N.06
Novembre/Dicembre 1993

L’incontro biennale dei Direttori dei CDV e i seminari residenziali

La pastorale delle vocazioni dunque fa parte della pastorale unitaria, organica e d’insieme, della Chiesa locale, sia a livello diocesano che parrocchiale; essa è dentro la pastorale ordinaria per vocazionalizzarla, perché non c’è catechesi ed evangelizzazione, liturgia e preghiera, carità ed impegno apostolico che non richieda vocazioni e non inviti a scelte vocazionali. Per favorire una pastorale vocazionale unitaria si richiede in ogni Chiesa particolare la presenza operante del Centro Diocesano Vocazioni. Lo afferma il Documento conclusivo del II Congresso Internazionale per le Vocazioni al n. 57.

 

 

Gli incontri dei Direttori del CDV d’Italia

Ho riportato – in partenza – quanto scriveva Mons. Ambrosanio, attuale Arcivescovo di Spoleto e allora Vescovo Ausiliare di Napoli e Presidente della Commissione CEI per l’Educazione Cattolica, nella presentazione degli Atti del I Incontro dei Direttori dei CDV d’Italia. E l’ho fatto perché presenta nel migliore dei modi una delle iniziative del CNV che, nel decennio, si sono rivelate particolarmente importanti e feconde.

L’intuizione è chiara: il raggiungimento dell’obiettivo di una pastorale vocazionale unitaria comporta una sinergia di responsabilità senza la quale ogni prospettiva avrebbe finito per rivelarsi velleitaria.

Costituire in ogni diocesi il CDV e formare in maniera permanente i Direttori dei medesimi era visto come essenziale. Contemporaneamente il far sì che la pastorale vocazionale unitaria promossa e realizzata dal CNV fosse il frutto della convergenza di tutti e fosse – in fin dei conti – la realizzazione di quanto studiato, desiderato e pensato utile da tutti gli operatori pastorali diveniva altrettanto importante.

Gli “Incontri” (così li abbiamo subito voluti chiamare per distinguerli da ogni altra iniziativa e per dare ad essi un tono preciso di corresponsabilità) sono stati immaginati, fin dall’inizio, come momento di fraterna condivisione del cammino. Un momento introduttivo e poi intere giornate di preziosa “raccolta di esperienze” attorno al tema messo a fuoco nell’incontro stesso.

 

 

I Incontro (Settembre 1983)

“La pastorale delle vocazioni nelle chiese particolari italiane”

È da poco nelle nostre mani il documento conclusivo del II Congresso Internazionale per le Vocazioni che porta il titolo “Sviluppi della cura pastorale delle vocazioni nelle Chiese particolari. Esperienze del passato e programmi per l’avvenire”. Non è pensabile che il primo incontro possa prescindere anche solo marginalmente da questa ricchezza che è stata messa nelle nostre mani. Del resto già i Convegni Nazionali di Studio avevano messo in evidenza la centralità della Chiesa particolare (la Diocesi) nella realizzazione di un nuovo e vigoroso impegno vocazionale. I direttori dei CDV si trovano di fronte a responsabilità relativamente nuove e sentono il bisogno di comprendere, orientarsi.

In particolare, dopo la necessaria premessa teologico-pastorale ci si sofferma sulla identità del CDV e sui rapporti del CDV stesso con la pastorale ordinaria della Diocesi.

È, infine, in questo primo incontro che i Direttori decidono la cadenzatura biennale dei loro incontri. E così sarà fino ad oggi.

 

 

II Incontro (Agosto 1985)

“La promozione della vocazione religiosa nella missione della Chiesa, oggi”.

Acquisito il concetto che i Centri Diocesani Vocazioni sono gli organismi che le chiese particolari si danno per promuovere una autentica pastorale vocazionale unitaria e acquisito che la loro stessa struttura e composizione dice comunione, convergenza di tutti gli animatori vocazionali e gli operatori pastorali, la domanda alla quale il II Incontro intende rispondere è essenzialmente come coniugare la dimensione unitaria dell’impegno con la promozione della specificità delle vocazioni consacrate. Sono presenti a questo incontro anche i responsabili regionali dei Religiosi e delle Religiose; rappresentanti dei Missionari, dei Diaconi permanenti, dei Laici consacrati.

La pastorale vocazionale unitaria finisce per approfondire che unitario non significa “generico” e i religiosi finiscono per comprendere che lavorare insieme non è uno smantellare la propria specifica proposta.

 

 

III Incontro (Settembre 1987)

“La dimensione vocazionale nella Pastorale Giovanile: verifica di iniziative e proposta di itinerari”.

C’è, nella chiesa italiana, una forte risonanza delle scelte di questi ultimi anni operate specialmente dal Papa. Il 1985 ha visto il 1° incontro mondiale dei giovani; è stato definito anno internazionale della gioventù ecc. Le stesse diocesi hanno in cantiere come scelta prioritaria la scelta dei giovani ecc.

