N.02
Marzo/Aprile 1991

La vocazione nel “catechismo dei cresimandi”

Alle soglie della preadolescenza, la chiesa, con la sua azione educativa alla fede, accompagna i fanciulli verso una più consapevole adesione alla persona di Cristo e ad una più partecipata appartenenza alla comunità ecclesiale, grazie alla pienezza dei doni dello Spirito Santo, che li rende capaci di portare al mondo la testimonianza cristiana.

La crescita fisica e spirituale dei ragazzi e delle ragazze sui 12 anni, pone precise esigenze: svolgere un ruolo personale, far qualcosa in famiglia, nel gruppo, nella parrocchia, per sentirsi qualcuno, avviare una prima ricerca sulle motivazioni e sui fondamenti della fede; fare delle scelte autonome, ecc. Perciò, educatori e comunità cristiane si propongono di percorrere insieme un nuovo momento educativo di iniziazione cristiana, un cammino di fede per una più generosa accoglienza della missione di Gesù: “Sarete miei testimoni”; un cammino fatto insieme con i ragazzi per scoprire il valore attuale delle scelte di Cristo, per rivelare il suo volto al mondo, per testimoniare la sua presenza di salvezza e la novità del suo regno.

Dono e missione, disegno di salvezza rivelato e insieme da scoprire e realizzare, regno di amore e di pace già presente nel mondo eppure da edificare: questi aspetti della gratuità e della responsabilità personale si intrecciano nel cammino di crescita nella fede, che si conclude con la celebrazione del sacramento della Confermazione.

Riceverete la forza dello Spirito Santo e sarete miei testimoni nel mondo, sino agli estremi confini della terra” (At 1,8). Le parole del Signore risorto agli apostoli sono la formulazione di fede e il programma di vita che apre il cammino del catechismo “Sarete miei testimoni”.

Primo protagonista lungo l’intero cammino è lo Spirito Santo. L’ascolto e l’accoglienza, l’invocazione e la professione di fede esprimono la risposta, dinanzi alla gratuità del dono. Scegliere, collaborare, testimoniare, impegnarsi, servire, sono alcuni verbi più usati e denotano una prospettiva pedagogica rivolta all’azione e alla partecipazione dei ragazzi per edificare la comunità ecclesiale.

“Con il sacramento della confermazione, i battezzati ricevono il dono ineffabile dello Spirito Santo che li fa nel mondo testimoni di Cristo risorto, artefici e responsabili della ‘convocazione’ e della ‘missione’ della Chiesa.

È dalla confermazione che dovrà maturare, con sempre maggiore incisività, la presenza, la crescita e l’abilitazione ad esercitare molteplici servizi ecclesiali, sia all’interno della comunità cristiana, sia nella vita della società. Il fatto che il sacramento della Confermazione sia celebrato dopo la messa di prima comunione, non deve far pensare che esso sia slegato dal ritmo proprio dei sacramenti della iniziazione. È necessario che la catechesi sulla Confermazione ponga invece in evidenza che sacramento della piena maturità cristiana resta sempre l’Eucaristia e la vita nuova che da essa scaturisce.

Per questo potrà essere utile porre in risalto, nei tempi e nei modi opportuni, come nell’Eucaristia si esprima la ricchezza dei doni e dei ministeri dello Spirito e come in essa trovino il loro fondamento e la loro fonte le grandi vocazioni cristiane, da quella al matrimonio e alla famiglia a quelle di speciale consacrazione, dalle vocazioni al sacerdozio ministeriale alla vocazione missionaria. Dall’Eucaristia il cresimato parte, riconfermato nella forza della testimonianza, per la sua missione di salvezza nella chiesa e in mezzo agli uomini” (Eucaristia, Comunione e Comunità, n. 92).

L’esperienza vocazionale assume, in questo catechismo, i tratti della testimonianza al Signore e il gruppo dei cresimandi costituisce l’habitat più appropriato per esperienze vocazionali, reciprocamente condivise e testimoniate.

I contenuti catechistici del testo sono finalizzati alla celebrazione del sacramento della Confermazione e domandano ai soggetti l’esercizio di un sano protagonismo per la maturità della fede. I sei capitoli presentano un’originale dimensione vocazionale attraverso la ricerca di una progettualità della vita cristiana.

Ai ragazzi viene richiesta la capacità di scoprire, scegliere, realizzare insieme, manifestare, vivere e celebrare il dono della fede, in cui vengono confermati per mezzo dello Spirito Santo nel sacramento della Confermazione.

