N.02
Marzo/Aprile 2025

I giovani tra esodo ed esotico

La ricerca di Neverland, la mitica “isola che non c’è” di Peter Pan, ci offre le coordinate per inseguire le domande e le ragioni che animano tantissimi giovani desiderosi di realizzare i propri sogni. Purtroppo non basta “la seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino”, considerato che internet, con un click, ci porta “il cielo in un video”, obbligando il cammino e l’esplorazione a singolari rac­conti dell’era Guttemberg.
Nonostante l’evidente cambiamento culturale che ha modificato le categorie di spazio e tempo, i giovani continuano a sognare, a “guardare le stelle”, perché si avverino i loro desideri, a muoversi, come pellegrini o nomadi, lungo le traiettorie che portano all’utopia di una realtà più corrispondente alle proprie aspirazioni.
Vorremmo, attraverso il metaforico viaggio di Peter Pan verso Neverland, poter cogliere alcune tendenze giovanili che esprimono e realizzano la voglia di evasione o la semplice chimera di un tenta­tivo di riscatto, un approdo esotico o un esodo verso la libertà.
L’attuale ambiente culturale, definito come spazio della liquidità o del nichilismo, dove sembra che i giovani siano invasi dall’indif­ferenza e dalla noia, l’immediatezza della comunicazione digitale svela un superamento delle analisi pessimistiche e rintraccia, lungo i tragitti delle “navigazioni” digitali, nel vasto mare dello spazio dei social network, l’indefinito desiderio di andare oltre, di sconfinare al di là degli steccati che imprigionano e riducono le prospettive socioculturali. I giovani hanno delle prospettive? I loro sguardi hanno la profondità della lungimiranza? Solo una vita “prospettica” permet­te di progettare e compiere delle scelte di felicità e, per esercitare l’arte della prospettiva, bisogna allenarsi a guardare molto lontano, ad andare oltre l’immanente, a varcare i confini, tante volte, anche della realtà, insomma, a sconfinare, sognando Neverland.

 

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