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Io devo prendere il suo posto!

In un tempo tormentato, la vita di Lorenzo Milani è sconvolta dall’incontro con un sacerdote che sta morendo. “Devo prendere il suo posto” è la sua reazione. Riportiamo qui il racconto di questo momento contenuto nella biografia di Mario Lancisi.

 

“Per Lorenzo il periodo del travaglio interiore più intenso si snodò tra le estati del ’42 e del ’43. Fino ad allora l’attenzione verso il sacro rispose soprattutto a una curiosità estetica. Nei suoi colloqui con Carla Sborgi Cristo veniva raffigurato come una sorta di clown, lo sguardo era rivolto ai colori più che ai significati del sacro. Pian piano però Lorenzo subì un capovolgimento interiore: i colori si tramutarono in fede religiosa. Chiuso lo studio di pittore a Milano, nella primavera del 1943 Lorenzo tornò a Firenze e qualche mese più tardi andò a trovare don Raffaele Bensi, un sacerdote molto amato dai giovani fiorentini. Questi indirizzò Lorenzo da un prete amico, don Mario Lupori: «Vestiva da laico con un bel vestito. Aveva una serie di foglietti in mano con sopra una serie di argomenti da trattare», ricorda don Lupori. Lì, in quei foglietti, Lorenzo appuntò una serie incalzante di domande da «neofita», come tenne a precisare. Le risposte di don Lupori non persuasero granché Lorenzo: «Si vede che lei non è preparato!», lo sgridò. Milani non si scoraggiò. Tornò da don Bensi. Aveva bisogno di parlare, di aprire il suo cuore. «Non ho tempo per ascoltarti. Devo andare a trovare un giovane prete moribondo», gli disse don Bensi. Lorenzo lo seguì: un’ora e mezzo di cammino a piedi. «Arrivati dal prete lo trovammo morto. Lorenzo lo guardò e dopo un lungo silenzio disse: “lo devo prendere il suo posto”», ha raccontato don Bensi. Era il 3 giugno del 1943. L’indomani Lorenzo decise di convertirsi e farsi prete.”

(Mario Lancisi, Il segreto di don Milani, Piemme, p. 30)