N.03
Maggio/Giugno 2022

«Andate…

…dici a ogni svolta del Vangelo. Per essere con te, sulla tua strada, occorre andare anche quando la nostra pigrizia ci scongiura di sostare. Tu ci hai scelto per essere in un equilibrio strano. Un equilibrio che non può stabilirsi né tenersi se non in movimento, se non in uno slancio. Un po’ come una bicicletta che non sta su senza girare, una bicicletta che resta appoggiata contro un muro finché qualcuno non la inforca per farla correre veloce sulla strada. La condizione che ci è data è un’insicurezza universale, vertiginosa. Non appena cominciamo a guardarla, la nostra vita oscilla, sfugge. Noi non possiamo star dritti se non per marciare, se non per tuffarci, in uno slancio di carità» (M. Delbrêl, La gioia di credere, 84). 

Qualche anno fa, nel suo Messaggio per la 48a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, papa Benedetto XVI invitò a proporre le vocazioni nella Chiesa locale: «Occorre – scrisse il Pontefice – che ogni Chiesa locale si renda più sensibile e attenta alla pastorale vocazionale, educando ai vari livelli, familiare, parrocchiale, associativo, soprattutto i ragazzi, le ragazze e i giovani […] a maturare una genuina e affettuosa amicizia con il Signore, coltivata nella preghiera personale e liturgica; ad imparare l’ascolto attento e fruttuoso della Parola di Dio, mediante una crescente familiarità con le Scritture […] a vivere la gratuità e la fraternità nei rapporti con gli altri […]. Proporre le vocazioni nella Chiesa locale, significa avere il coraggio di indicare […] questa via impegnativa della sequela di Cristo […]. La capacità di coltivare le vocazioni è segno caratteristico della vitalità di una Chiesa locale» (Benedetto XVI, Messaggio per la 48a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, 15 novembre 2010).

A distanza di un decennio molte cose sono cambiate: la situazione culturale in continua accelerazione, la pandemia di covid-19 l’instabilità politica e sociale in molte parti del mondo. Eppure, non può spegnersi nel cuore dei discepoli e dei pastori l’anelito alla cura di quella scintilla di vocazione che il Battesimo semina nel cuore di ogni uomo. Durante l’Angelus dello scorso 26 dicembre, nel consegnare la Lettera agli sposi papa Francesco ha espresso «una preoccupazione vera, almeno qui in Italia: l’inverno demografico. Sembra che tanti abbiano perso l’aspirazione di andare avanti con figli; tante coppie preferiscono rimanere senza o con un figlio soltanto. Pensate a questo: è una tragedia […]. Facciamo tutti il possibile per riprendere una coscienza, per vincere questo inverno demografico che va contro le nostre famiglie, contro la nostra patria, anche contro il nostro futuro» (Francesco, Angelus, 26 dicembre 2021). Chissà se andare alle radici di questo fenomeno non ce ne faccia riconoscere di simili anche nell’affievolirsi del coraggio dell’annuncio del Vangelo, della vocazione battesimale, delle vocazioni in tutte le loro forme e permetta al nostro cuore di ardere ancora così da appassionarci della fecondità dello Spirito.