Il Signore parla a tutti
Ascolta figlio
Il cammino spirituale per i cristiani parte sempre dall’ascoltare il Signore riconoscendo la sua voce tra le tante che risuonano intorno a noi. Occorre quindi che apriamo l’orecchio del nostro cuore, come ci ricorda san Benedetto. Ogni giorno il nostro cuore deve essere in attesa, pronto a sentire qualcosa di nuovo, una notizia mai prima udita, che riguarda la nostra vita. La parola di Dio, infatti, è bella, è viva e dona vita aiutandoci a capire in quale prospettiva dobbiamo impostare il nostro cammino; è veramente una lampada per i nostri passi.
La parola di Dio ascoltata e vissuta nella comunione della Chiesa ci aiuta a fare luce sugli avvenimenti, sulle parole udite; infatti, nell’ascolto comunitario sentiamo che il Signore parla a tutti, ma anche in modo particolare al cuore di ciascuno. Ogni giorno siamo esortati ad aprire gli occhi e le orecchie per vedere la Luce e ascoltare che cosa lo Spirito dice alla Chiesa – a ciascuno di noi – e poi portare quanto abbiamo udito in ogni momento della giornata, facendo sì che ogni gesto, ogni pensiero, ogni servizio, ogni preghiera o lavoro siano guidati e santificati da quella Parola. Dobbiamo abituarci a non trascurare nulla di quanto il Signore ci dona, così come Samuele che non «lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole» (1Sam 3,19).
Il Signore comunica con noi anche tramite situazioni e persone, perché mette in atto il disegno della salvezza attraverso chi ci parla nel suo nome e lo rende presente in vario modo.
(Anna Maria Cànopi, L’amore che chiama, EDB, Bologna 2017, 59-60, passim)
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