Le iniziative del CNV e la pastorale vocazionale della Chiesa italiana
Mi sono permesso di invertire l’ordine dei termini che compongono il titolo del mio intervento che ora suonerebbe così: La pastorale vocazionale della Chiesa italiana e le iniziative del CNV. Questa inversione mi permette di non limitarmi ad una semplice elencazione delle diverse iniziative promosse al CNV, per poi cercare di proporvi alcune indicazioni della pastorale vocazionale della Chiesa italiana così come sono proposte dal CNV, come se fossero due realtà distinte che potrebbero benissimo camminare indipendentemente l’una dall’altra. A me risulta difficile pensare alle forze dinamiche che il CNV sta dando in questi anni alla pastorale vocazionale se non a partire dalle iniziative che propone.
Perché questo mio intervento a conclusione di questo Seminario? Esso risponde alla necessità avvertita dal CNV di non limitarsi ad offrire semplicemente dei servizi, sia pure qualificati e necessari, ma di coinvolgere sempre più i partecipanti ai nostri incontri nazionali perché non si sentano solo fruitori, ma anche protagonisti della pastorale vocazionale che si sta pensando e attuando per le nostre diocesi e le nostre comunità cristiane. Vorremmo evitare che il CNV diventi come certi tram che circolano nelle nostre città, sempre colmi di gente, ma di gente che ad ogni fermata cambia: scendono alcuni e altri salgono. Si ha, infatti, come l’impressione che coloro che partecipano agli Incontri del CNV colgano, sì, la ricchezza dell’esperienza che stanno vivendo, ma che sfugga loro l’orizzonte dentro cui le singole esperienze si collocano e che dà loro senso e valore. In altre parole si vive con intensità il singolo frammento, ma sfugge il tutto. Ora il singolo frammento per essere colto in tutta la sua ricchezza rimanda necessariamente al tutto.
Vorrei, allora, aiutarvi a cogliere il “tutto nel frammento”. E lo farò, tentando di far emergere l’anima che dà vita a questi incontri nazionali, la metodologia seguita e gli obiettivi che il CNV si prefigge di raggiungere attraverso le differenti iniziative. Queste ultime le vedremo allora, per usare l’immagine di quel proverbio Tuareg citato da Sr. Lucia, come “i tamburi sull’acqua”, che permettono al CNV di far giungere le onde sonore delle sue proposte fino alle sponde più lontane della nostra Italia.
Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni
La GMPV, nata quarant’anni fa per iniziativa di Paolo VI, trova nell’invito di Gesù la sua sorgente e la sua perenne novità: “Pregate il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe”. Nella IV domenica di Pasqua le comunità cristiane mentre sono sollecitate a pregare perché il Signore mandi operai nella sua messe, sono anche riportate alla consapevolezza che le vocazioni sono innanzitutto dono di Dio; un dono da invocare incessantemente nella preghiera. La preghiera, inoltre, crea le condizioni per percepire e accogliere la chiamata del Signore. Se la Pasqua è il cuore dell’anno liturgico, la IV domenica di Pasqua è culmine e fonte della pastorale vocazionale. Questo significa che la GMPV, al di là della sua denominazione – “Giornata”- non può assolutamente ridursi ad una sola giornata. Deve essere, invece, punto di arrivo di un cammino che veda le nostre comunità cristiane impegnate a far sì che la dimensione vocazionale attraversi sempre più tutte le espressioni della sua vita ordinaria; ma anche punto di partenza per tutte quelle iniziative estive che le comunità propongono ai giovani come momenti privilegiati per realizzare esperienze forti di spiritualità, di riflessione e di impegno nel servizio dei fratelli.
