Dio salva
Obbedire alla realtà così come si presenta, a volte ruvida e spigolosa è la via per la vita vera. È la via per un incontro autentico con il Dio della storia e della salvezza. Ce la indica san Giuseppe, questa via. Uomo giusto che ha saputo fidarsi di Dio e accogliere la salvezza nella storia che gli veniva preparata.
Riportiamo alcuni stralci dal libro In carne e ossa. Le virtù teologali e i consigli evangelici vissuti da chi ha incontrato Cristo di Manuel Valenzisi.
L’obbedienza è l’esperienza che il Signore ha cura di noi, è la possibilità che diamo a Dio di mostrarsi a noi come provvidente. L’obbedienza, in fondo, è la fede nella Provvidenza. […]
Giuseppe prende con sé Maria a motivo di Cristo. Non perché Maria è sua promessa sposa, ma perché accoglie il mistero. Diventa custode di Gesù e quindi sposo di Maria.
L’obbedienza a ciò che accade – entrare nella propria storia, nella propria vocazione – per Giuseppe significava essere sposo di Maria. E poteva farlo solo a motivo di Cristo. Allora, per obbedire alla tua chiamata, da dove devi ripartire? Da Cristo. Accogliere Cristo dentro il tuo progetto infranto. E così il progetto si realizza.
La realizzazione personale non avviene finché sei tu a cercarla. Neanche se è una realizzazione spirituale. Può avvenire solo quando accogli Cristo in quello che stai vivendo. Anche quando non sembra Gesù. Anche quando ti sembra che tutto si stia rompendo. […]
Vedere la realtà che accade – anche quella negativa – come è possibilità di entrare nel mistero di Dio anche se quella realtà non l’hai voluta, anche se è frutto del peccato o della malizia altrui, se tu la accogli e accogli Cristo li dentro, allora il signore realizzerà anche i tuoi desideri più profondi. […]
Allora anche tu chiama “Gesù” (cfr. Mt 1,21) ciò che stai vivendo. Anche ciò che ti sembra negativo, chiamalo “Gesù”, “Dio salva”. «Tu lo chiamerai Gesù». E riconoscerai l’azione di Dio anche lì.
(Manuel Valenzisi, In carne e ossa. Le virtù teologali e i consigli evangelici vissuti da chi ha incontrato Cristo. Meditazioni, 2025, pp. 40-44)