Il midollo della felicità – Attività laboratoriale
Introduzione
Il laboratorio s’ispira liberamente alla attività proposte dal gruppo internazionale Action for Happiness per l’anno 2023 intrecciandole con le riflessioni dell’insegnante e scrittore italiano Alessandro D’Avenia che, in occasione della Giornata Internazionale della Felicità, di questo anno ha proposto una sua originale riflessione sul tema nella sua rubrica “Ultimo Banco” pubblicata sul Corriere della Sera il 20 marzo 2023 (n. 154 – Il midollo della vita). D’Avenia (2023) propone un’analogia tra felicità e vita eterna. Provando a rispondere dalla domanda: “Ma allora questa vita eterna che cosa è?”, scrive: “Tutto ciò in cui io genero vita, do frutto: quando creo e quando amo, le due caratteristiche che Cristo attribuisce al Padre e quindi a sé come uomo. Credenti o no, la paternità di cui parla Cristo è un modo di indicare la capacità di generare continuamente e la condizione di figlio è quella di chi riceve «sempre» questa vita per poi generarne altrettanta: dare «sempre» frutto”.
Nel testo, D’Avenia propone due metafore: la prima è l’albero che dà frutto, l’altra più originale tanto da fare da titolo al numero della rubrica di D’Avenia è “il midollo della vita”.
Scrive D’Avenia, in un anonimo lunedì di marzo:
“Uso la parola midollo perché è ciò che Omero faceva per dire eternità, aiòn, originariamente il midollo osseo da cui si faceva dipendere la forza vitale (ungendo il corpo i Greci credevano di ripristinare il midollo). Ma, fuor di metafora, che cosa è questo midollo della felicità? Marco racconta al capitolo 10 del suo vangelo, all’incrocio tra Oriente e Occidente, che un giorno un ragazzo placcò letteralmente Cristo per chiedergli: «Che cosa devo fare per avere la vita eterna?». Voleva il manuale di istruzioni per la felicità: non si riferiva alla vita dopo la morte, che non era nel suo orizzonte umano, ma a una vita felice subito, una vita piena, dato che la sua, pur essendo ricco come specificato dal testo, non gli bastava. Per dire «vita eterna» il ragazzo usa due parole: zoé (la vita che condividiamo con tutti i viventi, la vita della quale vivono piante, animali e uomini) aiònios, l’eterno in opposizione al tempo misurabile (chronos). Zoé aiònios è infatti usato nel vangelo per distinguerla dalla vita come psychè, il respiro, la vita che finisce, e infatti dalla stessa radice di aiònios viene l’avverbio greco per dire «sempre» (aieì). La vita eterna è quindi la vita «sempre», non misurabile in respiri o lunedì, una vita talmente profonda da usare il midollo osseo (non un sentimento) come controparte materiale. Di questa vita, a differenza di quella misurata in lunedì e respiri, facciamo esperienza quando diciamo che il tempo vola o si ferma, espressioni che indicano infatti momenti di profonda felicità. In italiano potremmo dire che la vita degli orologi è quella dell’essere viventi, mentre la vita eterna è quella dell’essere vivi”. (D’Avenia, 20/03/2023).
Da questo passaggio emerge chiaramente che la felicità di cui andremo in cerca in questo LABS è lo stupore di essere vivi tanto che “Chiedere «Sei felice?» in fondo è chiedere «Sei vivo?»” (D’Avenia, 20/03/2023).
Sii consapevole, sii grato, sii gentile: le attività
Le attività, da realizzare in un unico incontro di 3 ore circa, sono rivolte a un gruppo di giovani (massimo 35 persone) e ripercorrono quelle proposte durante la Giornata Internazionale della Felicità dal gruppo Action for Happiness / Azione per la Felicità.
I conduttori e le conduttrici che desiderano ingaggiare i ragazzi e le ragazze per sperimentare insieme le attività possono aderire alla community di Action for Happiness iscrivendosi gratuitamente a questo link (il sito è in inglese).
