Chi ha paura del lupo? – Attività laboratoriale
Le proposte LABS di questa nuova annualità avranno come filo conduttore la consapevolezza dell’importanza dell’educazione nel raccogliere le sfide odierne in materia di sostenibilità (in linea con le indicazioni tracciate nell’Agenda 2030 dell’Unione Europea). In particolare, lavoreremo insieme per riflettere sul riconoscimento del valore della biodiversità. Questa, infatti, garantisce il funzionamento degli ecosistemi e la sua tutela può ridurre gli effetti del cambiamento climatico, dunque delle disuguaglianze socioeconomiche. Segnalo che la rilevanza della biodiversità è tale da essere stata esplicitamente nominata, accanto al riferimento all’ambiente, nella nuova formulazione dell’articolo 9 della Costituzione Italiana, nel quale si legge che «la Repubblica […] tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali». Ci occuperemo dunque di questioni centrali e lo faremo con curiosità e metodo. Per farlo ci faremo aiutare da una serie di esperti di varie discipline che, LABS dopo LABS, ci aiuteranno a riflettere costruttivamente rendendoci capaci di andare oltre le paure, le diffidenze e i pregiudizi che l’approccio ecologico suscita. Propongo alle lettrici e ai lettori di avere un testo di riferimento in comune dal quale partire per approfondire di volta in volta un argomento diverso. Ho scelto di farci accompagnare da un saggio pedagogico scaricabile gratuitamente online uscito a fine 2024; rappresenta il primo testo interamente dedicato all’educazione alla biodiversità e si intitola Educare per la biodiversità. Approcci, ricerche e proposte; è stato scritto da due pedagogiste, Monica Guerra e Greta Persico insieme al pedagogista Andrea Galimberti ed è edito dalla casa editrice Franco Angeli di Milano.
Chi ha paura del lupo?
Per questo primo LABS sento il desiderio di sparigliare un po’ le carte in tavola a chi legge. Da anni propongo attività laboratoriali, mentre questa volta vi proporrò di dedicarvi tempo per studiare. La mia proposta, che suona un po’ come una provocazione, nasce dalla volontà di rimettere al centro l’approfondimento. Per imparare ci vuole tempo. Serve un tempo di latenza capace di farci stare a mollo nelle questioni senza la pretesa di risolverle. Voglio dire una cosa che sento importante, rivolgendomi a chi tra voi svolge ruoli educativi: quello che fa la differenza in una proposta laboratoriale non è la proposta in sé – quella è il pretesto per un incontro relazionale – ma la capacità di chi facilita l’esperienza di tollerare gradi sempre più ampi d’incertezza perché, quando hai di fronte l’Altro hai sempre di fronte un mistero. E se hai di fronte un gruppo di persone, allora datti pace che hai di fronte, anzi sei proprio dentro a una complessità non prevedibile. Se vuoi controllarla bene, fai pure, ma sappi che ti perdi il meglio.
Tentando un parallelismo con il tema del LABS, il lupo può rappresentare proprio la pericolosità della natura che siamo. Una natura complessa, a tratti incomprensibile e pericolosa se non ci si dà il tempo di conoscerne le regole in parte sempre misteriose. La presenza del lupo rimanda alla possibilità educativa di passare da una logica di dominio – il lupo è un pericolo per noi essere umani, meglio eliminarlo – alla logica della convivenza. In sintesi, la presenza del lupo in Italia e in Europa è un argomento molto controverso. Un predatore che suscita timore, ma che ricopre un ruolo fondamentale per la biodiversità.
Allo stesso tempo, il lupo è un animale splendido. Per vederlo in tutto il suo splendore vi invito a visitare il blog del fotografo naturalista e divulgatore Antonio Iannibelli che da anni promuove una conoscenza del lupo per superare l’idea che sia una bestia crudele.
Conoscere il lupo: vademecum informativo
Dopo esserti rifatto/a gli occhi ammirando la bellezza del lupo, ti invito a consultare gratuitamente un vademecum informativo dedicato a fornire le informazioni di base per conoscere come vive, come si comporta e come ci si relaziona al lupo.
Per questo LABS, dunque, ho pensato di non promuovere l’organizzazione di un evento di gruppo dove creare un’attività laboratoriale, ma di invitare a studiare. Studiare non è qualcosa di noioso, ma una delle possibilità che ci è data per aprire la nostra mente e il nostro cuore a pensieri nuovi. Non è qualcosa di avulso dalla nostra quotidianità e dalla materialità della vita. Anche se incontrare un lupo quando siamo in giro a piedi è un evento raro, poiché, ci raccontano gli autori della guida “grazie ad olfatto ed udito molto sviluppati, può percepire
la nostra presenza a grande distanza, decidendo solitamente di allontanarsi da noi”, allo stesso tempo la sua presenza ricorda che anche noi siamo animali… animali mangiabili. Fare memoria di questa realtà biologica, ovvero che gli esseri umani sono animali mangiabili che vivono all’interno della catena alimentare, è qualcosa di fondamentale. Noi non siamo fuori dalla natura, noi ne siamo parte. Per fortuna c’è il lupo a ricordarcelo. Non siamo esseri superiori, siamo parte del creato. Giusto? Allora come possiamo convivere con il lupo? Non è impossibile, anzi. Per iniziare, vi invito a conoscere l’organizzazione Io non ho paura del lupo che lavora proprio per raggiungere questo obiettivo.
Organizza un evento divulgativo e una mostra
Proprio non ce la faccio a non scrivere qualcosa che rimandi all’organizzazione di un evento collettivo: vi invito a pensare di contattare Io non ho paura del lupo per valutare la possibilità di organizzare un evento divulgativo sul tema. Se preferite i linguaggi estetici e artistici potete anche promuovere la loro mostra itinerante nella tua città.
Per informazioni vista il sito illupoenoi.info.