Non voi avete scelto me ma io ho scelto voi…
La giornata di studio del Consiglio Nazionale di primavera del 2005 si era soffermata sul tema degli “abbandoni”. Sembrava importante continuare sulla linea della proposta vocazionale indispensabile oggi per rispondere alle sfide che vengono dalla cultura odierna alla pastorale vocazionale. Sentiamo tutti – in proposito – come assolutamente vero l’invito, al termine di Giubileo, di Giovanni Paolo II di “ripartire da Cristo”. La relazione cristocentrica infatti rimanda al proprio io, alla propria identità personale e all’apertura ai fratelli. La dimensione cristologica riassume in sé ovviamente anche la dimensione trinitaria ed ecclesiologica, maturate però personalmente e comunitariamente in una relazione sponsale (nuziale). In tal modo può avviarsi veramente una vita responsoriale: se tu, Signore, hai dato la tua vita per me e l’hai sacrificata tutta fino a lasciarti squarciare il cuore, io, di fronte a questo, sono costretto a prendere posizione: che ne faccio della mia vita, un dono oppure una occasione mancata, perduta? Dio, innamorato della mia vita, mi interpella per una relazione con lui, totalizzante ed intima, che porta in sé i connotati di un tipico carattere sponsale. Questa diventa la vera postazione fondativa: la vocazione a realizzarsi in Cristo nell’apertura e consegna totale a Cristo, persona storica e al Cristo mistico totale della Chiesa, del mondo, del cosmo intero. Ecco il senso di questa giornata di studio: tentare di rispondere alla domanda sul come far sì che il nostro impegno per le vocazioni accolga questo pressante quanto indilazionabile invito e lo traduca in percorsi teologici, pedagogici e pastorali? Questo numero della rivista – per altro molto atteso – raccoglie, riordina e mette a disposizione di tutti la ricchezza di tale riflessione.