Le attività sono un pretesto, ovvero un’occasione formativa, per riflettere sul tema della felicità e su come ciascuno di noi può “contribuire a costruire un mondo più felice e gentile, tutto l’anno. Sintonizzandosi sui suoi sentimenti, cercando ciò che è buono e condividendo la gentilezza, possiamo nutrirci e aiutare a migliorare le cose giorno dopo giorno” (estratto dalla mail di risposta alla sottoscrizione della compagna, mia traduzione dall’inglese).
Ogni anno, la Giornata della Felicità viene declinata da una prospettiva differente; in questo 2023 la riflessione viene posta sul motto: ‘Be Mindful. Be Grateful. Be Kind’ / Sii consapevole, sii grato, sii gentile.
A partire da questo invito i partecipanti saranno guidati a riflettere a partire da tre domande:
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SII CONSAPEVOLE. Rilassa il respiro e nota: come mi sento in questo momento?
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SII GRATO. Guardati intorno e chiediti: per cosa sono grato?
- SII GENTILE. Con sentimenti affettuosi, chiediti: a chi voglio inviare amore?
Scrivere per pensare
È necessario a formare un clima dove le persone si sentano a loro agio, per prima cosa i conduttori del laboratorio inviteranno ciascun partecipante a prendere un foglio bianco e a trovare una posizione comoda e appartata per rispondere individualmente alle tre domande.
Secondo gli inventori della campagna “Ci sono molti problemi grandi e preoccupanti nel nostro mondo in questo momento. Non possiamo sempre cambiare ciò che sta accadendo, ma possiamo scegliere come rispondere” (estratto dalla mail di risposta alla sottoscrizione della compagna Action for Happiness, mia traduzione dall’inglese).
(Tempo per il lavoro individuale 30 minuti)
Insieme si pensa “meglio”
L’obiettivo di questa fase dell’incontro è condividere le risposte individuali alle domande per arrivare a capire insieme cosa costituisca per il gruppo il “midollo della felicità”. Il ruolo dei conduttori e delle conduttrici è quello di accompagnare i partecipanti a dialogare. Dal punto di vista metodologico mi sento di dare due indicazioni importanti:
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Per facilitare la conversazione è bene uscire dalla postura didattica che si attiva quasi automaticamente quando ci viene chiesto di leggere quello che abbiamo scritto. Per questo motivo è utile ribadire con ironia che “non siamo a scuola” ovvero che non saremo valutati né giudicati per quello che diciamo / leggiamo (non c’è una cosa giusta o migliore delle altre da dire…).
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Per accedere a un linguaggio poetico ed evocativo è funzionale chiedere ai partecipanti di scegliere di leggere un frammento delle loro risposte; il linguaggio scritto infatti è diverso da quello orale, quando parliamo in pubblico tendiamo a spiegare rendendo prosaico il racconto. È bene, dunque, far leggere il testo e poi commentarlo insieme.
Durante la conversazione sarà importante tenere l’attenzione non soltanto sulla dimensione individuale delle felicità, ma su quella collettiva. Se infatti il primo passo per star bene è accettarsi individualmente per come si è, nessuno può farlo senza sentirsi riconosciuto e valorizzato nel contesto dove vive. Siamo tutti collegati!
La felicità è una risorsa per la comunità
Al midollo della felicità c’è che non siamo soli! Così ognuno di noi può “agire per contribuire a creare un mondo più felice e gentile” (estratto dalla mail di risposta alla sottoscrizione della compagna Action for Happiness, mia traduzione dall’inglese). Nella parte conclusiva dell’incontro i conduttori possono invitare i partecipanti a formulare un elenco di azioni per la felicità da introdurre nelle loro realtà di vita per vivere tutti almeno un pochino meglio! Citando D’Avenia: “La felicità è «vita eterna» se riesco liberamente a trasformare ogni istante in materia per essere e fare ciò che solo io posso essere e fare: creare secondo i miei talenti e amare secondo le mie possibilità, né più né meno. E se questo può accadere scrivendo, camminando, cucinando, facendo una lezione, con la febbre, con l’ansia, con la paura… e tutte le declinazioni del quotidiano” (D’Avenia, 20/03/2023).
Se ti è piaciuta questa attività, leggi anche l’articolo Il midollo della felicità, a cura della stessa autrice.