La Via di San Francesco
Un giorno il beato Francesco, presso Santa Maria degli Angeli, chiamò frate Leone e gli disse: “Frate Leone, scrivi – quale è la vera letizia”. “Ecco, io torno da Perugia e, a notte fonda, giungo qui, ed è inverno fangoso e rigido. E io tutto nel fango, nel freddo del ghiaccio, giungo alla porta e, dopo aver lungo picchiato e chiamato, viene un frate e chiede: “Chi è?”. Io rispondo: “Frate Francesco”. E quegli dice: “Vattene, non è ora decente, questa, di andare in giro, non entrerai”. E io sempre resto davanti la porta e dico: “Per amor di Dio, accoglietemi per questa notte”. E quegli risponde: “Non lo farò”. Ebbene, se io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che qui è la vera letizia e qui è la vera virtù e la salvezza dell’anima[1].
Il percorso
È forse il Cammino uno dei modi più perfetti per sperimentare la pazienza e la perseveranza e, in queste, la vera letizia. E in quali luoghi poi, se non in quelli in cui San Francesco ha inciso per sempre il solco del proprio passaggio terreno?
La Via di san Francesco è senz’altro tra le esperienze più virtuose in Italia quanto a capacità di esprimere un’offerta di spiritualità piena: è nei conventi e monasteri che osservano da secoli la Regola dei santi Chiara e Francesco che si può, infatti, ritrovare un tempo dell’anima e di Dio, con l’accoglienza che il santo non trovò nella vicenda narrata a Frate Leone.
Valli e foreste, monasteri e silenzio, pace e sentieri potrebbero essere alcune delle parole per descriverlo, come la spiritualità e i carismi della Regola, fatta di testimoni e di incontro con l’Altro e con l’altrove, con i fratelli e con il Creato.
Si attraversano paesaggi ai piedi della dorsale appenninica del centro Italia che raccontano secoli di storia e disvelano la meraviglia di una natura potente e incontaminata: piace pensare che Papa Francesco potrebbe aver pensato a questa bellezza preziosa nel lasciarci le straordinarie riflessioni della Laudato si’, un compendio profondo e magistrale che, assieme agli scritti di san Francesco e santa Chiara, è ideale per affrontare questo viaggio.
Ci sono due Vie per raggiungere Assisi: la Via del nord, dal santuario de La Verna, e la Via del sud, da Roma. La prima attraversa alcuni tra i più bei borghi della Toscana e dell’Umbria: da Pieve Santo Stefano a Sansepolcro, da Città di Castello a Pietralunga e ancora Gubbio, Valfabbrica e Perugia. La seconda si snoda nell’alto Lazio attraverso la Sabina e la Valle Santa Reatina e lambisce luoghi ben noti come l’abbazia di Farfa, poi Rieti, Greccio, Terni, Spoleto e Foligno e luoghi più quieti, silenziosi e non meno pieni di fascino.
Il tracciato è segnalato e l’accoglienza si fa sempre più organizzata e capace di garantire ospitalità e servizi ai viandanti il cui numero è in costante crescita.
È possibile trovare una documentazione nutrita e dettagliata sia sul web che cartacea – Terre di Mezzo ha pubblicato una guida a cura di P. Giulietti, G. Bettin e N. Checcarelli. Sono disponibili mappe, approfondimenti delle singole tappe, suggerimenti e riferimenti.
Ad Assisi si può ricevere il Testimonium presso la Basilica Papale.
La Via è ben strutturata e pensata per essere affrontata in bicicletta, ma anche a cavallo o… con il proprio amico a quattro zampe!
Per approfondire visita www.viadifrancesco.it – www.sanfrancescoassisi.org – www.umbriatourism.it
La strada
Dov’è la Luce? Dov’è l’aria leggera della speranza? Quante volte il cuore si è sentito mancare… mancare di futuro, mancare di certezze, mancare di sogni, mancare di serenità, mancare di amore! Quella mancanza, però, non è stata sintomo di un’assenza, forse, è stata solo il segno di un cuore distratto, perso nei meandri dell’incertezza e poco concentrato su ciò che è essenziale e riempie ogni vuoto, scalda ogni gelo, allarga ogni strettoia! Cos’è quell’essenzialecosì invisibile agli occhi, ma tanto forte da riempire di senso la vita? Cos’è?
Sulle Vie di Francesco, seguendo passo per passo il Poverello d’Assisi, a quell’essenziale è possibile dare un nome: l’Amore!
Spesso tutto è incerto! Incerta è la vita, sempre tirata a destra e a manca da mode che, pur allettanti, finiscono per bruciare i germogli di Bellezza spuntati nel cuore. Incerti sono i sogni, troppo fragili per resistere ai venti delle ideologie, che spezzano ogni legame con il terreno dello stupore, bloccando gli sforzi di scorgere orizzonti di profezia. Incerte sono le scelte, troppo dure per farsi progetto e che, per questo, spesso rimangono sulla carta, mai trasformate in opere d’arte. Ma, in questo stand by della nostra storia, anche l’incertezza è scardinata… perché produce malinconia, quella malinconia scomoda, che ci fa passare qualche notte insonne, ma che – sentendola –ricorda che forse qualcosa di più da cercare c’è!
Quell’incertezza, spesso, si fa indeterminazione!
Indeterminato è il tempo! Non c’è più un tempo per nascere e un tempo per morire, non c’è più un tempo per crescere e uno per vivere la responsabilità. L’eterna giovinezza è diventata quell’epoca della vita così indeterminata che abbraccia dal primo all’ultimo giorno l’esistenza! E abbiamo perso la bellezza di crescere, sperimentando l’entusiasmo di affrontare gli esami piccoli e grandi della vita e facendo scelte compromettenti, la serenità di far maturare la terza età degli esempi saggi. Non c’è più un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttare via, ma la subitanza è la clessidra dell’oggi, mentre la pazienza è stata messa dietro la lavagna della vita, perché attendere è sinonimo di non vivere! Il tempo deve correre… e alla velocità della luce!
Indeterminato è lo spazio! Uno spazio che ormai non si misura in altezza, larghezza e profondità, ma in giga; il contatto non è più un concreto stringersi o abbracciarsi, ma guardare un profilo… e con un clic diventare amici. Virtuali, naturalmente! E abbiamo perso la bellezza di abitare i luoghi.
Indeterminato… sei tu! O, almeno, così ti vorrebbero far diventare! Hai un nome… e in quel nome è racchiusa la tua vita. Nel tuo nome è abbozzato anche il tuo futuro carico di sogni e progetti.
Se ti rendi conto di aver smarrito il nome, sulla Via di Francesco è possibile tornare a cercarlo. Riprenditelo! Quel nome per Qualcuno è tanto importante, che se l’è scritto sul palmo della mano! Riscopri la bellezza del tuo nome che racconta la tua unicità e la tua diversità, le tue qualità e i tuoi segni particolari! Riscrivi il tuo nome, ricordando e sognando, e riscriverai in bella copia la tua vita!
In allegato a fondo pagina trovi le mappe del cammino!
[1] Fonti francescane, 278.