Realtà e prospettive dell’UCESM
Caro mons. Polak, cari partecipanti al Congresso EVS!
Vorrei innanzitutto ringraziare dell’invito rivolto all’UCESM per essere presente in questo importante Congresso del Servizio Europeo delle Vocazioni su un tema così rilevante come quello su cui abbiamo riflettuto, “Seminatori del Vangelo della vocazione”: una Parola che interpella e invia. Lo faccio a nome della nostra presidente, suor Lutgardis Craynest, e a mio nome personale.
Vorrei ancora salutare coloro che hanno preparato e condotto questi giorni di preghiera, di riflessione, di convivio, in special modo mons. Polak e p. Jean-Pierre Leroy. Approfitto anche per salutare p. Jorge Madureira e ringraziarlo per aver accettato il coordinamento del EVS nei prossimi anni.
Vorrei dunque parlarvi brevemente dell’UCESM (Unione delle Conferenze Europee dei Superiori/e Maggiori, www.ucesm.net), una rete al servizio della vita religiosa in Europa.
Comunità-rete
L’UCESM è stata creata nel 1981 (nel 1983 sono stati approvati gli statuti canonici da parte della CIVCSVA, Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, revisionati nel 2003) per rispondere al desiderio e alla necessità delle Conferenze nazionali di vita religiosa di una più grande collaborazione tra loro e una maggiore apertura all’Europa e alle questioni europee.
La creazione dell’UCESM dà anche una risposta della vita religiosa alla situazione attuale dei nostri paesi, dove la circolazione dei beni e delle persone si è enormemente intensificata a partire dai primi anni di vita dell’Unione Europea. L’UCESM è attualmente formata da 38 Conferenze nazionali di 26 paesi d’Europa, per un totale di circa 400.000 religiosi e religiose.
Obiettivi (cf statuti canonici approvati dalla CIVCSVA)
1. Promuovere la collaborazione e l’aiuto reciproco fra le Conferenze di Superiori/e Maggiori delle varie nazioni europee, ed eventualmente fra tali Conferenze ed altre organizzazioni internazionali.
2. Intraprendere una riflessione e proporre un’azione che, tramite le Conferenze nazionali, aiutino i religiosi d’Europa e i membri di Società di vita apostolica ad essere testimoni del Vangelo nei contesti culturali e socio-economici, secondo le circostanze di tempo e di luogo.
3. Favorire un adeguato coordinamento e un’adeguata collaborazione fra tali Conferenze nazionali di Superiori/e Maggiori e le Conferenze episcopali, come pure con il Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) e la Commissione degli Episcopati della Comunità Europea (COMECE) e con ogni vescovo.
4. Rappresentare i membri dell’UCESM ogniqualvolta la presenza di un rappresentante dei religiosi d’Europa e dei membri di Società di vita apostolica sia auspicata o richiesta.
Unirsi per un maggiore servizio
Questi impegni, così belli ed esigenti, mettono in risalto la funzione di comunicazione, rapporto, comunione, riflessione e di azione di presenza della vita religiosa, con la sua propria specificità, nelle situazioni sociali e politiche in cui vivono i nostri paesi a livello locale, nazionale e internazionale. Si tratta di porre in comune le risorse, ciò che ci dà vita e ci impegna, affinché tutti possiamo viverle e condividerle nel migliore modo. Sotto questo aspetto siamo molto vicini al progetto che è alla base della costruzione europea.
Si costruisce sempre con il tempo e passo dopo passo, creando, riaggiustando, fermandosi e, talvolta, accettando di dover tornare indietro per meglio ripartire. Il lavoro dell’UCESM, negli anni che seguirono la sua fondazione, fu quello di creare una rete di comunicazione e di comunione tra le Conferenze nazionali e con le Conferenze internazionali della vita religiosa (UISG, USG, CMIS, CLAR, URCAO, ACLRI…), con le istanze ecclesiali europee (CCEE, SEV, COMECE, KEK, CCPE, ELF, RENOVABIS, OIC…) e gli organismi europei d’ispirazione cristiana (ESPACES, OCIPE, AEFJN…).
Questa rete di conoscenza e di mutuo apprezzamento, di collaborazione e di progetti condivisi e realizzati insieme sostiene, nella nostra vita, il compromesso di seguire Cristo e il Vangelo, nel modo in cui siamo presenti nella nostra società civile e nelle sue sfide.
Assemblee generali
I momenti forti della vita della nostra Unione sono le Assemblee generali, che si tengono ogni due anni, in modo alternativo in un paese dell’Europa dell’Est o Centrale e un paese dell’Europa Occidentale.
I rappresentanti delle Conferenze nazionali vi prendono parte assieme agli invitati delle Conferenze internazionali, a rappresentanti della Chiesa, delle Istituzioni europee e degli organismi ecclesiali che operano a livello europeo.
