 19 marzo 1986. CEI, Formazione degli operatori pastorali alla comunicazione sociale, Sem. di studio, Roma 4-6 marzo 1994. GIOVANNI PAOLO II, Esortazione Pastores dabo vobis del 25 marzo 1992 su “La formazione dei sacerdoti nelle circostanze attuali”, nn. 52 e 55.
2) Per capire qualcosa della comunicazione.
a) La “Comunicazione Sociale”. I media sono linguaggi da apprendere, usare, educare; creano ambienti e aggregazioni di cultura, mentalità, costume. Una sintesi pastorale in SANTOS, “Comunicazione” in Dizionario di Pastorale Giovanile, Leumann, Elle Di Ci, pp. 163-174.
La prassi cristiana storica e l’attualità. Resta un classico M. Mc LUHAN, Gli strumenti del comunicare, Milano, Garzanti 1977. Il mondo villaggio globale che scambia valori di vita e società, costumi e mode, linguaggi, usi del tempo libero. I mezzi aggregano masse di utenti che li consumano insieme o chiusi nell’isolamento. Anche G. BETTETINI e altri, Teoria della comunicazione, voll. 2, Milano, Angeli 1994.
b) La “Comunicazione da persona a persona”. Avviene con vari modi e Scopi. WATZLAWICK, Prammatica della comunicazione umana, Roma, Astrolabio 1971.
3) Per padroneggiare l’argomento a livello scientifico.
In modo introduttivo: P. BABIN, Piccola Grammatica dei media, Leumann, Elle Di Ci 1993.
Come strumento di riflessione e lavoro: OPPI – Documenti, La comunicazione. Teorie, concetti, modelli, Milano, n. 67, luglio-settembre 1990, p. 37.
4) Per una teologia comunicativa.
Ottimo, per chi può leggerlo: E. M. SANTOS, Theology of Pastoral Communication, in Salesianum, n. 52 (1990), pp. 621-675. E. BARAGLI, C’è una Teologia dei Mass-Media? in Miscellanea Lateranense (1975), pp. 526-547. D. TETTAMANZI, Le coordinate della comunicazione ecclesiale: l’evangelizzazione e la testimonianza della carità, in CEI, l.c., pp. 12-20. Il modello supremo di comunicazione-comunione è la Trinità. Dio comunicatore nell’AT. Gesù, Paolo nel Nuovo. La Chiesa nei secoli: realtà e interrogativi. La formazione alla comunicazione nei Seminari.
5) La Chiesa e la Comunicazione.
COLOMBO, I media interrogano la Chiesa in CEI, l.c., pp. 5-11. Sfidano e provocano risposte che ancora non vengono. Come la Chiesa usa i media per trasmettere i propri contenuti? Sa comprendere il mondo, i bisogni della gente, dei giovani? Come risponde con messaggi, linguaggi, canali idonei? Siamo ben lontani da una competenza scientifica, tolte eccezioni, l’uso resta empirico e approssimato.
Prepararsi per operare. B. CESCON, Nuovi spazi per la Comunicazione Sociale nel contesto della Formazione Pastorale, ivi, pp. 79-86. Canali di comunicazione sociale sono: azione pastorale, catechesi, liturgia e paraliturgie, feste, processioni, pellegrinaggi… Sono nati per comunicare.
Cita T. LASCONI e altri, L’arte di comunicare: i linguaggi delle catechesi, Roma, Centro Catechistico Paolino, 1990. B. CESCON, La parola di Dio: mass-media della Chiesa?, in R. CECOLIN (a cura di), Dall’esegesi all’ermeneutica attraverso la celebrazione, Padova, Messaggero S. Giustina, 1991, pp. 313-322. B. CESCON, Partecipazione e comunicazione: la liturgia e la cultura della notizia, in Rivista Liturgica (1993/2), pp. 212-223. D. SARTORE, Celebrare il mistero di Cristo, Bologna, EDB 1978. P. BROOKS, La comunicazione della fede nell’età dei media elettronici, Leumann, Elle Di Ci 1989.
