Pregare e intercedere
Al che, dopo essersi prostrata tutta in preghiera al Signore Cristo suo, tra le lacrime disse: «Ti fa piacere, o Signore, che le tue ancelle inermi, che ho allevato nel tuo amore, ora siano consegnate nelle mani dei pagani? Signore, ti prego, custodisci queste tue serve che ora io non posso più custodire». All’improvviso alle sue orecchie risuonò una voce come di bambino, propiziatoria di una nuova grazia: «Io vi custodirò sempre». «E allora, mio Signore – riprese –, se ti piace, proteggi la città che ci sostenta per amor tuo». E Cristo a lei: «Sosterrà gravi prove, ma sarà difesa dalla mia protezione». Allora la vergine, alzando il volto pieno di lacrime, conforta quelle che piangevano dicendo: «Vi assicuro, figliole, che non soffrirete alcun male. Soltanto abbiate fede in Cristo». E non c’è molto da attendere: subito l’audacia di quei cani, respinta, si acquieta e, superando quegli stessi muri su cui erano saliti, se ne vanno in fretta, spinti dalla forza della sua preghiera. Subito Chiara ordina con cura a quelle che avevano udito quella voce predetta: «Guardatevi in ogni modo, carissime figlie, di non riferire a nessuno quella voce, finché io sarò in vita».
(Dalla vita di Santa Chiara, in Fonti Francescane. Scritti e biografie di san Francesco d’Assisi. Cronache ed altre testimonianze del primo secolo francescano. Scritti e biografie di santa Chiara d’Assisi. Testi normatovi dell’Ordine Francescano Secolare, 3a ed. riv. e agg., Padova, 2011, FF 3202).
Clicca qui per leggere altri testi a cura delle Monache Clarisse Nocera Inferiore.