N.06
Novembre/Dicembre 2000

Appunti “regionali” per la celebrazione della Giornata

La pastorale vocazionale “attraversa” tutta la pastorale della Chiesa locale per rendere tutti i battezzati responsabili di ogni vocazione. La nostra regione Marche, con le sue tredici diocesi, vive a Loreto, santuario mariano internazionale, nel “sì” di Maria, casa della speranza, il suo “approdo” vocazionale. “Duemila anni di SÌ: tra memoria e profezia”; è stato il titolo del Convegno, che a Loreto, ha approdato l’anno scorso, in un clima di vigilia con le équipe di pastorale vocazionale della nostra regione, per risvegliare e rifondare il tema vocazionale nella pastorale ordinaria e la celebrazione della Giornata Mondiale. In campo vocazionale la nostra regione ha un grande passato: questo c’incita a creare, aprire, vedere, percorsi e proposte coraggiose e larghe per il nuovo millennio che abbiamo appena iniziato. “Si diventa creatori, quando si ha un passato. La giovinezza dei popoli è una ricca vecchiaia” (C. Pavese, Il mestiere di vivere).

Fatta questa premessa a mo’ di approdo, ecco la nostra traversata nella celebrazione della Giornata.

Accolta con grande entusiasmo, la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, viene preparata in regione con una grande Veglia che porta lo slogan della GMPV e che prepara la solennità dell’Annunciazione del Signore (25 marzo).

Di anno in anno partecipano testimoni particolarmente significativi della vocazione. L’anno scorso abbiamo avuto la presenza di Daniel Ange. Il cardinale Tonini e Chiara Amirante vi hanno partecipato negli anni precedenti. La Veglia mira ad impegnare tutte le realtà vocazionali presenti in regione: dagli istituti religiosi, case di formazione, noviziati, maschili e femminili, i seminaristi dei due seminari e i tanti gruppi giovanili. L’appuntamento della Veglia è preceduto da un corso di Esercizi Spirituali per i giovani delle diocesi sul tema della Giornata Mondiale.

La GMPV, celebrata così con un po’ di anticipo è l’occasione per risvegliare l’interesse in tutte le comunità diocesane e riproporla appunto come una traversata. Ci spronano le parole del Santo Padre scritte nella Pastores Dabo Vobis: “È quanto mai urgente, oggi soprattutto che si diffonda e si radichi la convinzione che tutti i membri della Chiesa, nessuno escluso, hanno la grazia e la responsabilità della cura delle vocazioni”. 

Si tratta come abbiamo ascoltato all’incontro di Tor Vergata di “incendiare il mondo con l’amore di Cristo”.Questa navigazione “attraversa una Chiesa piena di Cristo appassionata per Cristo” (J. Maritain). Ecco il porto da cui ripartire.

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