CESCOM sviluppa il suo pensiero (Ivi, pp. 79-80). I linguaggi moderni non sono ancora capiti nella pastorale e da alcuni sono temuti. La cristianità affida la propria azione comunicativa alla testimonianza diretta (vita di fede, amore, opere di carità, celebrazioni, congressi eucaristici, sinodi) e prossima (giornali, bollettini con notizie, progetti e programmi). Ma parteciperà alla costruzione del sistema culturale solo per le vie della grande comunicazione sociale capace di grande audience nel villaggio globale.
Cfr. anche G. PANTEGHINI, Quale comunicazione nella Chiesa. Una Chiesa tra ideali di comunione e problemi di comunicazione, Bologna, EDB 1992.
6) PdV e comunicazione.
La vocazione è comunicazione: rapporto, sistema, rete, processo prolungato e programmato di comunicazioni.
OPPI, o.c., pp. 2-18, fornisce in breve definizioni e idee-guida sul tema della comunicazione, poi (pp. 19-35) modelli scientifici per costruire, analizzare, verificare, migliorare la prassi: matematico, cibernetico, delle variabili intervenienti, psico-sociale, delle funzioni di linguaggio, delle integrazioni in un gruppo, sistematico, dell’interazione, del processo di influenza. Deriva una teoria e la prassi scientifica della PdV come comunicazione. Emittenti: Dio, Cristo, la Chiesa, le comunità cristiane e consacrate, le “voci” del bisogno della Chiesa e del Mondo, gli operatori diretti. Ricettori: i giovani in stato di disponibilità remota e prossima, di ascolto e risposta accompagnata, pur con i disturbi dell’ecosistema. I processi: codificazione dei messaggi vocazionali con dentro codici linguistici dotati di chiarezza dei segni e forza dei significati; rinforzi cognitivi, affettivi, operativi contro “rumori” e interferenze; decodificazione ricettiva dei messaggi, con lettura chiara dei segni e significati, con percezione forte dei valori vocazionali oggettivi e soggettivi (chiamata e missione), delle intenzioni di Dio e dei suoi mediatori. Analisi critica responsabile degli esiti, difetti, limiti e rimedi.
In chiave analogica si possono leggere: N. BREVAL, Catechesi e comunicazione, Leumann, Elle Di Ci 1977 e P. BABIN, Catechesi nell’era della Comunicazione, Leumann, Elle Di Ci 1989.
L’eco-sistema comunicativo d’oggi, carico di rumori e disturbi, pone il primo problema di un’azione pastorale di difesa e di rinforzo: educare a una condotta vincente, critica, selettiva dei e nei mezzi moderni di comunicazione sociale. J. BIANCHI – H. BOURGEOIS, La faccia nascosta dei media. Il gioco della ricezione, Leumann, LDC 1995. Capire, coltivare, integrare la ricezione. E. CALZAVARE – E. CELLI, Il lavoro di spettatore, Roma, Armando 1975. Fargli conoscere i meccanismi della comunicazione e dello spettacolo di massa: i condizionamenti sociologici, psicologici, comunicativi, il linguaggio audiovisivo, la condotta reattiva attiva di fruitore. Anche V. IANNUZZI, I mass media e i loro segreti. Nozioni e schemi per i giovani, Roma, Paoline 1978.
7) L’operatore di PdV è “uomo della comunicazione” per vocazione e missione.
Possiede una spiritualità che diventa tensione comunicativa. Alcune qualità comunicative gli sono indispensabili. D. TETTAMANZI, in CEI 1994, pp. 34-36. Una buona cultura generale. Mentalità moderna e post-moderna. L’attenzione ai giovani riceventi e alle loro condizioni: interessi, interrogativi, linguaggi, attese, valori e forme di mentalità. Conosca e osservi le leggi della comunicazione efficace. Cfr. anche H. HOEKSTRA, L’acquisizione del linguaggio audiovisivo. Come ‘imparare’ il linguaggio audiovisivo nel ministero pastorale, in CEI 1994, l.c., pp. 57-63.
