Disporsi alla preghiera
O Cristo Gesù, una volta i tuoi discepoli vennero a te domandando: “Signore, insegnaci a pregare” (Lc 11,1). Tu aderisti alla loro richiesta e insegnasti loro la preghiera, le cui sante parole da allora non si spensero più sulle labbra degli uomini, dalle quali continueranno a salire fino alla fine del mondo.
Questo insegnamento era per tutti, e mai nulla né verrà mai tolto né aggiunto. Ma esso non giova se tu non lo dai in continuazione, a ognuno di noi e a ogni ora, e perciò ti diciamo anche noi: “Signore, insegnaci a pregare.”
Insegnami a comprendere che senza la preghiera il mio intimo inaridisce e la mia vita perde consistenza e forza. Rimuovi da me le chiacchiere degli avvenimenti e delle necessità, dietro le quali si nascondono pigrizia e rivolta. Dammi serietà e salda decisione e aiutami, con l’obbedienza e l’abnegazione, a imparare ciò che è indispensabile per la salvezza. Insegnami a parlarti nella serietà della verità e nell’intimità dell’amore.
Spetta a te accordarmi la pienezza interiore della preghiera e io ti supplico, dammela a tempo opportuno. Prima di tutto la preghiera è verità e servizio: illuminami, affinché io comprenda la verità, e fortificami, affinché io serva fedelmente. Amen.
(Romano Guardini, Preghiere teologiche, Morcelliana, Brescia 1950, pagg. 49-503)
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