In ogni Assemblea, il soggetto della riflessione, della condivisione, del dibattito e delle prese di decisione è costituito da un tema che tiene conto sia della specificità della vita religiosa che della realtà sociale, economica, politica e culturale dell’Europa.
Queste Assemblee sono momenti di riflessione e di dibattito su un tema specifico. Ma sono anche un momento di incontro, di mutua scoperta di culture, tradizioni, storie, e di costruzione di fraternità nel condividere gioie, sofferenze, speranze; sono una delle aiuole dove può crescere una coscienza europea. Ciò su cui si è riflettuto e che è stato vissuto e condiviso continua così a prendere forma e a radicarsi presso le comunità religiose e nelle diverse realtà della nostra Europa.
Nell’ultima Assemblea generale, che ha avuto luogo a Torhout, in Belgio, nel febbraio 2008, il tema svolto era: Che contributo la vita comunitaria potrà dare all’Europa? Padre Jean-Claude Père Lavigne, op, ha orientato la riflessione, proponendo alcune piste ricche e valide per la vita quotidiana, tanto delle nostre comunità come dei nostri paesi europei e del mondo.
La prossima Assemblea generale sarà a Czestochowa (8-14 febbraio 2010). Tenendo presente l’attuale situazione del nostro mondo e dei nostri paesi europei, ci sembra importante lasciarsi prendere dalla speranza: Vita religiosa in Europa. Storie di speranza, speranza per la storia. È questo il tema che accompagnerà la nostra preghiera e la comune riflessione durante il tempo dell’Assemblea.
Comitato esecutivo
Da queste Assemblee provengono anche gli orientamenti da prendere per i due anni successivi, e che saranno eseguiti dal Comitato esecutivo, i cui membri sono eletti dall’Assemblea generale per un mandato di quattro anni. Il Comitato esecutivo si riunisce tre volte l’anno e cerca di riflettere sull’evoluzione della vita religiosa e sul suo dinamismo nella Chiesa. Propone alcuni progetti europei di formazione e prepara le Assemblee generali.
Le riunioni del Comitato si svolgono a turno in differenti paesi europei e ciò per assicurare una presenza fraterna presso le Conferenze Nazionali, favorire la conoscenza e il mutuo sostegno, e una migliore valutazione della realtà del paese, della vita ecclesiale e delle sfide che vengono poste alla vita religiosa.
Attualmente i membri del Comitato esecutivo sono: suor Lutgardis Craeynest, fma, presidente (Belgio, lingua fiamminga); p. Manuel J. Gomes Barbosa, scj, vicepresidente (Portogallo); suor Danuta Wrobel, snmpn, consigliere (Polonia); p. Mariano Sedano Sierra, cmf, consigliere (Russia).
Segretariato generale
Il Segretariato generale dell’UCESM, che dal 1991 ha sede a Bruxelles nel quartiere delle Istituzioni Europee, accompagna e appoggia il Comitato esecutivo nelle sue attività. Ha come ruolo principale la comunicazione e la trasmissione di informazioni – delle Conferenze e dei loro progetti, iniziative, riflessioni, di eventi ecclesiali e di società, di iniziative europee, ecc… – che, a loro volta, sono tradotte nelle quattro lingue ufficiali dell’UCESM (francese, inglese, italiano e tedesco).
Il Segretariato assicura la presenza e l’attenzione su quanto succede a livello delle Istituzioni Europee; ha un ruolo di rappresentanza della vita religiosa nei dibattiti e nelle manifestazioni a livello europeo e collabora con gli organismi ecclesiali europei presenti a Bruxelles. Si tratta di una presenza e di una partecipazione discreta, che si rende portavoce e testimonianza dello spirito e del desiderio di vivere i valori di fraternità, solidarietà, condivisione e riconciliazione, che sono anche i valori evangelici e cristiani cari ai padri fondatori dell’Europa.
Prospettive
La vita religiosa si colloca sempre nel contesto concreto di un tempo della storia e di una società, dove essa è invitata a vivere e ad essere sguardo vivo di quei valori, incarnandoli nelle sue scelte e nei suoi stili di vita.
Nei nostri paesi occidentali, la diminuzione degli effettivi delle nostre Congregazioni, lungi dallo scoraggiarci, ci invita tutti quanti all’umiltà di un rinnovamento interiore e a una creatività e ad una collaborazione più ampie e fiduciose.
Per gli anni futuri l’UCESM si propone di continuare ad intensificare i legami tra le Conferenze, favorendo lo scambio a livello di riflessione, progetti e sostegno reciproco. Ciò è già una realtà in crescita: le reti che sono state create nella lotta contro il traffico degli esseri umani, la formazione in comune, gli aiuti finanziari, ecc., ne danno testimonianza. Ognuno è invitato dalla stessa realtà in cui vive a crescere nella consapevolezza e nell’impegno che ne derivano, di appartenere alla medesima umanità, al medesimo mondo in costante evoluzione e che chiede di essere ascoltato e accolto per discernere in esso il lavoro dello Spirito.