N.05
Settembre/Ottobre 2022

La vittoria più grande

“La vita è un incontro di tennis tra estremi polarmente opposti. Vincere e perdere, amare e odiare, aperto e chiuso. … Quindi riconoscete gli estremi contrapposti in voi e se non riuscite ad accettarli o a riconciliarvi con essi, almeno ammetteteli e tirate avanti. L’unica cosa che non potete fare è ignorarli. … Quale altro messaggio potrebbero aspettarsi da uno che ha abbandonato gli studi al primo anno delle superiori e adesso ha creato una scuola di cui va fiero sopra ogni altra cosa?”.  

Andre Agassi (con J. R. Moehringer), Open, Einaudi 2011 

 

Agassi non ha bisogno di presentazioni. Tra i più forti tennisti mai scesi in campo, in grado di aggiudicarsi tutto, perdersi e tornare a vincere quando tutti lo davano per spacciato, ha segnato la storia di questo sport. La sua biografia “Open” racconta l’ottovolante della sua vita, tra momenti di gloria e cadute rovinose, senza nascondere la fragilità dell’uomo, i suoi dolori fisici e interiori, dietro l’immagine del campione allergico alle regole e con una personalità sopra le righe. Una storia che insegna a tenere duro, a “continuare a palleggiare” quando la partita, o la vita, prendono una piega inattesa e la sofferenza travolge, a ritrovare la motivazione quando non sembrano esserci buoni motivi per fare alcunché. Andre ha tutto: talento, forza, istinto, fortuna. Eppure la parola che spesso ricorre è “odio”: per il tennis, per gli allenamenti durissimi, per l’ambizione sfrenata del padre, per un mondo professionistico senza pietà, per la pressione dei media. Non vive la sua vita, il vuoto dell’animo lo accompagna, le droghe anche. È a Palermo, nel 1995, quando gli annunciano che è al numero uno del ranking mondiale. Telefona un giornalista: “Gli dico che è una bella sensazione essere il migliore possibile. È una bugia. Non è affatto ciò che provo. È ciò che vorrei provare. È ciò che ci si aspetta che provi, quello che mi dico di provare. Ma in realtà non provo niente”. Ha soltanto 25 anni. Nel bene e nel male, la sua vita porta il segno delle persone che gli sono accanto nel corso degli anni. Tra molti lucignoli, troverà gli angeli custodi che lo condurranno verso la vita nuova: Gil, il suo trainer, e Steffi Graf, sua moglie e madre dei suoi figli. La sua crescita personale tocca il culmine quando realizza che con il suo patrimonio può fare qualcosa di buono per gli altri. Nasce così, in un quartiere “difficile” di Los Angeles, la sua scuola d’eccellenza che porta sport e istruzione a quei ragazzi che non si possono permettere gli studi: ne seguiranno molte altre. “È l’unica perfezione che esiste, la perfezione di aiutare gli altri”. L’uomo ha finalmente fatto pace con il campione.