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Vivere nella vita

La bellezza è negli occhi di chi la contempla. La bellezza è nell’occhio nuovo dell’uomo nuovo, nell’occhio di chi sa riconoscere la novità di Dio in una realtà che appare immutata e immutabile.

L’uomo nuovo vive in un mondo che viene continuamente creato e rinnovato. Vive in questo regno di rinnovamento e creazione, vive nella vita.

Riportiamo un breve testo di Thomas Merton dall’opera Scrivere è pensare, vivere, pregare.

 

Per l’«uomo vecchio» tutto è vecchio: ha visto tutto, o così crede. Ha perso la speranza in qualcosa di nuovo, quel che lo soddisfa è il «vecchio» cui si aggrappa, temendo di perderlo, ma certamente non ne è felice. Così si mantiene «vecchio» e non può cambiare. Non è aperto ad alcuna novità, la sua vita è stagnante e futile: sì, può esserci molto movimento, un cambiamento che non porta cambiamento. «Plus ça change, pus c’est la même chose».

Per l’«uomo nuovo» tutto è nuovo, anche il vecchio viene trasfigurato nello Spirito Santo ed è sempre nuovo. Non c’è nulla a cui aggrapparsi. Nulla in cui vere speranza tra le cose passate: sono nulla.

L’uomo nuovo è colui che trova della sostanza là dove gli occhi della carne non riescono a vederla, dove non c’è ancora, e dove viene all’essere nel momento in cui la guarda.

L’uomo nuovo vive in un mondo che viene continuamente creato e rinnovato. Vive in questo regno di rinnovamento e creazione, vive nella vita.

L’uomo vecchio vive senza vita, vive nella Morte e si avvinghia a ciò che è morto proprio in quanto si avvinghia a essa. Eppure impazzisce per i cambiamenti, come se lottasse con i legami della morte: la sua lotta è meschina e non può essere sostituto alla vita.

 

(Thomas Merton, Scrivere è pensare, vivere, pregare, Garzanti 2001, pp.179-180)