La colpa mi ha reso umile
Non ho niente nelle mie opere di cui possa gloriarmi, non ho niente di cui vantarmi e pertanto mi glorierò in Cristo. Non mi glorierò perché sono giusto, ma mi glorierò perché sono stato redento. Non mi glorierò perché sono esente da peccati, ma mi glorierò perché i peccati mi sono stati rimessi. Non mi glorierò perché sono stato d’aiuto né perché qualcuno mi è stato d’aiuto, ma perché Cristo è avvocato per me presso il Padre, perché il sangue di Cristo fu versato per me. La mia colpa è divenuta per me il prezzo della redenzione, attraverso cui Cristo è venuto a me. Per me Cristo ha assaporato la morte. È più proficua la colpa dell’innocenza. L’innocenza mi aveva reso arrogante, la colpa mi ha reso umile.
(Ambrogio, Giacobbe e la vita beata, I,6,21: Saermo, III, Milano-Roma 1982, pp. 251.253).
Clicca qui per leggere altri testi a cura dei Monaci Camaldolesi dell’Eremo San Giorgio.