Arte postale per vivere pienamente il presente – Attività Laboratoriale
Premessa
L’attività culturale ed educativa qui presentata s’ispira liberamente al progetto incorso ἔμβλημα (emblema) ideato dall’artista, attrice e pedagoga teatrale, Roberta Secchi al quale la scrivente partecipa in qualità di trentottesima partecipante.
Il progetto di arte postale è semplice, ma allo stesso tempo permette di creare ponti tra le vite delle persone, in particolare giovani e adulti, Come vedremo meglio nei prossimi paragrafi, infatti, è un veicolo per (re)incontrare se stessi, gli altri e il mondo e dunque si presta a diventare un modello per la creazione di un laboratorio.
Il progetto è stato presentato online attraverso un post pubblico dell’ideatrice nel giugno del 2022 e si concluderà con l’allestimento di una mostra virtuale probabilmente del gennaio 2023. In questi mesi i/le partecipanti, dopo aver ricevuto via posta un emblema su foglio A4 realizzato da Secchi, sono stati invitati a crearne uno loro per rappresentate con solo parole, solo immagini, o parole e immagini il loro presente.
L’attività qui presentata è rivolta a chi desidera creare o anche solo immaginare di realizzare lo svolgimento di un percorso laboratoriale via posta, online e in presenza simile per attivare nella comunità dove vive una riflessione sulla qualità della vita presente e per condividerne le immagini evocative create.
L’artista ideatrice infatti ha raccontato che, davanti al suo smarrimento per i fatti del mondo, alla paura del futuro, al non poter decifrare chi (o cosa) è lei in mezzo a tutto questo, ha avvertito “l’inarrestabile tentazione di vivere pienamente il presente, di cercare altri sguardi e interrogare altri vissuti” (dal post FB di Secchi, 26 giugno 2022).
L’emblema rappresentate il proprio presente può essere realizzato dai/dalle partecipanti con parole e/o immagini. Senza essere degli artisti, ma semplicemente dedicandosi del tempo per rappresentare in modo creativo la propria quotidianità. Si tratta di fissare un istante in parole e immagini. I primi a realizzare i loro emblemi saranno gli organizzatori che ne realizzeranno uno diverso per ogni partecipante. Avranno così l’opportunità di rappresentare il proprio presente in tanti modi diversi. Per prepararsi all’attività propongo due approfondimenti, uno sulle parole l’altro sulle immagini.
– Per un approfondimento sul ruolo delle parole e della scrittura consiglio il libro dell’artista Ti prendo in parola. Scambi di scrittura tra persone recluse e non (Secchi, R. 2016, Edizioni Sensibili alle foglie) dove racconta una serie di laboratori di scrittura incrociata tra tre gruppi di persone che si sono conosciute solo attraverso le parole e hanno scritto e discusso a partire dagli stessi temi.
– Per un approfondimento invece sul tema del presente e sull’uso delle immagini nei laboratori suggerisco di andare a (ri)guardare il LAB 4 del 2021 Alla ricerca di piccole felicità.
Fare esperienza: Emblema
Per ingaggiare i/le partecipanti l’artista Roberta Secchi ho creato un post pubblico nel suo profilo di Facebook. Riporto, copiando/incollando, qui il suo post pubblicato come esempio da cui prendere spunto per crearne uno.
ἔμβλημα
/ém.blɛː.ma/
progetto di arte postale 2022
Da oggi raccolgo le adesioni!
Non mi posso più tirare indietro 🙃
Di cosa si tratta:
Il progetto nasce dallo smarrimento davanti ai fatti del mondo, dalla paura del futuro, dal non poter decifrare chi (o cosa) sono io in mezzo a tutto questo.
Nasce dall’inarrestabile tentazione di vivere pienamente il presente, cercare altri sguardi e interrogare altri vissuti.
Mi sono detta:
– Fai qualcosa! Riprendi i ritagli, le pagine importanti, i frammenti sparsi, cerca immagini che parlano, parole che dicono, componi assemblaggi, traccia segni sul tuo presente, adesso, sul tuo rapporto col mondo.
– Ma che te ne fai (dice la parte razionale), te li tieni a casa? Ci copri le pareti?
– No, li condividi. Anzi, li scambi. Cerca persone con cui condividere ‘emblemi’ del vostro presente. Tu mandi i tuoi, loro ti mandano i loro.
– Vabbè, se proprio vuoi farlo (dice la parte razionale) … che ti devo dire (occhi al cielo e scuotimento di testa).🙄
Fu così che, messa a tacere la parte razionale…
📩
Ho scelto un formato standard, semplice da inviare: fogli A4, su cui comporre con ogni mezzo lecito: parole, geroglifici, pezzi di foto, ritagli di giornale, fotocopie di versi poetici, disegni, frasi, segni di ogni genere.
Chi desidera aderire riceverà una di queste composizioni su A4 e me ne manderà una sua.
Attenzione: non occorre ‘sentirsi’ artisti: chi vuole può scrivere e/o disegnare di suo, ma si può anche assemblare materiale eterogeneo (come farò io) creando dei collage eterogenei, senza limiti di tecnica e stile.
L’arte postale è arte popolare alla portata di tutt*.
❓ Praticamente,/ém.blɛː.ma/ funziona così:
– tu mi mandi il tuo indirizzo postale in privato
– entro il 21 settembre io ti mando una busta con un ‘emblema’ del mio presente (foglio A4 con sopra di tutto e di più)
– entro la fine del 2022 tu mi mandi un emblema del tuo presente. Unica limitazione: usa anche tu il formato A4, un solo foglio, che puoi farcire a tuo piacimento per fargli dire qualcosa del tuo presente.