Per raggiungere questo obiettivo, il CNV già da diversi anni comunica nel mese di luglio ai direttori dei CDV il tema della GMPV dell’anno seguente e lo slogan che lo accompagnerà. Questo non perché resti “riservato” nella mente e nel cuore del direttore, ma perché sia le iniziative del CDV per il nuovo anno pastorale, come anche quelle dei diversi Istituti di vita consacrata possano essere programmate e, in un certo senso, quasi scandite dallo slogan e illuminate dal tema della Giornata. Lo slogan che ha accompagnato la celebrazione della Giornata in Italia in questi ultimi tre anni, come avete potuto notare, era direttamente collegato con il tema sviluppato dal Papa nel suo Messaggio per la Giornata: Vocazioni: luce della vita! (tutta la vita e ogni vita è vocazione: 2001); Santi per vocazione: dai volto all’Amore! (la santità: misura ordinaria della vita cristiana: 2002); Servi per vocazione: il dono di una Vita! (ogni vocazione è per una missione all’interno della Chiesa e del mondo: 2003). Come si vede il Papa in questi ultimi tre anni ha tratteggiato un trittico che ci ha permesso di richiamare i punti nodali dell’annuncio e della proposta vocazionale.
Il CNV è, però, un Organismo della Chiesa italiana, il che significa che è chiamato da una parte a fare riferimento alle indicazioni pastorali che l’Episcopato italiano delinea nei singoli decenni, dall’altra a far emergere la dimensione vocazionale nell’attuazione degli stessi Orientamenti Pastorali. In questi ultimi tre anni l’esplicito riferimento al Messaggio del Papa ci ha permesso di evitare quella sorta di strabismo tra il tema del Messaggio che camminava in una direzione e lo slogan e i Sussidi del CNV che erano più legati agli Orientamenti Pastorali della CEI. Per i prossimi anni non vorremmo, però, perdere quel profondo collegamento non solo con gli Orientamenti Pastorali, ma con tutta la vita della Chiesa italiana. Per coinvolgere i Centri Regionali e Diocesani Vocazioni nell’approfondimento del tema della Giornata, si è pensato di affidare loro la preparazione dei diversi Sussidi che vengono poi inseriti nella busta che il CNV presenta già nel mese di gennaio, in occasione del Convegno Nazionale. Se in passato il CNV chiedeva a degli specialisti di preparare i Sussidi, per poi inviarli ai CRV, ai CDV e alle comunità cristiane, ora potremmo dire che il CNV raccoglie il lavoro e le ricchezze di esperienze e di competenze presenti nelle diverse Regioni e le fa circolare in tutta Italia. Questo coinvolgimento dei CRV e dei CDV nella stesura dei Sussidi permette loro di iniziare a riflettere sul tema della Giornata, fin dai mesi estivi. Come tutti i prodotti artigianali i Sussidi, così preparati, non offriranno quella perfezione propria dei prodotti industriali, ma saranno certamente più genuini.
Naturalmente i Sussidi chiedono prepotentemente non solo di essere conosciuti, ma anche di poter raggiungere e animare la vita delle nostre comunità cristiane. Qui il nostro personale intervento di mediazione e di collaborazione è indispensabile. Quest’anno don Luca ha scritto una lettera a tutti i parroci d’Italia, presentando loro il materiale preparato dal CNV per la Giornata. Quale è stata la nostra meraviglia? Che molti parroci non solo hanno ringraziato per questo gesto di grande attenzione nei confronti del loro lavoro, non sempre apprezzato, ma hanno anche richiesto del materiale. Alcuni hanno anche detto che non conoscevano neppure l’esistenza dei Sussidi. E tra i consacrati? Quale è la situazione? Che conoscenza, che utilizzo ne fanno? Il coinvolgimento delle Regioni e dei CDV presenti in regione lo si sta perseguendo anche attraverso un’altra iniziativa che, sorta spontaneamente in una Regione, il CNV ha accolto e fatta sua, proponendola negli anni seguenti in altre Regioni. E mi riferisco alla celebrazione regionale della GMPV. Come la si organizza? Nel Consiglio di maggio si individua un CRV che si impegna con l’aiuto e il sostegno del CNV a programmare la celebrazione della Giornata nella propria regione. Questo comporta che il Centro Regionale si ritrovi sin dal mese di settembre-ottobre con tutti i direttori dei CDV e gli incaricati della pastorale giovanile per individuare il cammino da proporre nella Regione durante l’anno e le diverse tappe che dovranno scandire l’avvicinamento alla Giornata.
