Il coraggio di riabbracciare la speranza
La Disney-Pixar conquista con 'Elio', cartoon che fotografa i dolori dell’infanzia ma anche sogni e desideri di futuro. Tra gli omaggi, E.T. L’extra-terrestre ed Explorers
La Disney torna a raccontare con efficacia il mondo dell’infanzia tra sogni avventurosi e temi-valori che fanno scuola. Parliamo di Elio, 29° lungometraggio del comparto Pixar. Alla regia Domee Shi, Madeline Sharafian e Adrian Molina. Un titolo colorato e coinvolgente che omaggia i classici del genere fantascienza come E.T. L’extra-terrestre (1982), Explorers (1985), Navigator (1986) o La storia infinita (1984). A ben vedere, il film mette a tema anche topos di stringente attualità come isolamento e solitudine nella società che spesso i bambini (ma non solo) sperimentano; e anche il valore dell’amicizia e della solidarietà, soprattutto in momenti difficili dove sono in gioco dialogo e cultura della pace.
La storia. Elio è un undicenne orfano affidato alla zia Olga, maggiore dell’Air Force. Elio si sente sempre fuori posto, infelice e senza amici. Convinto che esista una vita nello Spazio, è costantemente attaccato a una radio in cerca di messaggi alieni, lanciando “SOS” per farsi venire a prendere. Alla fine, la sua richiesta viene accolta ed è teletrasporto nel Comuniverso, un’organizzazione interplanetaria guidata da leader provenienti da varie galassie. Per Elio è un sogno che si avvera. In poco tempo stringe amicizia con l’alieno Glordon, una creatura tenera e gentile, figlio però dello spietato conquistatore Grigon…
Il personaggio conquista lo spettatore perché accosta difficoltà dell’infanzia con la luminosa energia positiva tipica dei bambini, che vedono possibilità anche là dove non sembra essercene traccia. I bambini hanno un coraggio verde brillante, quello dei sogni, degli ideali, che non indietreggia davanti alle paure. Elio ha perso tutto troppo presto: non ha più genitori, non vive più nella sua casa e ha dovuto ricominciare da capo insieme alla zia Olga, che per quanto si adoperi fatica a essere genitore. Elio costruisce così strumenti radio per lanciare messaggi nello Spazio, chiedendo a gran voce che qualcuno da altri pianeti o galassie lo venga a “rapire”, lo porti lontano dall’infelicità che sperimenta sulla Terra. I temi dell’infanzia ferita sono evidenti, ma la Disney usa il suo talento creativo per ribaltare la prospettiva nell’orizzonte della possibilità: Elio compie la sua fuga-impresa nello Spazio, ma ben presto comprende che nessun posto è come la sua casa e che l’infelicità non si sconfigge sottraendosi al dolore, bensì affrontandolo, chiedendo magari aiuto a chi è accanto. Elio impara il valore del Noi, del Noi solidale, e così sconfigge i suoi mostri interiori.
Consigliabile, semplice-poetico, per dibattiti.
Schermi paralleli: Parlando di storie per l’infanzia segnate da difficoltà e desiderio di riscatto da recuperare il cult I Goonies (The Goonies, 1985) che nel 2025 festeggia 40 anni dall’uscita in sala. Diretto da Richard Donner, su copione di Chris Columbus e soggetto di Steven Spielberg, il film è un racconto avventuroso che mette a tema amicizia, solidarietà e speranza con twist di brillante adrenalina tra galeoni pirati e gangster strampalati. Un racconto di evasione della Hollywood anni ’80 che ha lasciato il segno.