N.02
Marzo/Aprile 2025
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Detti sul perdono

 

Amiamoci gli uni gli altri, e così saremo amati da Dio. Siamo longanimi gli uni verso gli altri, e Dio sarà longanime con i nostri peccati. Non rendiamo male per male, e non lo riceveremo per i nostri peccati. Troviamo infatti il perdono per le nostre cadute nel perdono dei fratelli; la misericordia di Dio si nasconde infatti nella misericordia verso i fratelli. Per questo il Signore diceva: Perdonate, e vi sarà perdonato. E: Se perdonate agli uomini le loro cadute, anche il vostro Padre celeste perdonerà le vostre. E ancora: Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia. E: Con il metro con il quale misurate sarà misurato anche a voi. Ecco, il Signore ci ha donato il modo della salvezza, e ci ha dato possibilità eterna di diventare figli di Dio; per il resto, la salvezza è posta nella nostra volontà.

Discorso ascetico 42

 

Il fratello disse: “Tu, o padre, hai detto che è necessario anteporre a tutte le cose visibili e al corpo stesso l’amore per ogni uomo: come posso amare chi mi odia e mi volge le spalle? E se inoltre mi invidia e mi ferisce con insulti, se dispone inganni e cerca di tendermi insidie, come posso amarlo? Questo mi sembra impossibile per natura dal momento che i patimenti causati dal dolore costringono naturalmente a odiare chi ci ha fatto soffrire”.

E l’anziano rispose: “Per gli animali e le fiere che sono trascinati dall’istinto naturale è in verità impossibile non opporsi con tutte le forze a ciò che li fa soffrire, ma per coloro che sono stati creati a immagine di Dio, sono guidati dal logos, sono stati resi degni della conoscenza di Dio e da lui hanno ricevuto la Legge è possibile non volgere le spalle a quelli che li fanno soffrire e amare quelli che li odiano. Perciò anche il Signore, quando dice Amate i vostri nemici; fate del bene a coloro che vi odiano, e il seguito, non ordina cose impossibili, altrimenti non punirebbe i trasgressori. Lo mostra il Signore stesso dandocene l’esempio con le sue opere; e lo dimostrano tutti i suoi discepoli che per amore del prossimo lottarono fino alla morte e pregarono con fervore per quelli che li uccidevano. Ma poiché noi siamo amanti della materia e del piacere e queste cose anteponiamo al comandamento, per questo non possiamo amare chi ci odia, ma spesso odiamo anche quelli che ci amano, peggiori come siamo degli animali  delle fiere. Perciò, incapaci di seguire le orme di Dio, non possiamo neppure conoscere i suoi disegni per trarne forza.

Discorso ascetico 8

 

Bada a te stesso, perché non avvenga che il male che ti separa dal fratello si trovi non nel tuo fratello, ma in te; e affrettati a riconciliarti con lui, per non venir meno al comandamento della carità.

Centurie sulla carità, 1,53

 

Ti capitò una tentazione da parte del fratello e la tristezza ti spinse all’odio: non lasciarti vincere dall’odio, ma vinci l’odio con l’amore. E vincerai in questo modo: prega Dio con sincerità per lui, accetta la sua giustificazione sia prendendoti cura di lui sia pensando di essere tu stesso la causa della tentazione; sii paziente fino a che la nube non passi.

Centurie sulla carità, 4,22

 

Scruta scrupolosamente la tua coscienza, se per caso è colpa tua che il fratello non si è riconciliato con te; non ingannarla con falsi ragionamenti perché essa conosce i tuoi segreti e ti accusa al momento dell’uscita da questo mondo, mentre nel tempo della preghiera diventa per te un inciampo.

Centurie sulla carità, 4,33

 

(Massimo il Confessore, In tutte le cose la “Parola”, Introduzione, scelta e traduzione a cura di Lisa Cremaschi e Biancamaria Mariano, Ed. Qiqajon, Magnano, BI  2008, pp. 185-185; 192-194)

 

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