Questa iniziativa, già realizzata in Calabria, nelle Marche, in Emilia e, quest’anno, in Abruzzo, ha dato risultati positivi. Innanzitutto ha favorito un maggiore coordinamento tra PG e PV, creando le premesse per una più duratura collaborazione; ha, inoltre, aiutato le diocesi più piccole a sentirsi sostenute nel proprio lavoro vocazionale dalle altre diocesi presenti in Regione, attraverso la condivisione di iniziative, competenze ed esperienze pensate e realizzate insieme; infine, ha permesso di individuare delle risorse che, incoraggiate dal CNV, sono state messe in circolazione e condivise con tutte le altre diocesi di Italia. La videocassetta che già da tre anni accompagna i Sussidi per la GMPV è nata in occasione della celebrazione della Giornata nelle Marche e ora fa parte integrante, perfezionandosi ogni anno di più, del materiale offerto dal CNV a tutte le nostre comunità cristiane. Come sarebbe bello pensare che passando di regione in regione la celebrazione della Giornata non solo susciti un’attenzione sempre maggiore alla dimensione vocazionale, ma si arricchisca anche di “doni particolari”, destinati ad essere immessi in circolazione per il bene di tutti! Infine, per accompagnare le diverse esperienze estive vocazionali proposte per i ragazzi, gli adolescenti e i giovani, le suore Apostoline preparano dei sussidi per i campi scuola estivi, che sviluppano il tema della Giornata. Questo tipo di collaborazione con le suore Apostoline, che ha raggiunto l’ottavo anno, ci permette di coprire l’intero anno pastorale, compresi i mesi estivi.
Convegno Nazionale di gennaio
Il Convegno Nazionale di gennaio nell’anno Duemila ha conosciuto una trasformazione: da Convegno di studio è diventato un Convegno più attento alla traduzione pastorale e pedagogica dei valori e atteggiamenti vocazionali. Questo cambiamento si è reso necessario per il fatto che a fronte di una abbondanza di riflessioni, studi e documenti magisteriali che trattano direttamente i temi vocazionali, si riscontra nelle nostre comunità una costante difficoltà a saper tradurre tutto questo in itinerari pedagogici. Volutamente si è pensato di far emergere, nei temi proposti nei Convegni di questi ultimi anni, l’interrogativo: “Come?”, per ricordare ai relatori e a tutti i partecipanti che l’obbiettivo da perseguire è appunto quello di aprire vie nuove e metodi nuovi, che ci aiutino a saper “comunicare il Vangelo della vocazione in un mondo che cambia”.
Questa nuova impostazione ha richiesto inevitabilmente anche l’attuazione di alcuni correttivi nell’impostazione del Convegno stesso.
– Innanzitutto dall’essere aperto a tutti si è scelto di avere come destinatari privilegiati i CRV, i CDV e gli animatori vocazionali degli Istituti di vita consacrata;
– dal prefiggersi di approfondire alcune tematiche vocazionali, ad imprimere un nuovo impulso alla PV, individuando obiettivi specifici da perseguire nell’arco dell’anno pastorale;
– dal limitarsi ad ascoltare i relatori e confrontarsi sulle loro relazioni, a condividere nei gruppi le esperienze e le attività vocazionali, insieme con la fatica e la gioia di lavorare in questo campo così vitale per la Chiesa;
– da momento isolato, quasi una parentesi che si apre e si chiude nel giro di pochi giorni, a punto di partenza per ulteriori riflessioni e precisazioni capaci di dare maggiore concretezza all’impegno vocazionale nelle nostre diocesi.
Se il Convegno dello scorso gennaio ha registrato non solo una grande partecipazione, ma anche una grande accoglienza è solo perché, in sintonia con gli Orientamenti dell’Episcopato italiano, abbiamo toccato un elemento che i nostri animatori vocazionali sentono essere vitale nel loro agire pastorale: “Favorire un maggiore coordinamento tra PG, PF e PV” (CVMC 51).
