N.05
Settembre/Ottobre 2018

The secret Life of Walter Mitty

Film

The Secret Life of Walter Mitty.

Regia di Ben Stiller.

Interpreti: Ben Stiller, Kristen Wiig, Shirley MacLaine, Adam Scott, Kathryn Hahn.

Origine: USA 2013

Genere: Commedia, durata 114 min.

 

 

Trama

Walter Mitty (Ben Stiller) è un sognatore ad occhi aperti che lavora come archivista dei negativi per la rivista Life, periodico di esplorazione geografica e di fotografia naturalistica. Quando arriva la notizia della chiusura della versione cartacea di Life per sostituirla con quella online si pone il problema della copertina dell’ultimo numero. C’è una foto che il grande fotografo Sean O’Connel (Sean Penn) ha inviato alla rivista definendola come “la quinta essenza” di Life ma nessuno l’ha vista perché il negativo non si trova. Sarà proprio Walter Mitty, che non è mai uscito dalla sua città e che è più abituato a vivere nei suoi sogni che nella realtà, a vincere paure e resistenze e decidersi di imbarcarsi in un avventuroso viaggio alla ricerca del fotografo Sean per recuperare il negativo in questione.

A dargli coraggio in questa avventura sarà il segreto amore per la collega Cheryl (Kristen Wiig) che lo accompagna nel trovare una conciliazione nel conflitto tra realtà e immaginazione che finora aveva caratterizzato la sua vita, conflitto che lo aveva portato a proiettare in una realtà illusoria il suo innato spirito di avventura e il suo desiderio più profondo che coincide con il motto di Life: “Vedere il mondo, raggiungere mete pericolose, guardare oltre i muri, avvicinarsi, trovarsi l’un l’altro e sentirsi, questo è lo scopo della vita!”

Accompagnamento personale e sviluppo del desiderio vocazionale

 

 

Valutazione pastorale

I sogni segreti di Walter Mitty è una raffinata ed evocativa pellicola che offre la possibilità di sviluppare il tema in esame dell’accompagnamento personale in modo alternativo.

In dettaglio, il cammino di Walter è un cammino guidato dalla bellezza, dalla fiducia, dalla riconciliazione, dall’amore e ci insegna che accompagnare una persona lungo il cammino di ricerca di verità per la sua vita significa guidarla attraverso queste quattro vie che progressivamente conducono alla pienezza di senso perché insegnano a vedere il mondo con occhi nuovi, ad avvicinarsi ai compagni di viaggio che si incontrano lungo il cammino, ad oltrepassare i muri che impediscono l’essere se stessi e in definitiva a trovarsi e sentirsi con la tanto desiderata persona amata.

La via della bellezza apre alla via della fiducia

In questa pellicola, remake di un film del 1947 titolato Sogni Proibiti, una delle cose che colpisce d’impatto lo spettatore è la bellezza e maestosità di tramonti e paesaggi incontaminati: il protagonista si gioca in un’avventura estrema attraversando tali luoghi e grazie ad essa riacquista una dimensione autentica della vita, vive una presa di coscienza riguardo la necessaria ricerca di senso, si abbandona fiduciosamente all’amore, si lascia guidare dai vari maestri di vita che incontra lungo il cammino.

La ricerca di Walter passa per alcuni dei luoghi più impraticabili e affascinanti del pianeta per concludersi dietro casa, simbolo del dar valore pieno e rinnovato alla quotidianità fatta di uso delle cose abitudinarie, di elaborare gli eventi lieti e tristi della vita, di vivere la fedeltà al lavoro, di giocarsi e rigiocarsi creativamente nelle relazioni, di lasciarsi accompagnare dalle persone significative incontrate lungo il cammino.

In sintesi, in Walter Mitty c’è un viaggio interiore innescato dal desiderio, che passa attraverso la via della bellezza e, successivamente, attraverso quella della fiducia, dell’amore e di un giocarsi in pienezza in una scelta di vita.

“Per il suo compimento, il desiderio ci chiede di rinunciare ad una autonomia radicale. A chi affidarsi è una scelta personale, ma il fatto di affidarsi è un’esigenza ineluttabile. Un’adeguata antropologia arriva, prima o poi, a fare i conti con l’interrogativo su Dio.

