È il tempo della parrocchia: comunità vocazionale missionaria!
La pastorale delle vocazioni necessità ai nostri giorni di un “colpo d’ala”! Se ripercorressimo brevemente la storia della pastorale vocazionale possiamo cogliere tre connotazioni, tre fasi storiche.
“Il tempo del reclutamento”: le vocazioni nascono spontaneamente nella comunità cristiana, in una società e famiglia nativamente cristiana e vocazionale.
“Il tempo delle esperienze vocazionali”: le vocazioni nascono e maturano nella comunità cristiana che offre esperienze forti di annuncio e proposta vocazionale (marce, campi e incontri vocazionali, esperienze di servizio).
“Il tempo degli itinerari di fede vocazionali”: le vocazioni maturano nella comunità cristiana che, attenta a una pastorale giovanile e familiare modulata vocazionalmente, propone un accompagnamento spirituale sistematico e specificamente vocazionale (gruppi vocazionali, ritiri ed esercizi vocazionali).
Queste tre fasi sono state sempre sostenute, seppur con accentuazioni diversificate, dai due cardini irrinunciabili della pastorale vocazionale: la preghiera, personale e comunitaria, e l’accompagnamento personalizzato della direzione spirituale. Ai nostri giorni di fronte all’accentrarsi di una “cultura senza vocazione”; di fronte ad una realtà giovanile socialmente ed ecclesialmente dal “fiato corto”, silenziosa ma assetata di “pozzi d’acqua viva”, a me pare che siamo alle soglie di una nuova fase storica della pastorale vocazionale. Dove e come il colpo d’ala della pastorale?
È il tempo della parrocchia “comunità vocazionale missionaria”: è il tempo più che mai di “testimoni vocazionali”. Senza perdere nulla del patrimonio acquisito negli anni postconciliari, ritengo che sia il momento di uscire dal sogno che ci ha sempre accompagnato per disegnare con decisione il “volto vocazionale” della parrocchia in un mondo che cambia disegnando ad un tempo il “volto missionario”.
È il tema del nostro Convegno, che può contribuire tra l’altro al rinnovamento della parrocchia come auspicato dai Vescovi italiani nella annuale assemblea straordinaria del novembre scorso, che ha avuto come tema: “La parrocchia: Chiesa che vive tra le case degli uomini”.
A proposito del rapporto “fede e vocazione” è stato detto: “Un aspetto assolutamente qualificante del ‘venire alla fede’ nel Signore Gesù all’interno del legame ecclesiale è la dimensione vocazionale della vita cristiana. Non dobbiamo chiudere gli occhi: il suo deperimento non solo in rapporto alle vocazioni di speciale consacrazione, ma anche per quanto riguarda le altre forme di vita cristiana (matrimonio, testimonianza professionale, dedizione stabile nel volontariato, passione civile e persino politica) è un segnale preciso e una sfida per la parrocchia di oggi. Anzi proprio qui va riconosciuta, a partire dalla vocazione battesimale, una fondamentale sfida missionaria: evangelizzare la vita delle persone perché la loro esistenza, nelle scelte più rilevanti, sia plasmata dalla fede cristiana. La prospettiva vocazionale indica un percorso di fede che va nella direzione della maturità. La parrocchia è dunque chiamata a coniugare, al di là di tutte le separazioni e unilateralità, la tensione tra annuncio della parola, celebrazione sacramentale, vita personale ed ecclesiale” (R. Corti).
È un tempo il nostro che – acquisita una sana teologia della vocazione e sperimentata una buona pastorale vocazionale – è urgente qualificare maggiormente la pedagogia vocazionale: dalla e nella comunità cristiana; è il tempo dell’accompagnamento vocazionale che coinvolge e responsabilizza gli educatori alla fede presenti e partecipi della vita della comunità parrocchiale: dai parroci, genitori, catechisti consacrati ed animatori della pastorale giovanile. La parola di Dio ascoltata, il commento dalla viva voce del Magistero della Chiesa dal documento “Nuove Vocazioni per una Nuova Europa” (la “Magna Charta” della pastorale vocazionale!), il segno del “mattone vocazionale” posto davanti all’icona del Cristo dai soggetti vocazionali – dagli educatori alla fede nativamente vocazionali, dai rappresentanti delle pastorali che sono dono di Dio alla Chiesa – ci hanno già offerto il “la” e l’orientamento per la nostra ricerca in clima di preghiera, studio, condivisione che caratterizzerà queste nostre giornate che siamo chiamati a vivere insieme.