Memoriellate. Memorie e marmellata – Attività laboratoriale
Premessa
Il laboratorio, con un metodo compositivo (Formenti, Formazione e trasformazione, 2017, Raffaello Cortina), si ispira liberamente a una attività formativa proposta online lunedì 14 febbraio 2022 a GRASS – Circolo di ricreazione di sguardi e pratiche educative (Philo, Scuola di Pratiche Filosofiche) e guidata dal pedagogista e formatore dott. Andrea Prandin che co-conduce il circolo insieme a me e alla prof.ssa Laura Formenti (ordinario Pedagogia della Famiglia, Università degli Studi di Milano Bicocca).
GRASS è uno spazio di pensiero e sperimentazione formativa aperto a chi si occupa a vario titolo di educazione e ha l’obiettivo di promuovere l’epistemologia ecologica e il pensiero eco-sistemico di Gregory Bateson (Verso un’ecologia della mente, 1977; Mente e Natura un’unità necessaria, 1984; Bateson & Bateson, Dove gli Angeli esitano. Verso un’epistemologia del sacro, 1989).
Per un’introduzione al pensiero di Bateson suggerisco:
- La lettura di Gregory Bateson: il pensiero del vivente e la vita di un pensiero di Marco Deriu.
- La visione del film documentario An Ecology of Mind di Nora Bateson (disponibile anche in italiano).
Per maggiori informazioni sul Circolo di ricreazione di sguardi e di pratiche educativa GRASS clicca qui.
Fare esperienza: un laboratorio compositivo
In questo laboratorio compositivo (Formenti, 2017) inviterete un gruppo di giovani e adulti a creare una storia a partire da elementi biografici, ovvero partendo da se stessi, non per finire con se stessi (Madera, 2022) ma per aprirsi agli altri.
Se i conduttori del laboratorio desiderano prepararsi all’attività suggerisco di approfondire l’approccio biografico e il metodo compositivo attraverso la lettura dei seguenti due libri:
- Madera, R. (2022). Il metodo biografico. Come formazione, cura, filosofia. Milano: Raffaello Cortina.
- Formenti, L. (2017). Formazione e trasformazione. Un metodo complesso. Milano: Raffaello Cortina.
Per partecipare invece non è necessaria alcuna preparazione. Tutto ciò di cui ciascun partecipante avrà bisogno sono fogli di carta, penna, forbici e un buon numero di barattoli vuoti della marmellata o altri contenitori che si possono chiudere con il coperchio.
L’obiettivo dell’attività è aprire possibilità nuove di raccontarsi e di vedere la realtà che ci circonda e quello che ci accede per riconnetterci alla bellezza e al mistero della vita.
Il laboratorio può essere realizzato in presenza o anche online. I conduttori avranno cura, dopo aver dato il benvenuto ai partecipanti, a guidarli nella realizzazione di una serie di bigliettini da infilare nei barattoli,
Ecco le istruzioni per l’attività. I conduttori invitano i partecipanti a:
- Ritagliare circa 60 bigliettini (forma e colori a scelta)
- Disporre intorno a sé una ventina di barattoli o contenitori
- Scrivere almeno uno o due bigliettini da mettere poi nei barattoli per le seguenti categorie.
– Luoghi:
- Barattolo dei luoghi piccoli
- Barattolo dei luoghi grandi
- Barattolo dei luoghi d’acqua
- Barattolo dei luoghi persi
- Barattolo delle migrazioni
– Eventi (a cui hai assistito/partecipato/ti hanno raccontato):
- Barattolo degli eventi storici
- Barattolo dei personaggi storici
- Barattolo degli eventi musicali
- Barattolo degli eventi d’amore
- Barattolo degli incontri
– Oggetti
- Barattolo degli oggetti tramandati
- Barattolo degli oggetti rotti
- Barattolo degli oggetti ingombranti
– Sapori
- Barattolo dei sapori di famiglia
- Barattolo dei sapori del dolore
- Barattolo dei sapori dell’amore
- Barattolo dei sapori della storia
– Cicatrici
- Barattolo della cicatrice più lontana
- Barattolo delle cicatrici di famiglia
- Barattolo delle cicatrici più strane
- Barattolo delle cicatrici che mi uniscono agli altri
- Barattolo delle cicatrici che mi uniscono al mondo.
In questa fase i conduttori hanno cura di guidare passo a passo, ovvero barattolo dopo barattolo i passaggi concreti da realizzare. Allo stesso tempo si prendono cura del processo di ricerca ed esplorazione giocosa nella propria memoria che i partecipanti stanno compiendo per andare a scrivere i bigliettini e metterli nei barattoli corrispondenti.
Suggerisco dunque caldamente chi condurrà la pratica di sperimentarla su di sé prima di proporla a qualcun altro.
Sottolineo inoltre che l’obiettivo del laboratorio non è svolgere l’attività in tutte le sue parti o nei tempi, ma attivare una riflessione, un pensiero. Le attività sono dunque una proposta non un’attività didattica da svolgere “bene” o nel modo “giusto”, anzi non c’è un modo giusto o sbagliato per farla.
(Per completare con calma questa prima fase sono necessari 40 minuti circa)
Celebrare la bellezza
L’esperienza continua chiedendo ai partecipanti di pescare a caso dai loro barattoli e condividere con il gruppo uno dei loro luoghi, eventi, oggetti, sapori e cicatrici e se ne hanno voglia raccontare qualcosa di più in merito a quella memoria. Il clima è gioco e leggero e si ispira al noto consiglio di Italo Calvino “Prendete la vita con leggerezza, ché leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore” (da Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio, 1988).
Naturalmente la storia sarà funzionale (non reale), ma partirà da elementi biografici e permetterà ai partecipanti di creare collegamenti inediti, surreali, fantasiosi e originali tra esperienze diverse della propria vita.
(Tempo per scrivere la storia 30 minuti).
Si consiglia una pausa dopo l’esperienza di scrittura creativa (15 minuti circa).
Comprendere e teorizzare
Ritrovati/e dopo la pausa i conduttori avranno il compito di attivare a facilitare una conversazione con e tra i partecipanti. Sarà chiesto loro come è andata l’esperienza e se hanno voglia di condividere un frammento della loro storia.
Piano piano emergeranno ricordi, riflessioni, emozioni a partire dai frammenti di memoriellate. L’obiettivo di questa fase dell’attività è favorire l’ascolto e l’accoglienza reciproca nel rispetto nelle diversità delle proprie storie e punti di vista.
Agire deliberatamente
La fase conclusiva dell’incontro è un rilancio. L’invito è quello di coinvolgere i/le partecipanti a continuare a giocare con le memoriellate lasciando in giro per casa i barattoli per vedere come chi condivide con loro lo spazio domestico possa farsi incuriosire da questa “strana” presenza. Una volta lasciati in giro i barattoli si possono utilizzare per giocare con i componenti della propria famiglia per creare nuove storie a partire dalle memorie in barattolo. Per i partecipanti sarà interessante vedere che conversazioni nasceranno a partire dalla conservazione in vetro di memorie della propria vita.
Se hai trovato interessante questo laboratorio, leggi anche l’articolo Memoriellate. Memorie e marmellata a cura della stessa autrice.