Non è la volontà ma il desiderio a suggerire l’azione. E’ il desiderio che attribuisce importanza alle cose. E’ il desiderio a guidare l’incontro con gli oggetti che incrociano la nostra esistenza. Si tratta, dunque, di una facoltà nobile, che dice la nostra realtà interna più profonda e che governa il rapporto con quella esterna…”[1].

 

Andando oltre la metafora filmica, la via della bellezza diventa acquisizione di senso per l’uomo ed apre alla via della fiducia e dell’amore. In altri termini, la bellezza è strada maestra per la ricerca della verità, di relazioni autentiche e per l’interrogativo su Dio.

Life: lasciarsi accompagnare nel guardare il mondo e la vita con occhi rinnovati

Lo scombussolamento della sua condizione di vita è occasione privilegiata per Walter nel vivere la riscoperta di sé: scavare nel passato, riscoprire il desiderio sopito del viaggio, lasciarsi affascinare dalle “foto mappa/guida” lasciate da Sean, giocarsi nello spirito di avventura sono tutti passi consequenziali e progressivi che caratterizzano la ricerca di senso del protagonista.

Nel viaggio Walter ritrova gli elementi essenziali e simbolici della sua storia di vita: la torta di mamma, il diario di viaggio regalato dal padre, lo zaino, le misteriose foto di Sean… Elementi che non solo definiscono la rotta ma nel contatto viscerale con il proprio essere (es. torta = gusto = ricordo piacevole di infanzia e legame con la madre) generano un legame affettivo e diventano la condizione di possibilità per prendere contatto vivo con la sua “intuizione guida”, di legare i puntini della ricerca di verità per il proprio essere ed esistere, di lasciarsi guidare dall’amore verso la pienezza.

E’ l’amore che dona l’impulso necessario ed è l’amore, che trova forma incarnata nella varie persone che Walter incontra lungo il cammino, a guidarlo nel percorso! Nel film, in particolare, l’amata Cheryl canalizza in sé a livello simbolico questa forza propulsiva e quest’ultima diventa accompagnatrice per eccellenza nel processo di riappropriazione di sé del protagonista.

Guardare oltre i muri: il potere della ri-conciliazione e la realtà che supera il sogno

Nella pellicola la riconciliazione del protagonista con le ferite del passato, in particolare con il trauma della morte del padre, cammina di pari passo con la conciliazione del sogno con la realtà, ossia con l’affinare la propria adesione concreta al suo “sogno guida” e scoprire sia nelle peculiarità che nei limiti e ferite personali una risorsa e una ricchezza per poterlo realizzare.

In una delle scene centrali del film un luogo – una pizzeria – diventa simbolo per l’avvio di questo processo di riconciliazione. In dettaglio, la pizzeria Papa John’s era stata per Walter il primo luogo in cui aveva lavorato dopo la morte del padre e gradualmente era diventata una gabbia dorata dove ripiegarsi su di sé, sulle proprie insicurezze, sui suoi sensi di colpa e non far emergere il sopito desiderio di avventura. In altri termini, Papa John’s era stato per Walter lo spazio di rimozione e di fuga dall’accettazione e rielaborazione dell’evento traumatico della morte del padre e l’entrarci casualmente a viaggio inoltrato per ordinare una pizza diventa momento di rinnovato slancio nel viversi l’avventura.

In sintesi, nel suo viaggio provvidenzialmente Walter si ritrova a “riabitare” un luogo di dolore con uno spirito rinnovato e questo evento diventa un momento sacro di memoria viva e riconciliata con l’evento della morte del padre col quale era molto legato.

Quest’ultimo conosceva molto intimamente il suo appassionato desiderio di avventura e proprio prima di morire gli fa dono di un diario di viaggio. La riscoperta del significato di questo dono, il diario di viaggio, è il punto di partenza vero per Walter per giocarsi pienamente nel cammino e innamorarsi di una realtà di vita che supera ogni più fantasioso sogno.

