Famiglia, luogo vocazionale. Baske Ustarije 2007
L’incontro annuale dell’European Vocations Service si è svolto, quest’anno, a Baske Ostarije (Zadar) in Croazia, dal 28 giugno al 1° luglio.
Il tema dell’incontro: “Famiglia, luogo vocazionale”, è stato inserito nel patrimonio vivente del Concilio Vaticano II e del documento chiave della pastorale vocazionale, “Nuove Vocazioni per una Nuova Europa” (Roma 1997).
Erano presenti 50 membri, fra direttori e rappresentanti dei Centri Nazionali Vocazionali di 17 paesi d’Europa, alcuni vescovi delegati dalle Conferenze nazionali per le vocazioni, don Francesco Bonnici rappresentante della POVE, P. Eusebio Hernandez, rappresentante della Congregazione per la Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, don Peter Fleetwood rappresentante del segretariato della CCEE e suor Annick Bimbenet, rappresentante dell’UCESM.
Dopo le parole di benvenuto da parte del coordinatore EVS, Abbé J. Pierre Leroy (Belgio), ha preso la parola il Presidente S.E. Mons.Wojciech Polak (Polonia), vescovo ausiliare di Gniezzo e delegato dalla CCEE per le vocazioni, il quale ha posto l’accento sull’importanza della famiglia e sul suo ruolo insostituibile nell’educazione dei figli alla fede. Famiglia da Dio chiamata a collaborare con la sua volontà di dare la vita…Voi genitori siete i primi naturali educatori vocazionali, chiamati a generare la vita nelle giovani esistenze che aprite al futuro. La vostra fedeltà alla chiamata di Dio è mediazione preziosa e insostituibile perché i vostri figli possano scoprire la loro personale vocazione, perché “abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (NVNE n°5).
La famiglia è, quindi, luogo pedagogico dove si sperimenta la comunione, dove si vive la risposta all’amore e alla fede ricevuta. La famiglia rimane, pertanto, l’ambito privilegiato dove ogni persona impara a dare e ricevere amore (…) è un bene insostituibile per i figli i quali sono frutto dell’amore, della donazione totale e generosa dei genitori (S.S. Benedetto XVI a Valencia).
L’Europa soffre di una certa mancanza di vocazioni sacerdotali e religiose. Questa mancanza quantitativa non trova una soluzione immediata, ma richiede una maturazione lunga e paziente. I due sacramenti della missione – il sacerdozio e il matrimonio – vivono in una simbiosi. Se il seminario è il luogo privilegiato per la formazione dei sacerdoti, il primo seme per una raccolta abbondante di vocazioni in Europa riposa sulla vocazione al matrimonio. Nel giardino della creazione, Dio chiama continuamente gli uomini e le donne all’amore, al dono di sé. La pastorale vocazionale richiede anche delle collaborazioni strette fra diverse vocazioni: consacrata, sacerdotale, laica, matrimoniale e battesimale. Unirsi per collaborare e distinguere la specificità propria ad ogni vocazione diventa una delle priorità indispensabili. Nella grande famiglia della Chiesa, o si cresce insieme o non si cresce.
Noi, chiamati dalle nostre chiese a svolgere il servizio di animatori vocazionali, dobbiamo cercare di vivere una spiritualità di comunione, di unire le forze per lavorare insieme. Se un tempo la promozione vocazionale si riferiva solo o soprattutto ad alcune vocazioni, ora si dovrebbe tendere sempre più verso la promozione di tutte le vocazioni, poiché nella Chiesa del Signore o si cresce insieme o non cresce nessuno (NVNE n°13 c).
Ogni Centro Nazionale ha potuto relazionare sulle esperienze di quest’ultimo anno. È stata data la parola anche ai rappresentanti della Congregazione per l’Educazione Cattolica e della Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. È stato ritagliato un significativo spazio alla cultura vocazionale con la presentazione del Dizionario Biblico per le Vocazioni, edito dal Centro Internazionale Rogate, un’opera inedita nel panorama mondiale e di grande utilità pastorale.
Il prossimo congresso EVS si svolgerà dal 3 al 6 Luglio 2008 in Oporto (Portogallo) e sarà celebrativo del decennio del documento “In verbo tuo” del Congresso Europeo Vocazioni.
L’esperienza vissuta in questi giorni ci ha fatto vivere momenti intensi di preghiera, di condivisione di esperienze e di comunione fraterna, grazie anche all’accoglienza affettuosa e cordiale del vescovo della diocesi di Zara, Mons. Ivan Prenda e della sua équipe vocazionale, a cui va il nostro ringraziamento.