Abbiamo tentato di risponde a quel “Come?”; ma siamo consapevoli di non aver affatto esaurito questo tema. Anche se va detto che il Convegno di gennaio ha dato vita ad una serie di Convegni regionali o diocesani e di incontri più o meno ufficiali, in cui si sono ritrovati coloro che nelle diocesi si occupano di PG, PF e PV. Basterebbe anche solo questo dato, per farci concludere che un qualche obiettivo è stato comunque raggiunto. Ma ci rendiamo conto che questo coordinamento va perseguito non solo a livello nazionale, regionale o diocesano, ma anche e soprattutto a livello parrocchiale. Dovrà essere questo l’obiettivo da raggiungere per i prossimi anni.
Incontro con i seminaristi
Da qualche anno durante il Convegno di gennaio si realizza anche un incontro particolare tra i seminaristi di teologia dei nostri seminari e la Direzione del CNV. A dire il vero, l’idea iniziale era quella di organizzare un apposito Incontro per loro. Sono stati gli stessi seminaristi che ci hanno detto che preferivano partecipare al Convegno nazionale e ritagliarsi, nel corso del Convegno, uno spazio tutto per loro. Abbiamo accolto il loro suggerimento e da qualche anno al nostro Convegno Nazionale registriamo la presenza di circa 130-150 seminaristi.
Perché questa attenzione specifica riservata ai seminaristi? Per aiutare i futuri sacerdoti a conoscere il cammino della PV della Chiesa italiana, ma anche per sostenerli affinché il loro futuro ministero sia a servizio di tutte le vocazioni, soprattutto di quelle di speciale consacrazione. Una, infatti, delle lamentele che essi presentavano era proprio quella di essere spesso utilizzati nella PV diocesana, soprattutto per le loro testimonianze vocazionali, ma di non essere sufficientemente aiutati ad inserirsi in modo intelligente nelle esperienze pastorali, in modo da favorire, con la loro presenza, il sorgere nelle comunità cristiane di una maggiore attenzione alla dimensione vocazionale, soprattutto tra gli adolescenti e i giovani.
L’obiettivo che si vorrebbe raggiungere con loro è di creare all’interno di ogni seminario un gruppo di animazione della PV, che aiuti tutti gli altri seminaristi a tenere sempre viva l’attenzione alla PV, mettendo a loro disposizione sussidi e riviste specifiche. Ci sembra importante che questo gruppo all’interno del seminario sia seguito con un’attenzione particolare dal direttore del CDV, assicurando in questo modo un inserimento graduale e mirato dei seminaristi nella PV della diocesi.
Anche l’economia del Convegno stesso ne ha tratto notevole giovamento. La loro presenza ci ha permesso non solo di parlare dei giovani, ma anche, soprattutto nei gruppi, di parlare con i giovani, e con giovani impegnati in un cammino vocazionale.
Seminario sulla Direzione Spirituale
Il Seminario sulla Direzione Spirituale, nato diciotto anni fa, si prefiggeva innanzitutto di aiutare gli educatori, soprattutto i sacerdoti e i consacrati, a riscoprire la direzione spirituale come “laboratorio” vocazionale. Ma si voleva lanciare anche un messaggio ben preciso a chi era impegnato nella PV: non accontentarsi solo dell’annuncio e della proposta vocazionale, ma di occuparsi anche dell’accompagnamento personale.
Nei primi dieci anni ci si ritrovava ad Assisi; dopo il terremoto si è stati costretti a cambiare sede; infine, si è voluto dare un volto nuovo a questo seminario. Dopo essere stati per alcuni anni a Calambrone, vicino Pisa, da tre anni il CNV ha pensato di rendere questo Seminario itinerante, per delle ragioni ben precise.
– Innanzitutto riscoprire il grande valore pedagogico che hanno sempre avuto nel cammino vocazionale le figure dei santi, cristiani che hanno realizzato in pienezza la loro vocazione.
