N.05
Settembre/Ottobre 2018

Letture

Bloc-notes vocazioni

Vito Angiuli. Ha scritto “t’amo” sulla roccia. Don Tonino Bello accompagnatore vocazionale”, Edizioni San Paolo 2018.

Il libro conduce il lettore a rintracciare la figura di un don Tonino Bello poco noto: l’educatore di coloro che, come lui, avevano avuto il sentore di una chiamata particolare; una chiamata di dedizione a Cristo, alla Chiesa e, di conseguenza, all’umano in ogni sua espressione. Formatore e appassionato curatore di vocazioni con l’impegno di tutto se stesso: innamorato della sua vocazione, sapeva fare innamorare gli altri della chiamata di Dio, sapendo leggere nei cuori, curando i rapporti personali senza mai massificare le relazioni, costruendo ponti di dialogo e di misericordia.

 

Maria M. Cavrini. La stella di Myriam. Un romanzo del cuore. Prefazione di Dacia Maraini.  Edizioni Itaca, Castel Bolognese 2018

Il romanzo è l’invito a un cammino del cuore , il luogo in cui cielo e terra infinito e finito, si incontrano. La protagonista è Myriam, che compie il proprio viaggio in compagnia della sua stella. L’autrice monaca clarissa di Città della Pieve ha scritto altri libri ed è responsabile della rivista “Forma Sororum”. “Il testo non è altro che una ricerca colta inesauribile delle ragioni della fede, della necessità che Suor Cavrini  vuole mostrarci, di quel dialogo con Dio che ci salverà dai mail del mondo”(dalla prefazione di Dacia Maraini)

 

 

 

Maurizio Botta, Sto Benissimo , soffro molto.  Edizioni Studio Domenicano,  Bologna 2017.

C’è la vita con le sue passioni, le battaglie e ì conflitti interiori. C’è l’uomo con i suoi “cinque pani e due pesci”, la routine quotidiana disarmante e la modernità che fagocita, c’è il dubbio e l’illuminazione nei sei “Passi” raccolti nel testo.. C’è Giorgio Gaber, il Signore degli anelli, Facebook, il Vangelo, san Filippo Neri e i Padri del deserto. C’è la dimostrazione che Dio è qui e ora, che la fede è viva ed è l’unico viatico a una vita piena e felice. Non c’è retorica ma uno sguardo lucido e disincantato, scanzonato e giovane, uno sguardo ragionevole. È la ragionevolezza della fede cristiana che non discende da un pulpito ma scende in strada, tra le inquietudini e le contraddizioni del nostro tempo, che si fa interrogare senza formalismi e indica la via. Siate “pronti sempre a rispondere a chiunque domandi ragione della speranza che è in voi” scriveva Pietro nella sua prima lettera.

 

 

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