CDV e movimenti ecclesiali: quale collaborazione per una pastorale vocazionale unitaria?
Sulla scia degli insegnamenti del Magistero ecclesiastico e del Piano Pastorale per le Vocazioni in Italia (1985) il CDV di Salerno-Campagna Acerno, sin dal suo sorgere ha promosso una fattiva collaborazione in vista di una pastorale vocazionale unitaria nella nostra Chiesa locale. Da quando, nel 1983, ebbi l’incarico, da parte di S.E. Mons. G. Grimaldi di v.m., di dirigere il CDV mi sono attivato per prendere contatto, attraverso la Consulta delle Aggregazioni laicali, con tutte le associazioni e i movimenti presenti in Diocesi. L’approccio mi fu facilitato anche dal fatto di essere il vice assistente diocesano dell’ACR, il movimento di ragazzi aderenti all’Azione Cattolica Italiana. Di non secondaria importanza è stata anche la partecipazione al convegno di studio organizzato dal CNV avente per tema il rapporto tra associazioni, gruppi e movimenti e la pastorale vocazionale degli anni ‘80.
La conseguenza è stata di conoscere un po’ più da vicino i cammini di fede che le associazioni, i gruppi, i movimenti proponevano ai loro aderenti per farne emergere le linee vocazionali presenti in esse. Accettare, perciò, gli inviti che provenivano dai vari responsabili per tenere incontri di preghiera, ritiri o altre celebrazioni è stata occasione per entrare in contatto con i membri e sensibilizzarli, attraverso il loro specifico, ad una pastorale vocazionale unitaria. La conoscenza reciproca ha permesso che ogni associazione, gruppo e movimento avesse un suo rappresentante all’interno del consiglio del CDV, e ciò ha favorito il collegamento tra il Centro e le varie aggregazioni ecclesiali.
La collaborazione più intensa si è avuta nei momenti più significativi che il CDV ha organizzato, quali, ad esempio, la scuola per animatori vocazionali, le scuole di preghiera zonali, la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. In ciascuna di tali manifestazioni il contributo di ogni aggregazione è stata significativa e qualificante. L’attenzione particolare è stata quella di valorizzare ognuna secondo il suo carisma specifico. Ad esempio ai membri del Rinnovamento nello Spirito è stato chiesto di animare la Liturgia, all’Azione Cattolica di guidare i gruppi di approfondimento, al Cammino neocatecumenale di portare testimonianze di vita cristiana, a Famiglie Nuove del Movimento dei focolari la testimonianza sulla vocazione al matrimonio e come i genitori aiutano i loro figli nel discernimento vocazionale, e così via. La risposta da parte dei gruppi, movimenti e associazioni, in tutti questi anni è stata molto soddisfacente, si è potuto notare da parte loro un interesse crescente per la pastorale vocazionale e in modo particolare per la celebrazione della GMPV. Molti dei responsabili acquistano i sussidi del CNV e li mediano per i loro associati secondo lo specifico di ciascuno. Merita, a tal proposito, una particolare menzione il Centro Volontari della Sofferenza (CVS) che il CDV considera il più prezioso dei suoi collaboratori perché, mediante l’offerta quotidiana del proprio handicap e la loro preghiera, mantengono viva l’attenzione della Comunità sulla tematica vocazionale; ma c’è di più: tra i volontari di questo Centro diversi giovani e diverse ragazze hanno accolto l’invito del Signore a seguirlo nella via della consacrazione. Se la parrocchia resta il principale vivaio delle vocazioni di speciale consacrazione, un buon numero di esse è scaturito anche dai gruppi, movimenti e associazioni, e questo grazie all’impegno di tutti coloro che si sono assunti la responsabilità di sensibilizzare ciascuno degli aderenti sul ruolo importante che ogni battezzato ha in ordine al discernimento e all’accompagnamento vocazionale oltre, naturalmente alla preghiera che è e resta il mezzo principale per ottenere le vocazioni dal Padrone della messe.
A tal proposito è molto interessante l’esperienza che come CDV stiamo portando avanti con gli aderenti al “Monastero invisibile di preghiera per le vocazioni”. Ad esso aderiscono circa un migliaio di persone tra cui molti appartenenti alle aggregazioni laicali. Con loro, e in collaborazione con il Seminario Metropolitano, ci si incontra annualmente in occasione della solennità dell’Annunciazione, nella cappella maggiore del Seminario, per la recita del S. Rosario, per l’adorazione eucaristica comunitaria e la celebrazione della S. Messa. Ovviamente, non tutti gli aderenti possono partecipare a causa di impedimenti anche fisici, ma attraverso lettere o telefonate si fanno presenti dichiarando la loro consapevolezza di collaborare all’opera più importante che interessa la vita della Chiesa e del mondo.