Ci troviamo di fronte ad un passaggio generazionale forse senza precedenti, fatto di “adulti” senza consegne e “giovani” senza eredità; un passaggio rispetto al quale le giovani generazioni stanno rivendicando un ruolo, un potere, una responsabilità. Giovani da tutto il mondo stanno chiedendo un cambio di paradigma e chiedono che sia radicato non sul consumo ma sulla sostenibilità, non sul “di più” ma sul “per tutti”, non sull’indipendenza ma sull’interdipendenza. C’è poi una parola, molto utilizzata, forse inflazionata, che appartiene oramai al linguaggio di tutti e che si usa ovunque in un’unica lingua, l’inglese, e che vive da tempo sotto stress: leader. Tutti cercano un leader, sembra che sia una figura indispensabile per attivare cambiamenti e governare processi. Ma al tempo stesso, dentro una crisi di grandi narrazioni e nel tempo del digitale, sembra che il leader sia sempre più un influencer e sempre meno un visionario, sempre più una…