Mi abbandono a te
Abbandonarsi con fiducia e gratitudine nelle mani del Padre. In questa azione, che ricalca l’ultimo atto di affidamento del Cristo sulla croce, Charles de Foucauld scorge il segreto di una vita lieta.
Riportiamo un breve testo di Jean François Six, nel quale descrive questa intuizione del santo.
«Padre, nelle tue mani raccomando il mio spirito». «È l’ultima preghiera del nostro Maestro, del nostro Diletto… Possa essere anche la nostra… E sia non soltanto la preghiera dei nostri ultimi istanti, ma quella di ogni nostro momento: Padre, mi raccomando alle Vostre mani; Padre, mi abbandono a Voi, mi affido a Voi, Padre mio, fate di me tutto quello che vi piacerà; qualunque cosa Voi facciate di me, Vi ringrazio; grazie di tutto: quando la Vostra volontà sia fatta in me, Dio mio, quando la Vostra volontà sia fatta in tutte le Vostre creature, in tutti i Vostri figli, in tutti coloro che Voi amate, io non desidero altro, mio Dio; abbandono la mia anima nelle Vostre mani; ve la do, mio Dio, con tutto l’amore del mio cuore, perché Vi amo, ed è per me un bisogno che nasce dall’amore il darmi, l’abbandonarmi senza limiti alle Vostre mani; mi abbandono alle Vostre mani con fiducia infinita, perché siete il mio Padre».
(Jean François Six, Itinerario spirituale di Charles de Foucauld, Morcelliana 1961, p. 177)