Il tuo emblema può essere fatto di sole parole, sole immagini, o una combinazione di entrambe.
➡️ Attenzione! Puoi fare un ‘emblema’ collettivo, se vuoi: puoi realizzare un foglio A4 con la tua famiglia, una tua amica/o, una tua nemica/o (sarebbe fantastico) o chi altro vuoi
Non si restituisce nulla, s’intende: a te resterà il mio emblema, a me il tuo (o il vostro).
Da gennaio 2023 condividerò tutti gli emblemi inviati e ricevuti su una pagina virtuale, con i nomi di chi ha partecipato.
Costo zero, solo la spesa dei francobolli.
Accoglierò gli indirizzi delle prime 64 persone che scrivono (mi sono dovuta dare un limite per rendere il tutto fattibile in tempi ragionevoli).
💧💧💧Se vuoi puoi condividere questo post e allargare la bolla.
Via, si parte! 🚀🚀🚀
[Roberta Secchi, FB 26 giugno 2022]
Nel prendere a modello l’invito di Secchi al quale ho aderito, segnalo alcuni elementi interessanti che gli organizzatori possono valutare per adattare il progetto in base alle proprie possibilità e obiettivi specifici:
– definire un numero di partecipanti: l’ideatrice ha scelto di accogliere 64 persone, segnalo che a mio avviso sono tante! Suggerisco di definire un numero molto inferiore, anche dieci persone sono già tante;
– condividere l’esperienza di organizzazione: l’ideatrice ha deciso di lavorare in autonomia, data la sua grande esperienza in esperienze di conduzione di gruppi e lavori artistici. A mio avviso è preferibile però non essere soli, ma creare un gruppo di progetto. Se si lavora in gruppo magari è pensabile aumentare il numero dei partecipanti;
– invitare i partecipanti a coinvolgere un’altra persona nella creazione dell’emblema: nel testo l’ideatrice suggerisce ai/alle partecipanti la possibilità di lavorare insieme ad un altro/a per realizzare l’emblema. Dal punto di vista pedagogico, ritengo questo suggerimento da seguire e da dare come vincolo per partecipare al progetto. In questo modo si hanno per esempio dieci emblemi con il doppio delle persone coinvolte. Comunque, anche decidiate di inserire il vincolo di lavorare in coppia, non siate rigidi. Si possono sempre fare delle eccezioni!
Celebrare la bellezza
Sia gli organizzatori/curatori che i/le partecipanti lavoreranno nelle proprie case o nei propri uffici per realizzare gli emblemi. È interessante invitare tutti/e a documentare con foto e a pubblicare le immagini sui social per condividere l’esperienza e promuovere indirettamente una riflessione sul presente. Spesso viviamo le nostre giornate senza interrogarci su di noi e sul mondo che ci circonda, così l’esperienza creativa può accompagnarci a uscire dalle nostre abitudini e a guardarci da punti di vista nuovi.
Inoltre, a livello fisico la cultura e l’arte ci rivitalizzano calmando la mente e riducendo ansia e stress. Partecipare al progetto di arte postale, aspettare l’arrivo di una lettera con un emblema, ritagliarsi del tempo per crearne uno può essere anche fonte di piacere e divertimento. “Per sopravvivere alla realtà abbiamo bisogno dell’immaginazione” diceva il regista Alfred Hitchcook, ma forse è molto di più perché l’arte e la cultura ci aiutano a prenderci cura della nostra anima (nel senso laico del termine). Questo è almeno quello che i/le ricercatori scientifici stanno studiando da alcuni anni sostenendo che la cultura aiuta a guarire (Patrizia Fernandez Martin, Internazionale 1467, p.110). In alcuni paesi europei i medici già prescrivono di andare al museo o al cinema per fare stare meglio i/le loro pazienti.
Comprendere e teorizzare
Negli ultimi hanno c’è stato un aumento dell’incidenza dell’ansia, depressione, insonnia e stress anche tra gli/le adolescenti che ha messo in allarme gli/le esperti/e. Se l’ideatrice organizzerà una mostra virtuale online della sua raccolta di emblemi (con tutti i nomi dei/della partecipanti). A mio avviso è possibile invece pensare a un allestimento in presenza: in un oratorio, in una piazza, in una biblioteca o in una scuola per rendere visibile il materiale creato e diffondere una riflessione sul tema, che arte e cultura.
A seconda dei contesti questa idea può essere ripensata e adattata: sarebbe fantastico pubblicarle su un giornale locale, oppure invitare gli organizzatori e alcuni partecipanti in una radio locale per parlare dell’esperienza…a voi cos’altro viene in mente? La cultura è uno spazio di cura collettiva dove ritrovarci e rimettere in discussione i nostri punti di vista attraverso le differenze e le diversità.
Agire deliberatamente
A conclusione del progetto di arte postale è possibile invitare i/le partecipanti per un aperitivo (o una cena, comunque per un evento conviviale) in presenza per conoscersi di persona e condividere l’esperienza. In questo modo si rivitalizza la vita relazionale delle persone che vivono nello stesso territorio promuovendo l’umanità e la solidarietà sociale.
Se ti è piaciuto questo articolo, leggi anche Arte postale per vivere pienamente il presente a cura della stessa autrice.