– Si è andati alla ricerca di quei santuari che, proprio per la presenza delle reliquie di qualche santo, sono meta di pellegrinaggi. Si è così tentato di valorizzare i santuari, non sempre apprezzati a livello pastorale, come luogo di proposta e di accompagnamento vocazionale. Siamo andati a S. Giovanni Rotondo, per la presenza di Padre Pio; poi, lo scorso anno, siamo stati a Padova, per la presenza di S. Antonio; e quest’anno siamo venuti qui a Colledara, presso il Santuario che conserva il corpo di S. Gabriele dell’Addolorata.
– L’aver puntato su questi grandi santuari, ci ha permesso di mirare al raggiungimento di un altro obiettivo che sta a cuore al CNV: il coinvolgimento sempre più grande delle famiglie religiose, soprattutto di quelle la cui storia e spiritualità è segnata da un’attenzione particolare al servizio della direzione spirituale o comunque della crescita dei giovani nella fede. Come ha già detto don Luca, il coinvolgimento che si è realizzato quest’anno con i padri Passionisti è stato esemplare e ci incoraggia non poco a proseguire su questa strada. Il nostro desiderio è che questo coinvolgimento non duri il breve spazio di quattro giorni, ma che si prolunghi nel tempo con modalità diverse, arricchendo così non solo il Seminario sulla Direzione Spirituale, ma tutta la PV della Chiesa italiana dell’apporto preziosissimo degli Istituti di vita consacrata.
Forum della Vita Consacrata e del CNV
Il Forum della Vita Consacrata e del CNV ha visto la luce da appena due anni, ma è stato fortemente voluto dal CNV e preparato e seguito con cura e attenzione dai consacrati presenti all’interno della Direzione del CNV. Il Forum si prefigge di favorire, attraverso il dialogo tra i responsabili dei diversi Istituti di vita consacrata e il CNV, una pastorale vocazionale unitaria, espressione di quella spiritualità della comunione, auspicata da Giovanni Paolo II nella Novo Millennio Ineunte.
Non vuole essere, dunque, un incontro accademico o semplicemente formale. Non abbiamo bisogno di questo! Avvertiamo, invece, la necessità che gli Istituti di vita consacrata si sentano sempre più dentro la PV delle nostre diocesi. Si osserva, infatti, che mentre i grandi Istituti religiosi ritengono, nonostante la crisi vocazionale, di poter bastare a se stessi, e di essere in un certo qual modo autosufficienti, gli Istituti più piccoli si sentono come abbandonati a se stessi. Il carisma della vita consacrata è un dono per tutta la Chiesa e come vorremmo che questo dono circolasse liberamente all’interno delle nostre comunità cristiane, al di là di ogni steccato, gelosia o paura. È necessario sdoganare la vita consacrata da quei circoscritti ambiti in cui è a volte relegata, e favorire la sua presenza e testimonianza all’interno della vita della diocesi, soprattutto, in quei luoghi di frontiera, che il più delle volte non sono raggiunti dalla nostra pastorale, ma che costituiscono l’ambito specifico a cui li rimanda il loro carisma.
Gli Istituti di vita consacrata non possono, però, limitarsi all’animazione vocazionale del proprio Istituto, ma devono sentirsi coinvolti, in comunione con le altre vocazioni e coordinati dal CDV, nel favorire all’interno della diocesi il diffondersi di quella cultura vocazionale, premessa indispensabile per il sorgere delle vocazioni.
La collaborazione con i CDV può contribuire notevolmente a liberare gli animatori vocazionali degli Istituti di vita consacrata di quel cliché, che non sempre a ragione viene loro attribuito, di essere cioè dei battitori liberi, all’interno della diocesi e, soprattutto della pastorale vocazionale, e consentirebbe loro di inserirsi nella programmazione pastorale della diocesi, offrendo il loro specifico apporto.