 

 

Avvicinarsi, trovarsi l’un l’altro e sentirsi è questo lo scopo della vita

 

Sean O’Connell (Sean Penn) – Certe volte non scatto, se mi piace il momento, piace a me, a me soltanto, non amo avere la distrazione dell’obbiettivo, voglio solo restarci dentro.

 

L’avventura di Walter è un grande inno alla riconquista di una dimensione autentica e umana dei rapporti, non mediati da nessuna tecnologia e saldamente ancorati ad esperienze vere. L’idea principale pare essere che esiste una sola possibile visione sincera e appagante del contatto con la vita e delle relazioni e non prevede intermediari tecnologici di alcun genere.

Il messaggio ancora più profondo è che una volta riacceso il contatto vivo con il desiderio caratterizzate la propria esistenza si incontrano compagni di viaggio che condividono un tratto di cammino e che aiutano a discernere sulla giusta strada da prendere, sul come dar valore alla forza propulsiva che ci si porta dentro, sul decidere di rispondervi con libertà e responsabilità dando corpo a tale desiderio interiore.

 

In sintesi, solo riacquistare fiducia nella capacità di amare ed essere amati permette di prendere contatto vivo con il desiderio più intimo, vera ricchezza di ogni essere umano, e iniziare a decidersi per la vita.

 

Lo scatto 25

 

La straordinarietà dell’ordinarietà: il portare la carica dell’esperienza vissuta nella vita di tutti i giorni

 

Life da carta stampata diventa vita e vitalità per Walter nell’acquisire fiducia, stima, autorevolezza e così dare corpo reale e definito all’ultima foto di copertina che lo immortala nel suo lavoro di tutti i giorni di archivista. Lo scatto 25 diventa simbolo del “riscatto” di una vita normale, appassionata e fedele alla personale vocazione.

 

“Per il suo compimento, il desiderio ci chiede di rinunciare a un’autonomia radicale. A chi affidarsi è una scelta personale, ma il fatto di affidarsi è un’esigenza ineluttabile. Un’adeguata antropologia arriva, prima o poi, a fare i conti con l’interrogativo su Dio”[2].

 

Dare ordine armonico alla vita sotto la guida dello Spirito di Dio (Galati 5, 16-26)

 

Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge.
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.

 

Il viaggio esistenziale di Walter è evocativo del viaggio interiore che ogni uomo – e in particolare ogni credente – è chiamato a fare.

L’interrogativo sul senso della vita e, in ultima analisi, l’interrogativo su Dio matura nella coscienza di ogni uomo grazie al lasciarsi guidare dallo Spirito nelle scelte di vita quotidiana – sia in forma esplicita che in forma implicita! – e questo porta alla gioia, alla fiducia, all’autostima, alla vera realizzazione di sé (fedeltà, dominio di sé vs fornicazione, impurità, dissolutezza), al vivere pienamente la relazione con gli altri (magnanimità, benevolenza, bontà, mitezza vs inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere) e con Dio (gioia, pace vs idolatria, stregonerie). Lo Spirito ricapitola la personale esistenza nell’esperienza di amore, orienta e unifica il fare di ognuno grazie al frutto dell’amore che matura in lui; di contro la mancanza di amore genera l’esasperazione dei bisogni/appagamenti/ecc. e ripiega sul non senso…

 

In conclusione, I sogni segreti Walter Mitty è una pellicola evocativa ed efficace per riflettere sul tema dell’accompagnamento personale e spirituale proprio nella immagine guida del viaggio. Il viaggio personale alla ricerca di senso, la lotta interiore che ogni uomo è chiamato a fare per scoprire, far emergere e purificare il desiderio identificativo del proprio essere, l’importanza dei tanti compagni di viaggio che sostengono il cammino stesso, il valore guida dell’amore che dona passione e forza sono, in ultima analisi, riflessi della forza dirompente dello Spirito che guida ogni uomo a divenire pienamente se stesso nell’unione intima con Gesù Cristo e in Cristo con il Padre.

[1] A. Manenti, “Ambivalenza del desiderio”, in Amore Spirito e Vita, 2013, EDB, Ferrara 2013 (67), p. 231.

[2] A. Manenti, “Ambivalenza del desiderio”, in Parole Spirito e Vita, EDB, Ferrara 2013 (67), 2013, p. 242.