Una bellezza inutile
Abbiamo bisogno di uscire da una dimensione utilitaristica delle vita. Ogni monaco conosce bene questa lotta, la sua vita è chiamata ad essere segno di una bellezza “altra”, segno di qualcun’Altro, anche per mezzo di una dimensione di inutilità… è la bellezza della natura, in fondo, la prima a raccontarcelo!
Riportiamo qui un breve testo di padre Cesare Falletti, monaco cistercense.
Egli crea un fiore, magari piccolino, di una bellezza che non si ripete. Ha posto quel fiore non in un catalogo, ma in un bosco di montagna. Nessuno lo vedrà nei pochi giorni della sua vita; e la sua bellezza indescrivibile sarà una fantasia puramente gratuita. Inutile? Forse. È nato splendido nella sua umiltà, ed è sfiorito. Ma il mondo è bello o semplicemente vivibile, perché è pieno di tanta inutilità. Un giorno sono passato per quel bosco e ho visto quel fiore. Solo io l’ho visto ed è stato un attimo felice: una luce è entrata, invisibile nel mio cuore. E perché il cuore di tanti miliardi di uomini siano nutriti di tanti momenti di luce, Dio ha creato tante cose inutili, non fatte in serie, non messe in vetrina. Questo è amore!
(Cesare Falletti, Fatti a immagine. Esortazione alla vita divina, Edizioni Paoline 1980, p. 122)