N.06
Novembre/Dicembre 1999

La preparazione e la celebrazione della GMPV in un seminario, all’interno della pastorale della Diocesi

L’impegno del seminario per la preparazione e le celebrazione della Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni è da collocare obbligatoriamente nel più ampio contesto di animazione che il Centro Diocesano Vocazioni, da diversi anni, sviluppa nella Diocesi (una Diocesi di 300.000 abitanti, suddivisi in 200 parrocchie). Oltre un centinaio di animatori si mettono a disposizione per andare nelle comunità a testimoniare la vocazione, a suscitare partecipazione continua e attiva attorno alla GMPV. A questi animatori vocazionali, vanno aggiunti gli animatori vocazionali in loco (purtroppo non tutte le 200 parrocchie della diocesi esprimono questa “figura ministeriale”).

Ogni anno si provvede alla necessaria preparazione attraverso degli incontri e la diffusione del materiale offerto dal Centro Vocazioni. Di fatto il tema annuale della Giornata diventa contenuto base della formazione permanente. A beneficiare prima degli animatori e dei seminaristi sono il CDV stesso e la commissione diocesana per le vocazioni. Un problema che si ritrova ogni anno è quello di accreditare l’animatore che si presenta a una comunità presso la quale non è conosciuto.

La lettera di presentazione dell’Arcivescovo o del Vicario generale con l’attestazione del percorso formativo seguito, pur preziosa, non è sufficiente. L’animatore telefona più volte al parroco. Con lui concorda tempi, modalità ed estensione dell’animazione. Quasi sempre l’accoglienza è ottima. In qualche caso la Giornata deve essere anticipata o posticipata, succede questo perché la 4a domenica di Pasqua è impegnata con qualche improrogabile impegno.

Risultato complessivo: la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni viene celebrata realmente in tutte le comunità, assume un certo rilievo e si prolunga talvolta in una settimana intera di appuntamenti.

I seminaristi si inseriscono dall’inizio in questo “circuito”. Un’occasione per vivere con le altre componenti della Chiesa locale un preciso servizio pastorale. Preparazione, presa di contatto, visite, incontri, celebrazioni, si traducono in una “rete di cuori”. Se ne avvantaggiano le parrocchie: in genere le testimonianze dei seminaristi hanno un forte impatto sulla gente, adulti e giovani.

Se ne avvantaggia il seminario che si trova sempre più inserito nel tessuto pastorale della Diocesi, portando il proprio specifico: la grazia della ricerca vocazionale nei più giovani, l’entusiasmo della risposta nei seminaristi più grandi ormai candidati agli Ordini Sacri. La tonalità di questo coinvolgimento ha come leit-motiv una parola: la quotidianità. Quotidianità sta a significare che il primo atto di preparazione è la frequente preghiera per le vocazioni, in particolar modo tutti i giovedì, all’interno della comunità, e tutti i primi venerdi di ogni mese, a livello diocesano, presso il Santuario del Miracolo Eucaristico del Prodigioso Sangue di S. Maria in Vado.

Quotidianità sta a significare che i seminaristi partecipano ai tre incontri diocesani organizzati annualmente per la formazione degli animatori vocazionali. Quotidianità sta a significare che nel periodo antecedente alla GMPV i teologi partecipano alle iniziative diocesane di preghiera per le vocazioni e si confrontano, in maniera spicciola e spontanea, sul tema, sullo slogan, su come concretamente animare la Giornata.

Riporto qui di seguito alcune impressioni, raccolte direttamente dai seminaristi più grandi. In effetti – dice Fabio – in occasione della celebrazione della Giornata, facciamo l’esperienza dell’“esplosione” del Cenacolo. Ci diffondiamo nelle parrocchie della Diocesi per collaborare all’animazione della GMPV, come fanno tanti laici e tante religiose. Un’esperienza particolarmente intensa – dice Andrea – è quella dell’animazione vocazionale del tradizionale “fioretto mariano” del mese di maggio, in tutte le parrocchie che ne fanno richiesta. L’iniziativa, nata da un paio d’anni, è organizzata dal Centro Diocesano Vocazioni, ma coinvolge noi del seminario con un ruolo di primo piano. Quest’esperienza è nata in stretto collegamento con la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, costituendone una preparazione o continuazione umile ed efficace. Essa consiste in un piccolo “drappello” di seminaristi, di religiose e religiosi e di laici che si reca presso le parrocchie per guidare la recita del S. Rosario, per proporre dei misteri meditati sottolineando l’aspetto vocazionale e con alcune testimonianze di vocazioni vissute, invitando la gente ad una perseverante preghiera per tutte le vocazioni ed annunciando in modo semplice il Vangelo della vocazione.

L’incontro che si compie, in queste occasioni, con le diverse realtà parrocchiali, il confronto con i parroci e le “provocazioni” che la gente lancia a riguardo dell’“affare” delle vocazioni sono ricchezze che si riversano poi sulla vita della nostra comunità del seminario. Parlando, avendo prima pregato e riflettuto! – dice un altro – del mistero della vocazione siamo portati a riscoprire il mistero della nostra vocazione, di come il Signore abbia agito ed agisca oggi nella vita di ciascuno. Cercando di rispondere alle domande e alle perplessità della gente siamo condotti a scoprire come, oltre la preghiera insistente, il miglior prezzo di pastorale vocazionale sia la gelosa fedeltà alla propria vocazione, qualunque essa sia.

Oltre ai 21 seminaristi di teologia vi sono i 25 seminaristi del “minore”, che non stanno a guardare. I liceali sono aggregati, quasi del tutto, alle attività vocazionali del seminario maggiore, mentre i ragazzi del ginnasio e delle medie partecipano, durante l’anno, con la preghiera e, nella domenica del Buon Pastore, a ciò che propone la loro parrocchia, dal momento che per il fine settimana sono nelle rispettive famiglie.

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