 

 

 

Le mete educative

Le mete educative proposte dal catechismo possono essere presentate, in una visione sintetica, con l’immagine stessa della chiesa: far vivere la comunità e i ragazzi nella comunione con Cristo nella chiesa (koinonia), nella testimonianza (martyria) e nel servizio (diakonia). Il culmine è l’assemblea liturgica che celebra l’Eucaristia nel “giorno del Signore”. Le mete pertanto sono: la conoscenza più familiare del Vangelo e della storia della salvezza. Tramite il confronto della vita delle prime comunità cristiane, testimoniata dagli Atti e dalle Lettere paoline, i ragazzi scoprono che Dio è il Dio della storia, che ha un progetto di salvezza su tutta l’umanità; in questa storia i ragazzi trovano il loro posto e imparano a partecipare al progetto di Dio; un’esperienza di vita per imparare ad amare la chiesa e fare propria la sua missione. La comunità cristiana, riunita intorno al Signore risorto e colma dei doni dello Spirito, è la comunità che concretamente i ragazzi sperimentano, in cui crescono, pregano e servono. La prima testimonianza cristiana che essi sono chiamati a dare inizio, con la partecipazione attiva a questa comunità, è particolarmente liturgica e caritativa; la scoperta della originalità della vita del cresimato che, arricchito dai doni dello Spirito, è chiamato a lavorare nel regno del Signore, “uomo nuovo per un mondo nuovo”. Il cresimato è chiamato a dare una risposta personale alla vocazione nella chiesa.

 

 

Il confronto degli obiettivi

Gli obiettivi educativi, esposti in modo analitico all’inizio dei sei capitoli, letti sinotticamente, illustrano il quadro di indirizzi e le finalità che si potranno evidenziare nell’utilizzo del catechismo.

Gli obiettivi presenti intendono sempre comporre un quadro di lavoro educativo che comporti traguardi conoscitivi (“scoprire”, “conoscere”, “confrontare”), atteggiamenti da acquisire (“rispondere”, “maturare”, “attendere” e “rinnovare”), impegni da assumere (“leggere”, “vivere”, “partecipare”).

Inoltre gli obiettivi sono disposti in una progressione, a volte quasi ciclica, cosicché quanto è stato scoperto, diventa motivo di impegno, l’atteggiamento è riscoperto in una realtà più grande, quanto è vissuto è imitazione e testimonianza di colui che ho scoperto.

 

IL DIO DELLA PROMESSA

Un progetto da scoprire

1. Scoprire il progetto di Dio come una proposta di amicizia.

2. Rispondere con fiducia alla chiamata di Dio, come hanno fatto Abramo, Mosé e David.

3. Leggere nei personaggi biblici i diversi modi con cui Dio chiama a collaborare con Lui.

 

SULLA VIA DI GESÙ

Un progetto da scegliere

1. a- Conoscere Gesù come colui che risponde con obbedienza e fedeltà al progetto del Padre.

b- Scoprire Gesù come il maestro che insegna a fare nella vita le scelte giuste.

2. Maturare atteggiamenti di coraggio, di fiducia, di fedeltà nelle scelte cristiane. 

3. Vivere con coerenza gli impegni battesimali.

 

CON LA FORZA DELLO SPIRITO

Un progetto da realizzare insieme

1. Conoscere gli avvenimenti della Pentecoste, da cui è nata la Chiesa. 

2. Attendere lo Spirito che viene donato nella Confermazione. 

3. Scoprire modi concreti con cui collaborare all’azione dello Spirito Santo nella comunità ecclesiale.

 

IL VOLTO DELLA CHIESA

Un progetto da manifestare

1. a- Scoprire l’azione dello Spirito Santo nella vita delle comunità apostoliche.

b- Confrontare la vita della propria comunità con quella delle comunità apostoliche.

2. Maturare atteggiamenti di condivisione, di perdono, di accoglienza, di universalità. 

3. Scoprire il sacramento della Penitenza come occasione privilegiata di riconciliazione.

 

LA CHIESA VIVE NEL MONDO

Un progetto da vivere

1. a- Scoprire che nella famiglia vive la Chiesa dei Signore.

b- Scoprire i segni della presenza della Chiesa che vive nel proprio quartiere e paese.

c- Conoscere che la Chiesa opera nel mondo a servizio degli uomini. 

