N.02
Marzo/Aprile 2023
Fonti /

Il nettare della tua divina Parola

Sette volte al giorno io ti lodo

Signore mio Dio, tu apri ogni giorno le mie labbra prima del mattino concedendomi di unirmi a tutte le creature per cantare la tua lode. A questo è consacrata tutta la mia esistenza.

Pregare è per me respirare in te, è attingere a larghi sorsi la linfa vitale alla tua pura sorgente, Dio della mia vita. Non posso immaginare come si possa vivere senza pregare, senza tenersi attaccati a te, Fonte viva dell’eterno Amore.

Per tuo dono, ogni mattino cerco d’imitare l’«ape industriosa»: spaziando nei prati fioriti delle Sacre Scritture raccolgo il nettare della tua divina Parola per trasformarlo in favi di dolcezza e di consolazione da offrire a tutti gli uomini. Sono una moltitudine di poveri, di piccoli, di indifesi che portano nella loro carne e nel loro spirito le ferite mortali di un’esistenza continuamente minacciata e insidiata dal male. Di tutti sei venuto tu stesso a farti carico, Signore Gesù Cristo, che, pur essendo Dio, hai voluto patire e morire nella nostra condizione umana per comunicarci la vita; non più una vita toccata dalla morte, ma piena di luce e di gioia, tutta pervasa del Santo Spirito consolatore.

Proprio in forza di questo Amore tu mi chiami ogni giorno e ogni ora a «versare il sangue della mia anima» effondendomi in preghiera per tutti, unendomi a te che rimani con le braccia aperte sulla croce, nel gesto dell’Orante, fino a quando l’ultimo grido del dolore umano salirà dai confini della terra verso il Cielo.

Signore mio Dio, possa io davvero, pur nella mia piccolezza, diventare tutta preghiera per farmi compagna nel viaggio della vita a ognuno dei miei fratelli più deboli e soli. Possa io camminare con ciascuno di loro dall’alba al tramonto e ancora vegliare nelle ore più buie della notte, sempre pronta a combattere sulla frontiera della disperazione e della morte, forte di quest’unica certezza di fede: che tu hai già vinto il peccato e la morte e ci hai aperto il passaggio alla «terra dei viventi», al tuo Regno di libertà e di amore, dove la Pace ha il tuo Nome, dove la Gioia ha il tuo Volto, dove la lode corale è comunione dei Santi.

 

 

(Anna Maria Cànopi, Tu mi hai preso per mano, EDB, Bologna 2011, 13-14, passim)

 

 

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