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Mi ama per niente

Quale grazia fare esperienza dell’amore gratuito ed eterno di Dio!

La radice dell’amore divino è nella sua gratuità. Egli ci ama non perché siamo buoni, ma ci rende buoni amandoci.

“L’amore di Dio non suppone nulla in me e mi trasforma. La santità dipende tutta dal credere di essere amati così e dall’abbandono a questo amore”.

Riportiamo un breve testo di Mariano Magrassi dall’opera Amare con il cuore di Dio.

 

«Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità» (Ef 1,3-4).

Cosa vuol dire «prima della creazione del mondo»?

Vuol dire che non c’era ancora niente, non c’era il cielo, non c’era la terra e non c’ero neanch’io. Però c’era Lui che pensava già a me e mi avvolgeva con il suo amore. Mi ha pensato da sempre e mi ha amato da sempre: l’amore di Dio per me è eterno.

È un pensiero che fa venire il capogiro. Non c’era ancora niente, ma c’era già all’origine primigenia delle cose, una tenerezza infinita che mi avvolgeva: ora si compiace in me perché vedendo me vede il Figlio e dice su di me: «Tu sei il mio figlio prediletto nel quale ho posto le mie compiacenze» (Mc 1,11). All’inizio c’era il nulla ed egli ha amato questo nulla. È questo nulla che fonda la gratuità del suo amore.

Il Signore mi ha amato per niente, senza perché. L’ha detto stupendamente S. Tommaso: «La radice ultima dell’amore divino è nella sua gratuità».

Mi ama per niente. Questo si ricollega a un altro principio enunciato da S. Tommaso: «Non mi ama perché sono buono, ma mi rende buono amandomi».

È una certezza che mette in cuore tanta pace e tanta forza. Se Dio mi masse per qualcosa potrei sempre pensare che se questo qualcosa non ci fosse più egli non mi amerebbe più. E invece i cieli e la terra possono crollare, ma l’amore di Dio non crollerà mai. È un more che non si arrende mai essendo fondato sul nulla.

L’amore di Dio non suppone nulla in me e mi trasforma. La santità dipende tutta dal credere di essere amati così e dall’abbandono a questo amore. Io sono una povera e fragile creatura, sono il nulla; ma su questo nulla si posa lo sguardo di Dio, si posa il suo amore. E il nulla fiorisce davanti a Lui perché il suo amore compie in me meraviglie. È un amore onnipotente che si riversa sull’abisso della mia miseria e compie grandi cose.

 

(Mariano Magrassi, Amare con il cuore di Dio, Edizioni Paoline 1983, pp. 36-37)