La luce del mondo vince il mondo
Nicola Cabasilas, autore della Chiesa d’Oriente del XIV secolo, racconta in maniera commovente il modo in cui Dio cerca e raggiunge l’uomo come luce di vita nuova.
È lui a muoversi verso di noi, è lui a “piegare i cieli” (Cfr. 2Sam 22,10) per infondere in noi la sua vita divina, proprio qui, su questa terra. È lui a raggiungerci nei sacramenti (“i santi misteri”), per donarci se stesso, luce del mondo (Cfr. Gv 8,12), e far sorgere in noi la vita nuova dei figli di Dio (Cfr. Rm 6,4).
Non noi ci siamo mossi verso Dio e siamo saliti a lui, è lui che è venuto e disceso a noi. Noi non abbiamo cercato, ma siamo stati cercati: la pecora non ha cercato il pastore, la dracma non ha cercato il padre di famiglia; ma lui si è chinato sulla terra, ha trovato l’immagine ed è andato nei luoghi dove la pecora si smarriva, per prenderla e ritrarla dall’errare. Non ci ha tolti di qui, ma lasciandoci in terra ci ha resi anche celesti: ha infuso in noi la vita divina senza portarci in cielo, ma piegando e abbassando il cielo fino a noi. Come dice il profeta piegò i cieli e discese.
Dunque, attraverso i santi misteri, quasi finestre, il sole di giustizia entra in questo mondo tenebroso, mette a morte la vita secondo il mondo, e fa sorgere la vita sovramondana. La luce del mondo vince il mondo, come accenna dicendo: Io ho vinto il mondo: l’ha vinto, immettendo in un corpo mortale e inconsistente la vita salda e immortale.
Quando in una casa entra un raggio di sole, la lucerna non attrae più gli sguardi, ma domina vittorioso lo splendore di quel raggio; lo stesso accade in questa esistenza quando per mezzo dei misteri entra il fulgore della vita futura e inabita le anime: esso vince la vita nella carne e la bellezza di questo mondo, e ne copre la luce. È questa la vita nello Spirito, che vince ogni desiderio della carne, secondo il detto di Paolo: camminate nello Spirito e certo non compirete i desideri della carne. È questa la via che il Signore ha tracciato venendo a noi, è questa la porta da lui aperta entrando nel mondo; né, quando è tornato al Padre, ha voluto chiuderla, ma per essa dal Padre ritorna agli uomini, anzi è presente sempre, è con noi e lo sarà sempre, mantenendo le sue promesse.
(Nicola Cabasilas, La vita in Cristo, Città Nuova, Roma 1994, pp. 74-76)