N.06
Novembre/Dicembre 2021

Scautismo

 

«…il vero modo di essere felici
è quello di procurare la felicità agli altri.
Cercate di lasciare questo mondo un po’ migliore
di quanto non l’avete trovato e,
quando suonerà la vostra ora di morire,
potrete morire felici nella coscienza
di non aver sprecato il vostro tempo,
ma di avere fatto del nostro meglio.
“Siate preparati” così, a vivere felici e a morire felici».

da L’ultimo messaggio di B.-P. agli Esploratori

 

 

Lo Scautismo è, come dichiarato nel 1924 dalla Conferenza Internazionale dello Scautismo di Copenaghen, “un movimento di carattere nazionale, internazionale e universale, il cui scopo è dare ad ogni nazione e al mondo intero una gioventù che sia fisicamente, moralmente e spiritualmente forte”. Nato nel 1907 da un’idea del tenente generale inglese Robert Baden-Powell (chiamato affettuosamente B.P. dagli Scout di tutto il mondo), questo metodo educativo è fondato sull’«imparare facendo» attraverso attività all’aria aperta e in piccoli gruppi: è uno dei più grandi movimenti al mondo di educazione non formale. La parola Scout, che significa in lingua inglese «ricognitore, esploratore», fu scelta da Baden-Powell pensando ai ragazzi e ai molteplici orizzonti che essi potevano scoprire.

 

Nel 1887, troviamo B.-P. di stanza in Africa: qui gli indigeni gli dettero il nome di Impeesa “il lupo che non dorme mai”, per il suo coraggio, la sua bravura di esploratore e la sorprendente abilità nel seguire le tracce. Nel 1899, tenne Mafeking assediata contro un numero esorbitante di nemici: per organizzare la difesa, l’allora colonnello dovette ricorrere a molte nozioni personali di sopravvivenza. Nella città assediata venne istituito il Corpo dei cadetti di Mafeking, un gruppo organizzato di giovani di supporto utilizzato per lo svolgimento dei servizi logistici come quello di postino, ausiliario o vedetta. Questo corpo fu molto importante per la nascita del movimento, in quanto fu di grande ispirazione a Baden-Powell. A tutti i ragazzi venne successivamente dato un distintivo recante una bussola e una punta di lancia, molto simile a un giglio, che sarà poi adottato come simbolo ufficiale dello Scautismo.

Nel 1901, tornò in Inghilterra elevato ad eroe nazionale per la sua impresa, e scoprì che la sua personale popolarità ne aveva riversata altrettanta sul libro Aids to Scouting, piccolo libro di istruzioni alla sopravvivenza che aveva scritto nel 1899 per i soldati. Esso veniva usato inaspettatamente da vari insegnanti e da vari gruppi giovanili come primo manuale di sopravvivenza.

 

«Più tardi, quando entrai nell’Esercito, trascorsi un interminabile grande gioco cacciando in India e in Africa e vivendo insieme ai guardaboschi del Canada. Poi, divenni un vero scout nelle campagne del Sudafrica. Bene, io ero così contento di quel genere di vita, che pensai: “i ragazzi non potrebbero fare anche loro qualche esperimento del genere nel loro Paese?”»

(Robert Baden-Powell,  Scautismo per ragazzi)

 

B.-P. vide in questo una grande occasione di aiutare i ragazzi del suo Paese a divenire veri uomini. Decise così di scrivere un libro appositamente per loro: mise insieme una raccolta sulla formazione dei giovani in tutte le epoche, dagli Spartani, agli antichi Britanni, ai Pellirosse fino ai suoi tempi. Nel 1907 Robert Baden-Powell, per testare le sue idee, raccolse ventuno ragazzi e tenne un campo di una settimana nell’isola inglese di Brownsea. Il campo fu un gran successo.

 

Nei primi mesi del 1908, fece uscire in sei fascicoli, illustrati da lui stesso, il manuale di formazione Scautismo per Ragazzi. Lo scritto ottenne un successo di proporzioni inimmaginabili anche per lo stesso Baden-Powell, e rappresentò le fondamenta dell’intero movimento Scout, rimanendo ancora oggi un punto di riferimento fisso per tutti gli Esploratori e per tutte le Guide del mondo. Il testo infatti parla direttamente ai ragazzi: B.-P. fa passare il suo metodo pedagogico tramite il linguaggio dei ragazzi, semplice, talora scarno, che alterna suggerimenti pratici, insegnamenti morali e aneddoti vari, spesso tratti dalle sue esperienze di vita.

 

«Io ho messo in questo libro tutto ciò che è necessario a fare di te un buono scout. Perciò, avanti, leggi il libro, fai una buona pratica di ciò che ti insegna, e io spero che tu possa avere la stessa gioia di quel bel periodo che io ho trascorso da scout».

(Robert Baden-Powell, prefazione di Scautismo per ragazzi)

 

Nel 1910, lasciò l’esercito per fondare la The Boy Scouts Association: il movimento si era diffuso così tanto che B.-P. si rese conto che lo Scautismo sarebbe stato la missione della sua vita. Ebbe la percezione che avrebbe fatto di più per il suo Paese formando le generazioni nascenti in buoni cittadini che dedicandosi alla formazione di pochi uomini per futuri possibili conflitti.

 

Inizialmente, il movimento Scout era solamente maschile, ma anche le ragazze volevano entrarne a far parte. Per questo motivo, Baden-Powell, con l’aiuto di sua sorella Agnes, diede vita al movimento parallelo del Guidismo rivolto alle ragazze. Agnes Baden-Powell divenne quindi la prima presidente della The Girl Guides Association: nel 1920 la presidenza dell’associazione passò alla moglie di Baden-Powell, Olave.

 

«È qui dunque lo scopo più importante della formazione scout: educare. Non istruire, si badi bene, ma educare; cioè spingere il ragazzo ad apprendere da sé, di sua spontanea volontà, ciò che gli serve per formarsi una propria personalità.»

(Robert Baden-Powell, Scautismo per ragazzi)

 

Nei suoi scritti, Baden-Powell schematizza il metodo educativo scout in quattro punti cardine: carattere (far raggiungere ai ragazzi l’autonomia e l’indipendenza, e far sviluppare la sensibilità all’osservazione per riuscire a cavarsela al meglio anche nelle difficoltà); abilità manuale (imparare, attraverso giochi ed attività, ad usare le proprie mani ed a sfruttare il materiale di cui si dispone); salute e forza fisica (insegnare al ragazzo ad essere personalmente responsabile della propria salute e come acquistarla e conservarla); servizio del prossimo (porre i ragazzi al servizio della comunità, passare da “cosa mi può dare la vita” a “cosa posso dare io nella vita”).

I quattro punti precedenti hanno come fondamento e fine la formazione morale e religiosa, che investe ed unifica tutto il cammino dell’uomo. Cuore del metodo scout sono la Legge e la Promessa, codici di valori di vita che ogni scout deve impegnarsi a rispettare facendo del suo meglio.

 

 

In Italia, sono presenti diverse associazioni, le principali cattoliche sono l’Agesci (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) e l’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici della Federazione dello Scautismo Europeo. La prima appartiene all’Organizzazione mondiale del movimento scout (chiamata nelle due lingue ufficiali WOSM, World Organization of the Scout Movement o OMMS, Organisation mondiale du mouvement scout), mentre la seconda, indicata anche come Scouts d’Europa – FSE, è membro dell’Unione Internazionale delle Guide e Scouts d’Europa – Federazione dello Scautismo Europeo (UIGSE-FSE).