La pastorale vocazionale da una parte sente che questo “mondo” è particolarmente importante per la sua azione perché di fatto la maturazione vocazionale della persona avviene nella giovinezza; dall’altra sente che la sua presenza non può non essere incisiva laddove si studiano progetti e si realizzano iniziative per i giovani: la dimensione vocazionale non può infatti non essere elemento costitutivo delle proposte ai giovani. I Direttori si chiedono così come realizzare nelle diocesi una più capillare presenza nelle vie della pastorale giovanile.

 

 

IV Incontro (Settembre 1989)

“Il servizio del CDV alla Parrocchia”.

La Diocesi si articola e si struttura, nella dimensione territoriale della pastorale, in parrocchie. Più volte i Direttori dei CDV hanno fatto presente che l’animazione vocazionale della diocesi non può prescindere dalle parrocchie ed hanno denunciato le non poche difficoltà e divenire interlocutori delle medesime. L’incontro diventa l’occasione preziosa per fare il punto sull’argomento ed offrirci orientamenti chiari, organici e sufficientemente completi per il nostro servizio alle parrocchie.

 

 

V Incontro (Settembre 1991)

“Il CDV a servizio del Piano Pastorale della Chiesa particolare”.

C’è una sensibilità crescente, nella Chiesa italiana, alla programmazione pastorale. Gli annuali piani pastorali della CEI per gli anni ‘80 lasciano il posto agli orientamenti pastorali per tutti gli anni ‘90, consegnando alle Diocesi la responsabilità di mediare – a livello di programmazione dettagliata e annuale – tra piani e programmi. Molte Diocesi hanno appena terminato o stanno realizzando una forma di coinvolgimento antica ma riscoperta: il sinodo diocesano. Si assiste ad un nuovo “lavorio” nelle diocesi per dar vita a piani impegnativi e coinvolgenti. La pastorale vocazionale si sente interpellata. L’incontro fa il punto e apre prospettive in tal senso.

 

 

VI Incontro (Settembre 1993)

“La costitutiva risonanza vocazionale nell’educazione dei giovani alla fede”. 

Il tema dell’incontro è dettato da una frase del Piano Pastorale della CEI per gli anni ‘90: “Evangelizzazione e Testimonianza della carità”. Tra le priorità che il Piano sottolinea quella dei giovani è considerata urgente. La CEI, nel frattempo, ha dato vita al Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile. Diventa prioritario anche per i Direttori dei CDV confrontarsi con questo argomento e con queste nuove prospettive. Nelle Diocesi dobbiamo riuscire a rendere operativo quello che ormai nella chiesa italiana ha finito per essere acquisito: vocazione, vocazioni e giovani hanno assonanze profonde e indispensabili.

 

 

I seminari residenziali

A partire dal 1984 il CNV promuove e realizza annualmente, nell’Agosto, ad Assisi, un seminario residenziale per animatori vocazionali; a partire dal 1986, sempre ad Assisi, nella settimana dopo Pasqua, un seminario residenziale sulla Direzione Spirituale.

 

Seminario residenziale per animatori vocazionali

Ogni anno, un centinaio di persone si riuniscono ad Assisi per una settimana. Direttori di CDV di nuova nomina; responsabili dell’animazione vocazionale dei propri Istituti di vita consacrata; giovani preti ecc., vengono invitati a questo momento di preghiera, studio, scambio di esperienze al fine di formarsi ad una prospettiva consapevole di impegno per le vocazioni.

I fondamenti teologici e pastorali; le vie dell’impegno; la diversificazione delle responsabilità; gli organismi di servizio ecc., sono normalmente i temi messi a fuoco.

Una convivenza in piccoli gruppi e un rapporto particolare con Assisi creano il clima necessario perché ormai questi seminari facciano parte dei ricordi belli di tanti di noi.

 

Seminario residenziale per la Direzione Spirituale

Nasce, come iniziativa, all’interno della tematica, certamente più vasta ma che dal tema non può prescindere, dell’accompagnamento vocazionale. La preoccupazione è evidente: formare accompagnatori. E così ogni anno oltre cento persone, con il metodo sperimentato per l’altro seminario, si raccolgono ad Assisi nella settimana dopo Pasqua per pregare, riflettere e studiare gli aspetti spirituali, psicologici, pastorali della direzione spirituale a servizio dell’accompagnamento vocazionale. È una iniziativa che ha trovato un favore crescente e una qualificazione sempre maggiore che la colloca tra le iniziative sicuramente più importanti del servizio del Centro Nazionale Vocazioni, non solo alla pastorale vocazionale, ma alla Chiesa italiana tutta.