Pubblichiamo di seguito alcuni brevi testi del santo Titus Brandsma

Possiamo cercare Dio con i nostri sensi. Dio può imporsi su di noi in modo tale che è impossibile per noi non vederlo. Ad esempio, la rosa di colore viola è il simbolo dell’amore generoso: vivere, crescere, portare frutto in Gesù Cristo. Offre ai nostri occhi una bellezza incantevole; allo stesso modo, la nostra presenza deve irradiare gioia, fascino e consolazione. Ovunque siamo, deve regnare una gioia festosa, così come la rosa suscita un’atmosfera di festa e di pace. 

L’amore di Dio deve coprire i nostri peccati, poiché sono già perdonati. Dobbiamo sì, averne il ricordo, ma senza esserne turbati o sopraffatti. Dio, che vive in noi e nel quale viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, non rimane sempre nascosto. A volte scambia la sua immagine con la realtà e l’immaginazione con l’esperienza cosciente. 

Chi può dire che il “do” suona più del “sol”? amo intensamente il mio Ordine. È il cammino che Dio mi ha mostrato per trovarlo. Il suo carisma e la sua storia mi sono cari e benedico la bella fioritura di uomini e donne santi che hanno riempito i suoi chiostri, ma so che nella casa del Padre ci sono molte dimore e che accanto all’acquedotto in cui Dio lo ha piantato nel giardino della Chiesa, ci sono altre piante di non minor bellezza. 

Un giornale è come un amico di cui si apprezza l’opinione, che si ascolta con piacere e al cui suggerimento è difficile sottrarsi. Se un giornale cattolico non offre ciò che ci si aspetta giustamente da esso, si crea la situazione in cui il popolo lo considera come un povero uomo da aiutare e spreca il suo denaro comprando ciò che non vuole. Quando la stampa cattolica cessa di avere come ideale di essere un’arma di verità, la sua esistenza cessa di avere un significato per noi e per la Chiesa, sarà una stampa senza valore. Solo una posizione che gli è propria per testimoniare la verità costituisce la sua forza e la sua gloria. 

Se ti è piaciuto questo testo, ne trovi altri cliccando qui.