Rivista
Permettetemi di concludere questa carrellata, facendo almeno un cenno alla nostra Rivista, VOCAZIONI, che celebra quest’anno il suo XX anniversario. Anch’essa in questi ultimi anni ha conosciuto un cambiamento non solo nella sua veste tipografica, ma soprattutto nei contenuti. Dall’essere una rivista semestrale che affrontava temi monografici, è ora diventata strumento di collegamento nella riflessione e nell’agire pastorale di tutti coloro che si occupano di vocazioni. Potremmo dire che è diventata in questi ultimi anni, voce della vita del CNV e della PV in Italia. Infatti, dei sei numeri annuali, ben quattro sono dedicati alle iniziative proposte dal CNV: il n. 1 è dedicato al tema della GMPV; il n. 2 riporta gli Atti del Convegno Nazionale di gennaio; il n. 3 veicola gli Atti del Seminario sulla DS e il n. 6 gli Atti del Forum.
Perché questa scelta? Innanzitutto per offrire la possibilità non solo a quanti hanno partecipato, ma anche a coloro che non hanno potuto partecipare, di approfondire le relazioni tenute durante i nostri Convegni. Pensiamo in questo modo di poter favorire una più vasta e profonda sintonia degli animatori vocazionali con le linee e scelte pastorali indicate dal CNV. Non dunque Atti che vadano ad arricchire le nostre impolverate biblioteche, ma indispensabili strumenti per la riflessione e la pastorale vocazionale.
Questo significa che la Rivista deve poter ottenere maggiore spazio all’interno del CDV, il quale non ha solo il compito di coordinare le iniziative, ma anche quello di essere luogo di studio e di riflessione, per una PV sempre più pensata ed efficace. Anche gli Istituti di vita consacrata trarrebbero non poco vantaggio dall’utilizzo intelligente della Rivista nella loro opera di animazione vocazionale. La rivista VOCAZIONI non dovrebbe mancare nei Seminari, nei CDV, negli Istituti di vita consacrata, negli Uffici di Curia, nelle parrocchie, nei gruppi, movimenti e associazioni. Ma il suo luogo naturale è trovarsi tra le mani di ogni animatore vocazionale.
Conclusione
In modo sintetico potrei dire che il CNV in questi ultimi anni si prefigge, attraverso le sue iniziative, di aiutare la PV delle nostre diocesi a realizzare alcuni indispensabili passaggi:
– una PV (ed io direi anche un CNV) che, dall’essere interesse di pochi, diventi sempre più responsabilità di tutti;
– una PV che, dai luoghi privilegiati e scelti, sappia andare lì dove la gente vive;
– una PV che, dall’ambito ristretto di alcune iniziative specifiche, passi ad essere una dimensione capace di animare la vita di tutta quanta la comunità cristiana.
Per realizzare questi cambiamenti è necessario che si verifichi un cambiamento anche in ciascuno di noi: passare dall’essere un semplice fruitore delle iniziative e servizi che il CNV offre, a collaborare attivamente nella realizzazione degli obiettivi, facendoli propri, che la PV in Italia si prefigge di raggiungere, attraverso le iniziative. Senza dimenticare che le iniziative saranno strumenti morti e privi di efficacia se non si incontreranno con la fantasia creativa degli animatori vocazionali.
È quanto ci ricorda questo breve racconto tratto dal libro “Brodo caldo per l’anima, racconti che riscaldano l’anima”.
Un banditore tenta di vendere un vecchio violino, che nessuno vuole comprare, finché, dal fondo della stanza un uomo dai capelli grigi avanzò e prese l’archetto; poi, togliendo la polvere dal vecchio violino, e tendendo le corde allentate, suonò una melodia pura e dolce come il canto degli angeli; il violino fu subito venduto al prezzo più alto. Che cosa gli aveva dato tanto valore? “Il tocco del Maestro”. Così accade che più di un uomo con la vita stonata, rovinata e sfregiata dal peccato, viene messo all’asta davanti alla folla sconsiderata, più o meno come il vecchio violino. Ma arriva il Maestro e la folla sciocca non capisce mai bene il valore di un’anima e il cambiamento operato dal tocco del Maestro.
Che la PV in Italia e soprattutto i giovani che incontriamo sul nostro cammino possano trovare in noi quel “Maestro” capace con il suo tocco di far scoprire dei capolavori!