2. Prendere coscienza della propria vocazione e del proprio compito nella comunità. 

3. Partecipare alla vita della Chiesa e impegnarsi in servizi concreti.

 

CONFERMATI DAL DONO DELLO SPIRITO

Un progetto da celebrare

1. Conoscere i segni liturgici del sacramento della Confermazione.

2. Rinnovare il proprio senso di appartenenza alla Chiesa, accogliendo il dono e il compito che vengono dal sacramento. 

3. Operare in coerenza con gli impegni assunti nella Confermazione.

 

 

Celebriamo il nostro cammino

La preparazione al sacramento della Confermazione dovrebbe abbracciare almeno due anni. Questo cammino dovrà essere opportunamente scandito da tappe successive che, come gradini, introducono alla piena partecipazione al mistero del dono dello Spirito Santo. Tali tappe dovranno essere vissute nella comunità ecclesiale, non solo come un’organizzazione di tempi diversi e una distribuzione di contenuti propri per la catechesi, ma pure come un’iniziazione progressiva alla preghiera e come una celebrazione nella preghiera dei traguardi di conoscenza della fede acquisti. Per questo il catechismo propone al termine di ogni capitolo una celebrazione, che riprendendo gli obiettivi educativi, li trasforma in celebrazione nella fede.

Ogni celebrazione è un esempio, una proposta, che intende però sottolineare alcuni elementi essenziali, che formano un tracciato comune nelle celebrazioni e possono divenire una linea concreta per imparare a celebrare con i ragazzi. Ogni celebrazione sottolinea tre elementi:

1. l’ascolto o il mettersi tutti in disponibilità aperta di fronte alla Parola di Dio;

2. il dialogo o il trasformare ogni nostra risposta in un dialogo con il Tu di Dio, che si è rivolto a noi personalmente e chiede una risposta che sia coinvolgente la nostra vita;

3. il segno o l’esplicitazione della economia “sacramentale” della chiesa, che legge i profondi significati nei “segni biblici” ed anche creaturali, perché tutta la personalità dell’uomo, spirito e corpo, sia coinvolta in questa comunicazione di Dio.

 

Ascolto – Dio dialoga con gli uomini (Eb1,1-3)

Dialogo – gli uomini parlano a Dio della loro vita

Segno – la consegna della Sacra Scrittura

 

Ascolto – Gesù colui che serve (Gv 13,2-15; 34-35)

Dialogo – la preghiera contemplativa 

Segno – consegna icone o crocifisso

 

Ascolto – il Signore mi ha scelto (Lc 4,14-16.21)

Segno – l’accoglienza e la presentazione in comunità

Dialogo – colletta

 

Ascolto – scopriamo il bene da compiere (Col 2,6-3,8. 12.17)

Dialogo – individuare le radici del peccato 

Segno – il perdono ricevuto

 

Ascolto – la diversità dei carismi (1 Cor 12,4-13)

Dialogo – la preghiera dei fedeli per tutte le vocazioni

Segno – le vocazioni nella comunità

 

Ascolto – la consacrazione di David (1 Sam 16, 1a. 3b. 4a. 5b. 10-13)

Dialogo – i sette doni dello Spirito

Segno – l’accoglienza del crisma

 

 

 

La catechesi mistagogica

Dopo la Confermazione va impostata una pastorale “che segua i nuovi cresimandi e li aiuti ad inserirsi con responsabilità nella Chiesa, assumendo l’impegno cristiano nel loro ambiente di vita” (Evangelizzazione e Sacramenti, n. 90).

I ragazzi entrano in una stagione che li porta a vivere il “travaglio della nuova gestazione” della propria esistenza, nella difficile età che va dai 14-18 anni. Essi hanno bisogno di essere stimolati ad assumere impegni concreti e a maturare un atteggiamento cosciente e motivato nei confronti dell’ambiente in cui vivono… Così nasce il primo progetto di vita. Questa è l’ora in cui sbocciano i primi germi di un’autentica vocazione cristiana. È questo il momento in cui si rende necessaria anche una nuova “riconsegna” del messaggio cristiano. È questo il momento in cui occorre ricontinuare l’azione educativa con la catechesi e con tutte le iniziative adeguate della vita della Chiesa. Questo itinerario educativo sarà opportunamente sviluppato catechisticamente utilizzando, poi, il catechismo “Vi ho chiamato amici”.