8) Media per la PdV.
La PdV ne usa molti: messaggi verbali diretti, libri, riviste con articoli, documenti, convegni con relazioni, conferenze, dibattiti, ritiri, propaganda… Perché sono così scarsi i frutti? Coraggiosa analisi in F. COLOMBO, I media interrogano la Chiesa, CEI, l.c. pp. 511. Ipotesi: la comunicazione è debole, non forte, perché temi e contenuti sono lontani dalla domanda. Le promesse senza risposte. Si ripete il già noto, senza affrontare i problemi. Il linguaggio coinvolge poco, esclude, urta, lascia indifferenti; informa, ma non forma; presume, ma non avvince, né convince.
Altre buone indicazioni di R. GIANNATELLI, CEI 1994, pp. 33-36. Rispettare la struttura e la dinamica della comunicazione. Impegnare i fattori, i processi, le leggi della comunicazione per la partecipazione, l’identificazione, l’adesione. I pastori posseggano le qualità comunicative. Conoscere i veri problematici. Seguire un opportuno curricolo formativo. Cfr. anche E. BERNE, A che gioco giochiamo, Milano, Bompiani 1967.
9) PdV e comunicazione interper-sonale.
Il teorico classico è P. WATZLAWICK, Il linguaggio del cambiamento, Milano, Feltrinelli 1990: gli interventi comunicativi riescono a influenzare l’immagine della realtà. Come? Cfr. M. DE AUGUSTINIS, La comunicazione educativa, Brescia, La Scuola 1993. L. PATT, Pedagogia della comunicazione educativa, Brescia, La Scuola 1984. Ha prossimità teologica il modello processuale comunicativo tracciato da B. LONERGAN, Metodo in teologia, Brescia, Queriniana 1986 (2). Più psicologici sono P. MASSAI PERL – R. JAMBE, L’affettività. Modelli psicopedagogici, Roma, Armando 1977, che delineano i passi del processo comunicativo di internalizzazione e interiorizzazione di idee, valori, modelli di condotta. È il lavoro della PdV.
10) Quale comunicazione è valida e efficace nella PdV?
Proseguire con i mezzi di comunicazione tradizionali, migliorandoli. J. BIANCHI, Il video e il pulpito: formare all’omelia oggi, in CEI 1994, pp. 6467: verifica della oralità; coscienza d’essere mediatori di una comunicazione più alta; appoggio sulle logiche simboliche; capacità di autocritica.
WYLER, Recherche sur la Communication de l’Evangile, Berne, Lang 1980. T. BEATONE, “Comunicazione e Predicazione”, Seminarium n. 19 (1976), pp. 176-199.
Nuovi media di PdV. A. CASATI, Il Centro Vocazionale Itinerante: una proposta aperta, ‘Vocazioni’ (1987) n. 142-46. L. LAZZARI, I computer nella pastorale vocazionale, Rogate Ergo 52 (1989) 4 14-16. F. STROFALDI, Nella scuola con gli audiovisivi. Animatori vocazionali in sintonia con la cultura odierna, RE 46 (1983) 12 36-38. A. SARDONE, Come tradurre in musica il messaggio vocazionale, RE 45 (1982) 11 49-52. V. MAGNO, Giosy Cento. La musica nella catechesi di un prete, RE 51 (1988) 10 21-24. M. CHIARAPINI, Canzoni, musica, concerti: una via per raggiungere i giovani, RE 50 (1987)
Dio “on line” nel “cyber-vocazione” di Baltimora. L’ERA dei rogazionisti di Assisi in Internet. Videocassette. Il Papa a Denver, Manila, Parigi… Taizé, Martini…
Elenco tecnico e condizioni di buon uso nella PdV dei linguaggi multimedia. G. BETTETINI – F. COLOMBO, Le nuove tecnologie della comunicazione, Milano, Bompiani 1993. A. CAVALLARI, La fabbrica del presente. Lezioni di informazione pubblica, Milano, Feltrinelli 1990.